martedì 30 dicembre 2008

ECCO LA MASCOTTE ITALIANA DEL CITY!


Si chiama Valerio Massimo, ha 7 anni, è già un promettente calciatore in erba ed è romano verace il più giovane tifoso italiano del Manchester City. Papà Alessio, grande tifoso dei nostri Blues con molte presenze al vecchio e mai abbastanza rimpianto tempio del Maine Road, lo ha immortalato con legittimo orgoglio nella bella foto qui sopra. Io ho pensato di eleggerlo all'istante Mascotte dell'Italian Blue Moon: con l'augurio, da parte mia e di tutti gli altri appartenenti alla nostra bella branch, che il caro lupacchiotto possa un domani calcare per un provino la splendida cittadella sportiva del City a Carrington. Un nuovo Jimmy Grimble il piccolo Valerio Massimo? Magari fosse così, vero papà Alessio?

domenica 28 dicembre 2008

ROVERS-CITY 2-2: RIECCO UN PO' DI FORTUNA!


Rimontare due gol a meno di 10 minuti dal termine in casa dei Rovers, forse la squadra più tignosa e compatta di tutta la Premier League, non credo sia facile per nessuno. Ma quando si ha dalla propria parte un pizzico di fortuna ed una tifoseria splendida che sostiene sempre e comunque i suoi giocatori, l'impresa diventa possibile.
E l'impresa, sotto forma di una sciabolata di sinistro sotto misura del fantastico Denny Sturridge all'88° e del solito beffardo tocco da sotto di destro al 93° di Sua Maestà Robinho De Souza, si è compiuta! Terminiamo un 2008 denso di emozioni con questo pareggio arraffato con pochi meriti, certo, ma la speranza è che l'anno che verrà, a partire dai rinforzi in arrivo col mercato di riparazione di gennaio, sia indimenticabile per tutti noi che amiamo svisceratamente la parte blu di Manchester. Il 4 gennaio inizierà la meravigliosa FA Cup: sognare non è proibito, quindi ... Blue Moon / You saw me standing alone!

sabato 27 dicembre 2008

CITY-HULL 5-1: BOXING DAY INDIMENTICABILE!



Diciottesimi dopo diciotto turni di Premier e quindi in piena zona retrocessione, eppure ... Sono in più di 45mila presenti sugli spalti del COMS dopo la vergognosa disfatta sul campo del WBA della domenica precedente. Mark Hughes dev'essersi fatto un bell'esame di coscienza sentendo traballare sempre più pericolosamente la sua panchina: perché? Al fischio d'inizio della delicata sfida casalinga contro i Tigers si rivede titolare, per di più restituito al suo ruolo naturale di centrocampista centrale, Elano Blumer. Il suo innesto prevede Kompany al suo fianco con Wright Phillips sulla destra e Ireland a sinistra e l'inedita coppia d'attacco Caceido-Robinho: tiriamo tutti un bel respiro di sollievo. Macché Lazio o Espanol o chissà quale altra destinazione possibile, il nostro manager deve finalmente aver capito che il destino di Elano e il suo sono indissolubili. Lasciando partire il prezioso talento ex Santos Hughes ha finalmente capito che firmerebbe, con effetto pressoché immediato, il suo divorzio dal City.
La squadra ha solo un momento di imbarazzante pausa nei primi minuti, quando il solito erroraccio del capitano Dunne mette Marlone King a tu per tu con Hart al limite della nostra area di rigore. Tiro angolato sul palo del portiere in uscita, ma Joe salva alla grandissima mettendo in corner. Meno male, amici Citizens, perché se i gialloneri del Sud dello Yorkshire, autori finora di una grande stagione, avessero segnato per primi ieri avremmo assistito a un altro psicodramma collettivo dei nostri ragazzi in skyblue!
Invece abbiamo trovato le contromisure e, giocando un po' come il gatto col topo, Elano e Kompany si sono ritrovati di colpo a spezzare la manovra lenta e inconcludente degli avversari distribuendo miriadi di palloni invitanti sulle fasce. Là davanti è stato un vero piacere scoprire che l'ecuadoregno ex oggetto misterioso Big Felipe Caceido, ultimissima scelta del nostro attacco, è un gran bell'attaccante. Uno due rapinoso su azioni innescate dal genio della lampada di Cork, l'inesauribile Irelandinho che tanto ci fa godere dall'inizio di questa stagione pazzesca.
I Tigers sembrano fantasmi e continuano ad attaccare dissennatamente scoprendo voragini enormi di fronte alla loro porta. E' un gioco da ragazzi infilare la nona e la decima rete per Robinho, vero campione e giocatore ovunque perchè finalmente sostenuto da un centrocampo all'altezza e non più costretto a cercarsi palloni qua e là per il campo. Finisce 4-0 il primo tempo e resterà a lungo impressa nella mente l'immagine dei poveri Tigers che, invece di rientrare negli spogliatoi, vengono tenuti a rapporto sotto il loro spicchio di curva nel Colin Bell Stand da un coach Brown assai adirato.
Ripresa con Richards e Caceido giustamente risparmiati in vista della difficile trasferta di Blackburn di domenica prossima. Spazio finalmente al giovane e finora misteriosamente trascurato Nedum Onuoha e al solito Jo bello senz'anima incapace di mostrare anche solo minimamente il suo reale valore. Pura accademia inframezzata dal loro gol della bandiera e dal quinto nostro, realizzato dal solito meraviglioso Bald One su strepitoso assist di Robinho. Il nostro pubblico finalmente impazzisce di gioia e, quando il ref decreta la fine delle ostilità, risaliamo in classifica al quindicesimo posto. La zona retrocessione incombe sempre minacciosa, ma se pensiamo che gli avversari di oggi, strabattuti alla grande, sono solo sei punti sopra di noi e sono attualmente settimi ...

sabato 20 dicembre 2008

E' NATALE: LETTERINA A GESU' BAMBINO


Caro Gesù Bambino,
chi ti scrive tifa per una squadra di calcio inglese che è improvvisamente diventata, dall'oggi al domani, la più ricca del mondo. Siamo passati dalle molte promesse e dalle inesistenti certezze di un discusso uomo d'affari del Sud Est asiatico ai dobloni illimitati di un paio di emiri di Dubai proprio nell'ultimo giorno del mercato. E' stato come aver vissuto quotidianamente di stenti e di privazioni continue ed esserci improvvisamente svegliati nel lusso più sfrenato: caro Gesù mio, siamo tutti ancora così sconvolti da tutto questo benessere che ...
Insomma, stropicciandomi gli occhi mi domando spesso cosa volere per fare grande davvero il mio City: un vero centravanti di sfondamento? Il miglior portiere del mondo, per giunta un mio connazionale? Un difensore centrale all'altezza delle nostre ambizioni? Un manager diverso da quello attuale? Oppure ...
Oppure, diranno molti miei lettori qui, le quattro cose tutte in una volta, magari già a gennaio.
I sogni son desideri e, se non il 25 dicembre vicino al Presepe, una settimana dopo io mi attenderei un paio di novità su a Manchester! Il tuo fedele Citizen, che per ora soffre sotto la Mole a vedere gli stenti dei ragazzi di Hughes, si è un po' stufato di essere preso in giro da amici e parenti a conoscenza della sua strana passione per gli skyblues delle Eastlands.
Su dai: accontentalo per una volta sola, fai in modo che, dieci anni dopo il drammatico spareggio di promozione in 1st Division col Gillingham, io e gli altri carissimi 127 (!!!) amici Citizens sparsi un po' in tutt'Italia si possa fare un bel viaggetto in Inghilterra o, magari, a Istanbul. Decidi tu!

venerdì 19 dicembre 2008

COPPA UEFA: SORTEGGIO FAVOREVOLE!



Archiviata in fretta la prova incolore di ieri a Santander, dove nemmeno il lampo finale del gol tardivo di Big Phil Caceido ha riscattato la deludente prova collettiva di Richards e compagni, è arrivato pochi minuti fa un sorteggio davvero benevolo a rinfrancare i cuori di noi Citizens.
Nell'urna di Montecarlo abbiamo beccato i danesi del Copenhagen, squadra non certo irresistibile. Andata in Danimarca il 19 febbraio e ritorno, una settimana dopo al COMS, il giovedì sera 26 dello stesso mese.
Dovessimo eliminare questo club, ci capiterebbe la vincente di Aalborg-Deportivo La Coruna, da affrontare il secondo e il terzo giovedì di marzo 2009. La strada verso Istanbul sembrerebba in discesa, ma questo City saprà essere competitivo per allora o continuerà nel suo attuale perdurante grigiore? Chissà!

mercoledì 17 dicembre 2008

HUGHES CONFERMATO, MA ...



Un senso di precarietà sta avvolgendo il City. Malgrado le dichiarazioni esplicite di Garry Cook, il nostro a.d. piovutoci in casa dopo una lunga esperienza alla Nike negli States, il tecnico gallese è il primo a sapere che la pazienza nei suoi confronti si sta rapidamente esaurendo. Perché?

Quart'ultimi dopo 17 giornate di campionato, Richards e soci si stanno macchiando di una colpa agli occhi di noi fans imperdonabile: non sono ancora una squadra! I fedelissimi partecipanti ai vari forum su Internet, gli spettatori paganti al COMS e molti osservatori competenti della Premier League non mettono in dubbio l'impegno di questo o quel giocatore skyblue. Quel che salta agli occhi di tutti, però, è la mancanza di coesione fra i vari reparti. Questione di modulo sbagliato? Non solo!

Il 44enne Mark Hughes è reduce da quattro consecutive brillanti stagioni trascorse a Blackburn a forgiare una squadra che, partendo ogni anno con l'obiettivo di conquistare la salvezza, finiva sempre per stupire tutti con risultati eccellenti. Certo, gl'inizi non sono stati facili perché ancora sono fresche in noi le gravi traversie della precedente proprietà del nostro club. Nulla da eccepire, quindi, su come il gallese s'è mosso sul mercato visto che il takeover dell'ADUG, capitanata da Sheick Mansour e da Kaldhoon Al Mubarak, si concretizzò solo 24 ore prima che si chiudessero le operazioni di compravendita dei giocatori.

E' arrivato Robinho, grandissimo talento brasiliano in grado di accendere la fantasia del Bernabeu contribuendo fattivamente alla conquista del titolo della Liga nel il Real Madrid. Poi basta? Beh, non è che i volti vecchi e nuovi che hanno calcato e tuttora calcano i campi d'allenamento a Carrington prima agli ordini di Sven Goran Eriksson, poi dello stesso Hughes siano da buttare. Anzi!

La verità è che il nostro City soffre maledettamente ogni avversario, in casa e fuori, perchè manca ancora uno spirito di gruppo. Ognuno dà l'impressione di lottare per sè ma di non volere, o forse più probabilmente non sapere farlo per il club che lo stipendia. Le dichiarazioni forse inopportune ma fondamentalmente sincere di Elano prima e di Robinho poi sono chiare: nello spogliatoio c'è un timore diffuso a non essere all'altezza dei grandi investimenti appena fatti e ancora da fare degli emiri di Abu Dhabi.

Il nostro manager queste cose le sa, ma dimostra di non capire come fare a dare la scossa ai suoi atleti sempre più disorientati. Elano e Jo, colpevoli ai suoi occhi di scarso impegno in allenamento o di vita al di fuori del calcio poco consona ai canoni di un atleta, sarebbero stati messi sul mercato già a gennaio a disposizione del miglior offerente. Allo stesso tempo Lassana Diarra, brillante centrocampista parigino in forza al Portsmouth, avrebbe rifiutato la ricca offerta proveniente da Hughes preferendo il nuovo Real targato Juande Ramos.

La fama di sergente di ferro del gallese dev'essersi sparsa in tutti gli spogliatoi del Regno Unito e, forse, d'Europa! Muoia Sansone con tutti i Filistei? Stai in campana, Mark, perché i tuoi datori di lavoro sono arabi molto più illuminati di quel che pensi. Loro, la Bibbia, la conoscono a menadito e, prima di far la fine dei Filistei, daranno senza esitazioni un bel calcio nel didietro a Sansone!

lunedì 15 dicembre 2008

A NATALE IL CITY VA IN BIANCO!


Ecco l'ingresso della freccia umana Shaun Wright Phillips al party, tenuto in un locale esclusivo di Manchester, al quale son intervenuti tutti i giocatori del nostro City. Un party, come è uso fra i calciatori della nostra società, che è servito per raccogliere fondi che verranno distribuiti ad un'associazione di volontariato che si occupa dei disabili più gravi del Lancashire.
Bravi ragazzi, è da questi gesti che si riconoscono i veri campioni!

domenica 14 dicembre 2008

CITY-EVERTON 0-1: CORNUTI E MAZZIATI!


Le premesse per assistere ad una gran partita c'erano tutte: vuoi che l'attacco skyblues è il secondo migliore della Premier League con 30 gol, vuoi che l'Everton di Moyes dà il meglio di sè in trasferta, vuoi anche che oggi rientrava Robinho dopo i malanni alla caviglia e che il capitano dei Toffees è il fischiatissimo Phil Neville ... E invece niente!
Ci pensa il City , forse il più brutto degli ultimi due anni, a rovinare tutto. Il primo tempo in realtà si gioca su discreti livelli, con l'Everton che già al 9° coglie 2 traverse con Arteta su punizione e,sulla successiva respinta, con il belga Fellani. Al 12° l'unica azione degna di questo nome confezionata dai ragazzi di Hughes: scambio di prima in tuttà velocità tra Elano, Robinho e Benjami che imbecca l'inserimento di Stephen Ireland che calcia di poco alto sopra la traversa. Al 23° si rivede anche Elano, lanciato dal folletto di Cork, che però si fa neutralizzare un gran bel sinistro dallo statunitense Timmy Howard (altro fischiatissimo ex dei Red Devils). Ma al 27° è ancora il basco Arteta, con un gran siluro da fuori area, a scaldare i guantoni del bravissimo Joe Hart, osservato speciale in tribuna da Stuart Pearce, vecchia conoscenza Citizens nonchè selezionatore dell'under 21 dei Tre Leoni.
L'ultimo sussulto del primo tempo è offerto da una cavalcata a tutta birra di Wright-Philips che scocca un gran destro che sfiora la parte alta della traversa tra la costernazione del nostro North Stand. Con la ripresa entra in campo Jo (che risulterà poi tra i peggiori in campo) al posto di un inesistente Benjani. Tutto il resto è.....noia, come direbbe "Old" Califano! Infatti non succede nulla, neanche un tiro in porta da una parte e dall'altra, fino al 71° quando Ireland piazza un bel piattone che è però bloccato da Howard. Ma in questo deserto di emozioni non poteva mancare la beffa finale: angolo per l'Everton (regalato inspiegabilmente da un Dunne come al solito stralunato nei rinvii difensivi) che trova lo stacco dell'australiano Cahill. E' sovrastato il povero Micah Richards: Cahill pesca il jolly ed infila l'incolpevole Hart. Zero a uno e tutti a casa; il City di Hughes si conferma lento, macchinoso e prevedibile nelle trame di gioco (vivacizzate solo dalla fantasia di Ireland e dalla velocità di Wright Philips).
Mark Hughes, fischiatissimo a fine gara, ora rischia davvero il posto. Manca palesemente una prima punta che sappia fare da torre per gli inserimenti di Robinho e Ireland ( tra Jo, Benjami e Vassell non si è cavato un ragno dal buco) e un play-maker in mezzo al campo (Elano e Kompany, comunque positivi, si sono limitati alla fase difensiva e di contenimento).
Non ci voleva questa sconfitta, ora le cose si fanno pesanti per i nostri colori: le ambizioni di inizio stagione vanno assolutamente ridimensionate almeno fino a gennaio, quando solo un massiccio investimento sul mercato potrà evitare continue delusioni.

Tra i migliori del match vi segnalo:
-Hart 7: Efficace su Arteta a più riprese e incolpevole sul gol.
-Kompany 7: E' una diga e si può notare la sua crescita di partita in partita.
-Elano 6,5: Finalmente Elano!!Le sue geometrie sono mancate molto fino ad oggi. Primo tempo ottimo,cala nella ripresa come tutti i compagni ma è tra i pochi a salvarsi nello sfracello finale.
-Ireland 7: E' l'unico a crederci veramente. Sempre generoso e sfuggente ma non è accompagnato a sufficienza dai colleghi del reparto offensivo.
Tra i peggiori:

-Benjani 4: avevo già espresso le mie perplessità su questo ragazzo un anno fa a Renato quando, pagandolo a peso d'oro, lo strapppammo ai pompeys. Di lui si ricorda un gol nel derby con lo United, ma,in un anno di City, non può certo bastare.
-Jo 4: E' forse anche peggio del compagno che ha sostituito....
-Dunne 5: Non me ne voglia il capitano, ma pasticcia troppo in difesa e spazza il pallone senza mia pensarci una volta. Il risultato? Regala il corner all'Everton per il gol finale!

CARLO TAGLIAGAMBE

giovedì 11 dicembre 2008

JOEY, AVANZO DI GALERA?



Alla vigilia di un City-Everton che si annuncia assai palpitante, chissà quanti fans, nell'una e nell'altra sponda blu di Manchester e Liverpool, ricorderanno un ex così scomodo che più scomodo proprio non si può: Joey "Jail Bird" (Angelo Prigioniero) Barton.

Sei anni trascorsi ne vivaio dei Toffees di cui era ardente sostenitore, poi 130 partite e 15 gol coi nostri colori dal 2002 al 2007, venduto poi alla cifra rispettabile di 5,7 ml £ ai Magpies di Newcastle. Questo ragazzo, cresciuto nelle giovanili del club di Goodison Park, abitava con la sua chiacchierata famiglia a due passi da casa Rooney. Per me Joey rappresenta davvero tutto quel che non si dovrebbe fare dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Rissoso, irascibile, autore di colossali bevute e altrettanto colossali scazzottate fra Liverpool, sua città natale, e le Eastlands, Joey sta dilapidando un discreto talento di centrocampista tuttofare perché vittima di un gran brutto carattere. Eppure...

Eppure nel City povero di mezzi finanziari ma estremamente ricco di pathos e d'imprevedibilità forgiato con grande fatica da Mr Psycho, al secolo Stuart Pearce, Barton è stato a suo modo un vero trascinatore. Lasciamo perdere per un momento i suoi problemi con l'alcool per concentrarci esclusivamente sui suoi meriti calcistici. Joey si è sempre battuto con tutto se stesso distribuendo assist, lottando su ogni palla vagante, crossando con quel suo interno destro inconfondibile. Vogliamo crocifiggerlo per quel che ha combinato? Facciamolo pure, ma non dimentichiamo un episodio che ha tragicamente condizionato la vita di questo nostro ex giocatore.

Joey a 19 anni dovette sorbirsi a casa sua l'arresto in diretta di suo fratello 16enne, colpevole di aver assassinato a sangue freddo e a scopo di rapina un uomo all'uscita di un pub della Merseyside. Joey, a condanna eseguita, va sempre tutte le settimane al carcere londinese a trovare suo fratello: non lo ha mai rinnegato, lui! Joey ha mangiato pane e violenza con la naturalezza con cui certi giovani bellimbusti di casa nostra spacciano o sniffano oggi nell'intervallo delle lezioni a scuola. Loro, figli di papà che hanno fatto il '68 e non se ne vergogneranno mai, li assolviamo mentre Barton, personaggio pubblico esattamente come il cocainomane dichiarato Diego Armando Maradona, è pubblicamente messo alla gogna dai solerti e francamente insopportabili commentatori di Sky Sport: qualcosa non va? Direi parecchie cose!

Permettetemi quindi, cari amici Citizens, di portare rispetto verso questo asociale disposto comunque a mettere sempre la faccia e a pagare di persona i suoi gravi sbagli comportamentali.

Joey Barton uguale avanzo di galera? Equazione fin troppo facile da fare, ma io credo fermamente nella sua voglia di risalire la china: in ricordo delle sue molte gagliarde prestazioni, cerca di tenere duro, ragazzo Blue!

lunedì 8 dicembre 2008

FULHAM-CITY 1-1: UN BUON BRODINO!



Smaltiti i postumi di un derby perso un po' malamente, il nostro City, rabberciato dalle gravissime assenze di Richards, Robinho, Garrido, Elano, Petrov, Bojinov, Johnson e con Shaun Wright Phillips e Ball in condizioni fisiche davvero precarie, strappa un discreto pareggio a casa del Fulham nell'anticipo dell'ora di pranzo di sabato scorso.

Il gol iniziale di testa di Benjani viene pareggiato, poco prima della mezz'ora, dall'uomo-simbolo dei Cottagers Jimmy Bullard con Hart che, francamente, avrebbe potuto fare qualcosina di più! Hughes ha da risolvere parecchi problemi, nell'immediato raccoglie segnali positivi dalla coppia centrale di difesa, Dunne-Ben Haim, disinvolti ed efficaci nel chiudere la porta in faccia a una coppia d'attaccanti rapinosa come quella formata da Andy Johnson e Bobby Zamora.

La classifica di Premier ci vede anonimi frequentatori della colonna di destra in attesa di un match casalingo piuttosto insidioso sabato prossimo contro i Blue Scousers di Liverpool. I rumours sul mercato di gennaio parlano di una trattativa bene avviata con lo squinternato Valencia per assicurarsi ad una quotazione monstre già a gennaio il fantastico attaccante 27enne campione d'Europa David Villa. Jo verrebbe restituito al CSKA per ritrovare la vena realizzativa inspiegabilmente smarrita in Premier e in Coppa UEFA. Chi vivrà, vedrà: certo che se la Dea Bendata non ci assiste un po' di più di adesso, il futuro è ancora maledettamente incerto per i nostri magici colori!

giovedì 4 dicembre 2008

CITY-PSG 0-0: EVVIVA KOMPANY!



In 25mila, fra i quali abbiamo avvistato in tribuna il caro ex Nicholas Anelka, hanno assistito ieri sera a una partita non certo memorabile di Coppa UEFA fra City e Paris Saint Germain. Lo 0-0 finale, però, è meno deludente di quanto uno si possa immaginare. Perchè? Beh, uno dei motivi per cui ci si è divertiti è la gagliarda prestazione, l'ennesima di questa sua prima stagione a Manchester, del 22enne belga di origini congolesi Vincent Kompany. Esattamente come il mitico Marcel Desailly inventato in quel ruolo al Milan negli Anni Novanta da Don Fabio Capello, Kompany rasenta la perfezione nello svellere palloni su palloni dai piedi degli avversari, proponendo subito aperture deliziose ai suoi compagni di squadra non sempre pronti ad approfittarne.

Questo autentico baluardo davanti alla nostra difesa è servito a respingere con sufficente disinvoltura gli attacchi del club parigino, alla disperata ricerca di una vittoria per risalire in classifica nel girone A della Coppa UEFA. Stilisticamente inappuntabile, testa alta come un guerriero di una nobile stirpe della savana africana, Vincent si sta dimostrando il vero, grande colpo di mercato di Mark Hughes che lo volle fortissimamente dopo la prima amichevole estiva in Germania dello scorso luglio persa 0-1 contro l'Amburgo.

In attesa di capire quali saranno le prossime scelte del duo Hughes-Cook sul mercato di riparazione a gennaio (arriverà David Villa dall'indebitatissimo Valencia? Magari!), consoliamoci per certe magre prestazioni del nostro City con l'esplosione ad alto livello del belga, del redivivo Shaun Wright Phillips (soprattutto quando gioca a destra), di Ireland e di Robinho. Sabato, intanto, saremo ospiti al Craven Cottage, pittoresco stadiolo londinese, del grintoso Fulham di Roy Hogdson, sì, proprio l'ex allenatore dei nrazzurri morattiani un decina d'anni fa. Diretta su Sky a partire dalle 13,45 e, naturalmente, ... fingers crossed, amici!

lunedì 1 dicembre 2008

CITY-RAGS 0-1: DURA LEX, SED LEX!


Al cospetto di un City Of Manchester ribollente di amore struggente per i ragazzi di Mark Hughes i nostri mefitici cugini hanno vinto con spietato cinismo ma con pieno merito il derby che verrà ricordato soprattutto per due episodi. Uno, l'espulsione del talentuoso ma eticamente riprovevole Nino di Madera, ha dato ossigeno alle nostre speranze di rimonta. L'altro, a pochi secondi dal fischio finale del bravissimo Webb, è stato il miracoloso scatto da centrometrista di Joe Hart a salvare in extremis la porta abbandonata per quel corner da cui era scaturita l'unica vera occasione da gol creata da Dunne e salvata sulla linea da O'Shea. Dal possibile pareggio nell'injury time al raddoppio dei rags vanificato con una prodezza, e poi?
Poi non resta che prendere atto che, al di là dell'antipatia epidermica che i volti dei nostri rivali di Salford e dintorni procurano, Alex Ferguson dispone di un gruppo di giocatori nettamente superiore, per ora, al City del suo ex allievo prediletto Mark Hughes.
Ahimè! Abbiamo sempre stentato a fare gioco, subendo costantemente nel primo tempo per via del divario troppo evidente a centrocampo dove i loro Fletcher e Carrick hanno imperversato in lungo e in largo sul povero isolatissimo Hamann. Sulle fasce laterali, poi, era davvero imbarazzante la pochezza di Vassell e di Robinho ieri di fronte al quasi esordiente Da Silva a destra e all'ex Monza e Trapani Patrick Evra dall'altra parte.
Quattro palle gol loro e una, del tutto casuale, sciaguratamente sprecata da Micah Richards convinto di essere - e non lo era! - in fuorigioco a due passi dalla loro porta. Al 41° la frittata è fatta e per Rooney è stato troppo facile il tap in a due passi dalla rete sulla corta respinta di Hart dopo il tiro di Carrick: 0-1 all'intervallo pesante come il piombo, amici!
I rags picchiano come fabbri ma, ammettiamolo, entro i parametri di un classico match all'inglese e, a pagarne le conseguenze, sembrano i poveri Micah e Shaunie, tartassati in decine di corpo a corpo. Ma giustamente Hughes rischia il tutto per tutto e, nella ripresa, sostituisce gl'incolori Didi e Darius con Elano e Zabaleta. Shaunie va sulla destra e il suo duello con Evra diventa la sfida nelle sfide di questo combattutissimo incontro. Anche Vincent Kompany si distingue per i suoi tackles sempre puntuali così come le sue aperture illuminanti. Quel che ci manca è un terminale accettabile in attacco! Robinho mostra infatti tutti suoi limiti atletici là davanti mentre Benjani semplicemente non la vede mai, la sfera rotonda, per suoi obiettivi limiti tecnici. Risultato? Anche se rimasti in dieci i rags non vengono mai impegnati sul serio con azioni da gol e fa davvero tenerezza la mossa finale di Dunne, stopperone dai piedi delicati come incudini, spostato costantemente in attacco nel convulso finale. 0-1 era e tale è destinato a rimanere! Resta, meraviglioso, lo spettacolo di civile passione degli Skyblues mancuniani sugli spalti: mai un attimo di tregua, l'attaccamento per i nostri colori è la prima ricchezza del nostro club.
Solo due imbecilli patentati come i signori Cristiano Ronaldo e Alex Ferguson, con la consueta spocchia da primi della classe, può avere il coraggio di lamentarsi del frastuono proveniente dagli spalti. Certo, basterebbe spostarli nelle vaste campagne dello Cheshire, magari nel giardino di Sir Alex medesimo, questi noiosissimi derby in cui, vedi un po' te, bambinelli viziati come il portoghese fighetto rischiano la reputazione venendo mandati a casa prima della fine perché beccati dal ref col ditino nella marmellata! La verità, caro Sir cavallaro e meno cari fans del club simbolo del Potere Consolidato, è che i vostri sogni di gloria non dureranno in eterno! Gl'imprenditori arabi di Abu Dhabi, guardando questi nostri tifosi impagabili per correttezza e fedeltà, hanno ormai capito che il loro investimento cospicuo, alla lunga distanza, finirà per ripagarli alla grande!

sabato 29 novembre 2008

PIERANDREA: CITY GIA' QUALIFICATO!


Da una delle più belle contrade della nostra penisola, il Salento, ci scrive un amico nonché grandissimo appassionato della squadra Skyblue di Manchester:

Caro Renato,
ti scrivo mentre rivedo per l'ennesima volta la vittoria del City contro l'Arsenal ed ho ancora negli occhi il successo sullo Schalke.
Ripenso alle trasferte di giusto 10 anni fa sui campi di York e Northampton: che differenza con l' Arena di Gelsenkirchen!!! Leggo sulla stampa specializzata e dalle dichiarazioni di Hughes che il City ancora non è matematicamente qualificato per il prossimo turno della competizione Uefa. Nessuno si è accorto che il City, se anche dovesse perdere entrambi gli incontri futuri, sarebbe già qualificato????
Questo poiché non può essere superato da più di 2 squadre.
Assodato che il Racing di Santander ha 2 punti con una sola gara da giocare (nell'ultima giornata proprio contro di noi) e può solo giungere a 5, si può notare che le altre due partite da disputare sono scontri diretti che non ci possono togliere dai primi tre posti del girone A.

Nella prossima giornata c'è Schalke contro Twente, dove lo Schalke ha solo questa partita da disputare e vincendo ci supererebbe, mentre con qualsiasi altro punteggio non potrebbe neppure raggiungere il City, avendo solo 4 punti.
E comunque con una vittoria i tedeschi bloccherebbero il Twente a quota 3. Nell'ultima giornata poi ci sarebbe Twente contro PSG. E' evidente che se anche la squadra parigina vincesse al City of Manchester avrebbe solo 4 punti con gli olandesi a 3 e quindi solo una delle due potrebbe superare (PSG) o raggiungere (Twente) il City a quota 6. Fermo restando che con un arrivo a parità di punti con il Twente, i Citizens avrebbero comunque la qualificazione per la vittoria nello scontro diretto.
Scusate la mia lunga spiegazione, ma era solo per dire che siamo l'unica squadra di Coppa UEFA che, pur avendo giocato solo 2 match, è già qualificata a 2 giornate dalla fine. Il Milan, infatti, ne ha giocate già 3 di gare!
Un abbraccio e ti auguro (come mi auguro) una domenica piena di soddisfazioni e sorrisi post derby!

Pierandrea Casto - LECCE

venerdì 28 novembre 2008

GELSENKIRCHEN, THE DAY AFTER!

Foto di IAN DOCKRY

Ancora qualche osservazione sulla partita di ieri, dopo una lunga e affettuosa chiacchierata con Ian ed altri amici Mancunians di ritorno dalla vittoriosa spedizione in Germania.

1) CHE STADIO!

60mila spettatori e un tutto esaurito per un semplice match di Coppa UEFA non sono certo pochi. Ebbene gli ordinatissimi fans del City presenti lassù son tornati addirittura estasiati per l'accoglienza ricevuta dalla tifoseria più calda di Germania. Colpo d'occhio, come la foto qua sopra dimostra, eccezionale e atmosfera da grandissime occasioni nello stesso stadio dove pianse per un'espulsione forse frettolosa un certo Wayne Rooney ... che dire di più, amici?

2) CHE DIFESA!

Il quintetto Hart/Richards/Kompany/Dunne/Garrido, messo in campo più per una situazione d'emergenza che per convinzione reale da Mark Hughes, ha favorevolmente impressionato tutti. Micah spostato a destra dimostra appieno il suo valore d'incontrista e non dimentichiamoci come è in questo ruolo che s'è conquistato la maglia della nazionale inglese. Javier Garrido, dopo un duro apprendistato sotto Svennie e qualche perplessità del suo attuale manager, ha terminato brillantemente il suo apprendistato: sa coprire bene la sua fascia sinistra e sa attaccare quando serve. Ma è soprattutto la coppia dei due centrali a dare più tranquillità al resto della squadra! Se Dunne è roccioso, il belga Kompany è sfolgorante nelle sue chiusure puntuali e, come l'azione del gol del vantaggio di ieri conferma, ha talento nell'ispirare il nostro attacco.

3) CHE IRELAND!

Non ci sono più aggettivi o sostantivi sufficenti per descrivere la stagione ad altissimo livello di questo ventenne irlandese di Cork. Da brutto anatroccolo col complesso della caduta dei capelli a Principe delle Palle Perse e Tramutate in gol mai banali, anzi addirittura geniali: Steve Ireland è la dimostrazione vivente che non bisogna nascere per forza in Brasile per essere considerato un Number One, anzi uno ... Special One! Il suo segreto? La passione maniacale, durante il suo tempo libero, per le arti marziali: lo ha confessato lui stesso a inizio anno ai nostri amici di King Of Kippax, spiegando che così riesce a veicolare meglio i lampi di classe che, dalla sua scatola cranica, volgono su e giù verso le sue masse muscolari. Calvo e felice, Irelandinho viaggia su e giù per il Lancashire con la sua bizzarra Land Rover dai cerchi in lega color Pink Panther. Il che, come scriveva il nostro indimenticabile Giovannino Guareschi, è bello e istruttivo: soprattutto in vista del derby di domenica pomeriggio al nostro meraviglioso City Of Manchester Stadium!


giovedì 27 novembre 2008

SHALKE-CITY 0-2: L'ORGOGLIO DEL CAPITANO


Vittoria inattesa, per come è giunta, alla Gelsenkirchen Arena! I nostri ragazzi, benchè in formazione d'emergenza, hanno condotto una gara attenta e talvolta cinica lasciando sfogare i Royal Blue della Ruhr. E' soprattutto il capitano Richard Dunne a riscattarsi dalla brutta crisi d'identità culminata con la pessima prestazione in casa contro il Tottenham. Lui, un redivivo Didi Hamann e un Vincent Kompany travolgente nel ruolo di difensore centrale innalzano spavaldi una diga che i tedeschi non riescono in alcun modo a violare. Hart compie solo una parata decisiva, poi ... al 32° un lungo e preciso lancio di Kompany pesca alla perfezione Danny Sturridge sulla sinistra: il bambino prodigio non si fa intimidire dalle entratacce degli avversari e serve nel cuore dell'area di rigore un assist al bacio trasformato da Benjani: è 1-0!
Lo Shalke non riuscirà a riprendersi dalla botta, e a metà ripresa sarà il solito spettacoloso Irelandinho a raddoppiare scartando in modo irriverente il portiere tedesco: 2-0 e qualificazione ai 16esimi di Coppa UEFA ormai ipotecata!
I nostri meravigliosi Mancunians, giunti in almeno 6mila a sostenere la squadra, possono esultare tra lo sbigottimento del civile pubblico biancoblu. Non si soffre neanche più di tanto, da qui alla fine il City di Mark Hughes fa soprattutto accademia cercando di on stancarsi troppo in vista di domenica pomeriggio quando al COMS verranno a farci visitagl'insopportabili vicini di casa della periferia e della prima cintura di Manchester.
Ma questo è un altro discorso, amici Citizens! Per ora buonanotte a tutti e, naturalmente, COME ON CITY FOREVER!

mercoledì 26 novembre 2008

QUATTRO CITIZENS DA SIENA!


Ricevo e pubblico immediatamente l'atteso reportage dei nostri quattro intrepidi amici di Siena sulla loro trasferta a Manchester in occasione del 3-0 sull'Arsenal:

Caro Renato,
questo è il racconto di quello che abbiamo vissuto nei 3 giorni che ci hanno portato ad assistere al match vittorioso tra Man City e Arsenal, al mitico COMS!
Tutto inizia Venerdì 21 alle ore 5 del mattino quando parte il primo treno per Roma da Siena. (C'è da premettere che i “sacrifici” non sono stati pochi per poter raggiungere la nostra “Terra Santa”).
L'arrivo nelle terre del Mersey (dato che siamo atterrati a Liverpool) era previsto per le 12e30 locali e nonostante un po' di ritardo siamo riusciti a prendere il primo treno che ci ha condotto diretti alla stazione Piccadilly di Manchester, situata nel cuore della città, a pochissimi minuti di distanza dal nostro alloggio (che consiglio per logistica e prezzo 25£ a persona per una notte) Sachas hotel, il quale si affaccia proprio nella strada principale della città e vicinissimo al centro commerciale più importante (Arndale).
Non senza palesi difficoltà di orientamento riusciamo ad arrivare giusto in tempo per una doccia e un riposino prima di addentrarci nelle follie della “Moss side”.
Quello che ho omesso è la formazione della spedizione composta da 4 ragazzi di Siena uniti dalla Contrada (Selva) e dalla passione light blue che ormai ci accompagna da quasi 4 anni, i cui nomi sono: Filippo, Andrea e 2 Niccolò.
La serata pre-match sembra presentarsi troppo, veramente troppo, fredda! In giro per le strade pedonali della città si sfiorano gli 0 gradi e noi impreparati totalmente abbiamo la brillante idea di rifugiarsi, come nella migliore tradizione british, in uno dei pubs che affollano le vie traverse, quasi non illuminate, del centro.
Sempre nella migliore tradizione decidiamo di rimanere per una birra o due, ma le chiacchiere si infittiscono e i pronostici si accavallano, parlando delle possibili formazioni per arrivare poi anche a confrontarsi con la stampa locale, che dà quasi per certa l' assenza di Gallas nelle file dei Gunners e della incerta presenza di Hart nelle file dei nostri beniamini!
La cena non poteva che essere a base di pies dai nomi più disparati e birra, intervallando Guinness alle migliori Ale del posto. Ma una volta finito nessuno sembra aver voglia di andare a letto e la serata continua fra semplici chiacchiere da bar e analisi tecniche degne del più in forma Mark Hughes; fatto sta che l'ora del rientro in camera è fissata per le 1e30. (Ora locale!!!!!!!!!!)
La nottata non ci ferma dall'essere già pronti e sciarpati per le 10! Frugale colazione da Caffè Nero e pronti per dirigersi nelle East Lands dove ci aspettano 3-4 ore per fare compere al City Store, prendere i biglietti e dirigersi al Maine Road Pub proprio accanto al COMS nel quale decidiamo di restare per un pie e qualche birra!
Qui facciamo la conoscenza di 2 mitici amici mancunians blues che sembrano essere davvero interessati alla nostra storia. Morale? 2 ore di conversazione con milioni di argomenti e un indirizzo email per tenersi in contatto durante l'anno, in attesa della prossima trasferta.
Match time is gonna come!!! Ci apprestiamo ad entrare in un COMS gremito e il boato è già ad un livello di decibel indescrivibile. L'emozione è forte e quando vediamo segnare Ireland, ormai rassegnati allo 0-0 prima dell'intervallo, saltiamo in piedi non curanti del freddo ingestibile!
Riposo, meritato riposo! Stiamo giocando bene, ma sembra che un solo “score” non sia sufficiente contro un sia pur mutilato Arsenal. Ma quando arriva la rete del nostro folletto brasiliano (Robinho, per i meno esperti) tutto fare sembra davvero fatta! Prende la palla e la fa rotolare con una maestria quasi impareggiabile, fino a che, a pochi minuti dal fischio finale, il nostro manager decide di offrirgli una vera standing ovation e sostiturlo con il più fresco Sturridge. Sembra che il giovane attaccante blues non abbia avuto nemmeno il tempo di respirare che si trova già nell'area dei gunners dove viene atterrato e realizza così il definitivo 3-0 su rigore!
Una serata magnifica ci aspetta degna dei più rosei programmi per il futuro, ma il tempo da trascorrere nella ventosa città che ci ha ospitato sembra volgere al termine. La notte non è densa di festeggiamenti perchè la passiamo in aereoporto a Liverpool, ma in cuor nostro sappiamo che questi giorni in “Terra Santa” ci hanno reso ancora più consapevoli della nostra fede light blue! C'mon city till we die, nella speranza di riuscire a condividere questa esperienza con qualcuno di voi!

2 Niccolò, Filippo e Andrea.
p.s. Le foto saranno allegate entro il 15-20 dicembre.

sabato 22 novembre 2008

CITY-ARSENAL 3-0: FINALMENTE GRANDI!


Però, chi se lo sarebbe aspettato il trionfo odierno di Mark Hughes e dei nostri ragazzi in azzurro? Reduci da un periodo negativo sia sul piano del gioco che su quello dei risultati, il City oggi è sceso in campo con una certa apprensione. D'accordo che gli avversari erano i tremebondi Gunners londinesi di quest'anno e non la magnifica corazzata ammirata nelle ultime due stagioni. D'accordo che la squalifica di Cesc Fabregas e la polemica esclusione di Gallas dalla partita di oggi fossero un innegabile vantaggio per noi. Però gl'inquietanti fantasmi delle ultime gravi sconfitte erano ancora ben presenti nelle menti di Dunne e compagni.
Al via grossa sorpresa nelle nostre fila: Hart, dato per gravemente infortunato, è già in campo! Difesa a quattro con capitan Dunne al rientro dopo la squalifica per l'espulsione contro il Tottenham mentre, a centrocampo, Hughes insiste a proporre Shaun Wright Phillips al centro preferendo affidarsi sulla fascia destra al discusso Vassell. In avanti, come sempre, il talentuoso ma piccoletto Robinho fa coppia con Benjani.
Si comincia e, dopo due minuti, abbiamo una grossa occasione con Zabaleta che, ben imbeccato da un retropassaggio di Ireland, sparacchia malamente sul fondo. Poi sembra prevalere la manovra precisa ma compassata degli uomini di Wenger. Tentiamo di pressarli in tutti i modi ma, fin quasi al termine del primo tempo, lo 0-0 sembrerebbe già un buon risultato per noi quando, su azione insistente di Benjani, Clichy e Silvestre litigano per un pallone vagante e per l'irrefrenabile pelatino di Cork Stephen Ireland è un gioco da ragazzi involarsi verso Almunia battendolo con un delizioso tocco da sotto che s'infila nel set alto alla sua destra: 1-0 al 46°!
Alla ripresa gli uomini di Wenger ruminano il loro gioco senza molta convinzione: van Persie è l'ombra del grande attaccante di un tempo, Denilson soffre troppo il pressing di Kompany mentre il solo Nasri dimostra tutto il suo valore con tocchi di palla e un paio di punizioni ben tirate. Bendtner invece fa sempre il Bendtner: grandi mezzi fisici, ma quando c'è da trattar di fino la sfera persino Giuseppe Giacovazzi, lo showman riminese di Zelig, farebbe meglio coi suoi proverbiali sandali!
L'azione che decide la gara arriva, improvvisamente, al 56° quando il figlio del grande ex gunner Ian Wright vince un tackle su van Persie e, involatosi leggero e imprendibile come una gazzella nella savana africana, distribuisce un cioccolatino sottoforma di assist al bacio per Sua Maestà Robson De Souza, in arte Robinho. La difesa dell'Arsenal crede d'averlo messo in fuorigioco ma Robinho, a due passi da Almunia, lo fredda con un tocco di destro morbido come marzapane che va a morire nell'angolo lontano sotto un North Stand ebbro di gioia: 2-0!
Sembra fatta perché i gunners, falcidiati da troppe assenze, non sembrano in grado di rimontare. Eppure passano solo 5 minuti ed è Hart a compiere una prodigiosa respinta di piede su una conclusione a colpo sicuro da due passi di Bendtner. C'è da soffrire anche stasera, miei cari amici Citizens! Ma i tre cambi decisi nel finale da Hughes - Elano al posto di Vassell, Hamann di Robinho acclamatissimo e Sturridge di Benjani - stavolta funzionano alla grande! Un minuto dopo il novantesimo ecco il 18enne talento di Birmingham, gioiello dell'Academy scoperto dal Mago Jim Cassell, in tutto il suo splendore. Prima fa fesso il povero Djourou sul lato corto sinistro dell'area avversaria, poi viene messo giù a un passo dalla porta costringendo Alan Wiley a indicare il dischetto. Il rigore dovrebbe tirarlo Elano ma questi rinuncia, con grande fair play, in favore dello stesso Sturridge che trasforma implacabilmente di sinstro: 3-0 e game over!
Finisce così in gloria il primo dei 3 match impegnativi che ci attendevano tra oggi e domenica prossima: chi ben comincia ...

lunedì 17 novembre 2008

HULL-CITY 2-2: CUORE E BATTICUORE



Non smettiamo mai di emozionarci, cari amici Citizens, quando in TV trasmettono le gare dei nostri beniamini! In un senso o nell'altro gioie e dolori, scene raccapriccianti e momenti di autentica classe, si dipanano invariabilmente nel corso dei novanta minuti. Il combattuto e sofferto pareggio di ieri contro i Tigers del Sud Yorkshire riassume alla perfezione il momento davvero difficile che stiamo attraversando.

Dunne squalificato viene sostituito, dopo un lungo ballottaggio, con l'israeliano ex Chelsea Tal Ben Haim? Ebbene, la prima perla dell'incontro la dobbiamo proprio a lui che al 14°, sbagliando un retropassaggio semplice semplice verso il portiere, ci procura due disgrazie al prezzo di una! La prima è che la sfera viene intercettata per il più comodo dei gol dal francese ex Rangers Cousin. La seconda? Joe Hart, nel disperato tentativo di evitare il gol, vede la sua caviglia destra finire sotto la massiccia mole dell'attaccante avversario. Infortunio grave per lui, che starà fuori per almeno un mese saltando le prossime delicate gare di Premier e di Coppa UEFA. Entra al suo posto Kasper Schmeichel e, credetemi, non sarà la stessa cosa doverci affidare a questo danesino figlio d'arte e alle sue frequenti pause d'azione. Grazie per la frittatona, goffissimo Tal!

La gara sembra in discesa per i padroni di casa e invece ... al 37° una nostra apparentemente innocua azione d'alleggerimento viene interrotta dalla loro difesa ma ecco che la follia s'impadronisce di un loro difensore, tal Kemil Zayatte che, tra lo stupore di tutti, s'inventa un assist al bacio per il nostro pelatino di Cork. Stevie Ireland la mette e siamo, direi immeritatamente, sull'1-1!

La personalissima visione del calcio del nostro mister, infatti, costringe due campioni del calibro di Jo ed Elano a guardare dalla panchina il modesto tran tran di due loro sostituti più degni di giocare in una provinciale che in un club ambizioso come il nostro. Spiace dirlo, ma vedere gli attuali Vassell e Benjani giocare come macchinine di un autoscontro virtuale mentre fanno a sportellate inutilmente con i loro avversari di giornata, beh, a me personalmente dà una certa stretta al cuore!

Il primo tempo sta per finire in perfetto equilibrio quando allo scadere Garrido scende sulla fascia sinistra e mette al centro dell'area dei Tigers un intelligente palletta rasoterra. Chi secondo voi andrà ad impattare con un colpo da biliardo di destro che finirà nell'angolino a sinistra della porta dell'Hull? Il solito, geniale Bald One! Si va all'intervallo sul 2-1, convinti di aver finalmente un minimo di fortuna dalla nostra parte. Ireland è davvero uno dei pochi, assieme all'infaticabile Robinho e a Shaun Wright Phillips, a dare il massimo per i nostri colori. Tutti gli altri? A corrente alternata mischiano buone giocate ad errori da principianti, vuoi vedere che Mark Hughes di tutto ciò è il principale responsabile?

Alla ripresa delle ostilità il caos s'impadronisce dei nostri amatissimi Blues e, malgrado questi Tigers non siano certo il massimo della concretezza e della potenza d'urto, fatichiamo a fare possesso palla e, quel che più conta, non costruiamo mai delle potenziali azioni da gol per mettere al sicuro la vittoria in trasferta. Di nuovo Hughes sposta sciaguratamente le sue pedine rimettendo, come la scorsa domenica contro gli Spurs, Robinho a fare l'unica punta e Wright Phillips a fare il centrale di centrocampo: Benjani e Vassell? Confinati sulle due fasce laterali non fanno gioco nè coprono (!!!).

Consegniamo quindi il pallino del gioco ai gialloneri di casa che, su un calcio di punizione dal limite, trovano il meritato pareggio. A punirci è un nostro ex mai troppo rimpianto. Geovanni, approfittando sapientemente dell'inesperienza di Schmeichel nel posizionare la nostra barriera, la mette anche grazie alla deviazione sfortunata di Kompany: è 2-2 al 60°!

Il risultato rimarrà questo malgrado un'altalena di emozioni dall'una e dall'altra parte. Due palle gol invitanti per noi le sbaglia con imprecisione davvero scientifica Vassell e, al fischio finale, i Tigers esplodono in una gioia incontenibile: perchè?
Dal loro punto di vista c'è da capirli: temevano il nostro pressing asfissiante (non pervenuto per quasi tutto l'incontro) e le nostre ripartenze fulminee. Hughes, a sua volta, ha confessato di essere soddisfatto per il pareggio e per la prestazione dei suoi: contento lui solo, forse!

Ora siamo dodicesimi a 3 soli punti dall'ultima e ci attendono tre match uno più difficile dell'altro: Arsenal in casa sabato 22, Shalke in trasferta giovedì 27 e, solo 3 giorni dopo, un drammatico derby in trasferta allo swamp. Ma con 200 milioni di sterline da spendere per il mercato di gennaio, dice qualche inguaribile ottimista!

giovedì 13 novembre 2008

PAUL DICKOV, LA VESPA



La gioia per un gol insperato è indescrivibile. Ma quando la tua squadra si gioca la promozione dalla Seconda alla Prima Divisione a Wembley, nel tempio del calcio britannico, e si trova a due minuti dal termine sotto di 2 reti, a quale Arcangelo o Santo del Paradiso puoi appellarti per risorgere dalle tue ceneri?

30 Maggio 1999: il Manchester City è precipitato dopo molte polemiche intestine fra soci e giocatori in Seconda Divisione e, alla tolda di comando, c'è un manager tosto e risoluto di nome Joe Royle. Shaun Goater è la punta di diamante, un giovanissimo Nicky Weaver esordisce in porta, migliaia di Skyblues - tra loro anche due o tre nostri attuali soci torinesi - si sobbarcano trasferte in giro per i campetti delle terribili provinciali in ogni angolo dell'Inghilterra. Naturalmente gli sfottò delle altre tifoserie rivali si sprecano! Com'è come non è i nostri Blues si giocano la promozione nei temutissimi play offs (gara unica) contro un quasi sconosciuto club del Dorset, contea a sud-est di Londra. I biancazzurri (che coincidenza!) del Gillingham sono allenati da un tizio con un cappellino a visiera di quelli che non se lo levano nemmeno quando vanno a dormire. E' l'attuale manger dello Stoke City, Tony Pulis, e sa di partire nettamente sfavorito.

Pronti via e il nostro City, in divisa giallonera stile Penarol di Montevideo, parte lancia in resta convinto di fare un solo boccone degli avversari. Dominiamo per larghi tratti la gara ma, dopo parecchie occasioni mancate di un soffio, il Gillingham reagisce diventando sempre più minaccioso. 0-0 alla fine del primo tempo e i nostri tifosi, almeno 70mila giunti con ogni mezzo a Londra sicuri di fare festa, cominciano a essere perplessi. E infatti ...

Il secondo tempo è una lunga serie di palle gol costruite da una parte e dall'altra e vanificate spesso dalla bravura dei due portieri, finchè il Gillingham non va in vantaggio e, neanche una manciata di minuti dopo aver incassato senza danni la nostra furente reazione, raddoppia col più classico dei contropiedi. Due gol stupendi, bisogna ammetterlo, i loro! La finale è ormai agli sgoccioli, i nostri giocatori mestamente portano la sfera sul dischetto del centrocampo, quando all'improvviso ...

Dapprima parte un coro, poi viene giù tutto lo stadio: sono forse i tifosi del Gillingham impazziti di gioia che già inneggiano alla promozione insperata? Non solo loro, miei cari! Sale ruggente e incredibilmente ebbro di orgoglio anche l'urlo dei 70mila Mancunians. Sei minuti alla fine e siete sotto di 2 gol? Sarebbe quasi impossibile farcela, ragazzi, ma dovete sapere che noi non vi abbandoneremo mai! Questo è l'ossigeno che va subito in circolo nelle menti e nei cuori degli uomini di Joe Royle.

A quattro dal termine Kevin Horlock, il nostro n° 6, accorcia le distanze risolvendo una mischia. Il Gillingham comincia a rintanarsi dietro come un pugile a caccia delle sue ultime forze per difendere una sudata vittoria ai piunti. Ma, in un angolino della nostra metacampo, pronto a sferrare l'uppercut che manderà al tappeto le ambizioni dei rivali del Dorset, si annida The Wasp, la Vespa come poi Royle soprannominò l'autore del leggendario gol del 2-2.

Paul Dickov, scozzese piccolo ma tignoso, s'inserisce rapido coma una mangusta su un pallone vagante scagliato "in the box" ed esplode una sassata di destro che s'infila tra il tripudio dei nostri Blues sotto la traversa.

Supplementari senza esito, poi ai rigori quel City ribalterà il risultato da 0-2 al 5-3 definitivo. Promozione assicurata, quindi, e l'anno dopo ne seguirà un'altra definitiva in Premier League!

Paul Dickov detto la Vespa, classe 1972, pur soffrendo una miriade d'infortuni muscolari gioca ancora e ogni tanto segna pure nella Championship coi nostri vicini del Blackpool. La gioia per quel gol storico sia sempre di monito per noi tifosi Blues che oggi avvampiamo di piacere per lo squadrone di Micah e Robson De Souza. Anche adesso che ci definiscono con una malcelata irriverenza il club più ricco del pianeta questa rimane la nostra vera ricchezza. Aver riempito Wembley per i Play Offs di Second Division, aver esultato come se avessimo vinto la FA Cup o la Champions League per quella fantastica rimonta firmata Paul Dickov: la Vespa che ha saputo pungere al momento giusto!

martedì 11 novembre 2008

ELANO: HUGHES MI TRASCURA!



Un grande professionista, sensibile e attaccatissimo al nostro club, adorato dalla parte blu di Manchester e capace di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo e dell'attacco: Elano Blumer è tutto questo, ma la domanda che io e tanti altri tifosi del City ci poniamo è una sola. Perché sta giocando così poco?
Il grande talento brasiliano ha rilasciato oggi al sito di SKYSPORTS un'intervista in cui confessa di non capire l'attuale ostracismo nei suoi confronti del suo manager Mark Hughes. “Quando gioco cerco di fare tutto quel che lui mi raccomanda ma quando esco lui non mi ha ancora mosso alcuna critica personale!” così Elano si sfoga col cronista britannico. E ancora: ”E' nel suo diritto farlo, lui è il manager e io solo uno dei tanti componenti del City che fa del suo meglio per presentarsi puntuale ad ogni allenamento. Ogni esclusione dalla formazione titolare mi rende sempre più triste!”.
Il Daily Mail aggiunge oggi che stia ormai per concludersi la sua avventura a Manchester e che Hughes non veda l'ora di disfarsene, mettendolo sul mercato già a gennaio a disposizione del miglior offerente. Sinceramente non riesco a crederci!
La sua classe eccelsa nel colpire la palla indifferentemente col destro o col sinistro, lo spirito di sacrificio che ne fa un autentico jolly capace di cantare e portar la croce contemporaneamente, il fatto stesso che sia stato il primo vero campione acquistato dal nostro precedente patròn Thaksin Shinawatra: tutto questo m'impedisce di credere che il manager gallese voglia cedere Elano Blumer. O davvero Hughes ha scambiato il nostro spogliatoio per quello di una squadretta di Championship? Nel qual caso i giorni che trascorrerà a guidare il nostro amato club sarebbero davvero contati!

domenica 9 novembre 2008

CITY-SPURS 1-2: HUGHES, DATTI UNA MOSSA, SE NO ...



Piove, anzi diluvia sul bagnato mentre 41mila impavidi spettatori sfidano le ire di Giove Pluvio per assistere a un grande classico della Premier League. City contro Spurs, nell'anno di grazia 2008, è stato un drammatico spareggio fra due nobili partite questa stagione con grandi ambizioni. Hanno vinto gli ospiti dell'East End londinese approfittando cinicamente delle sciocchezze perpetrate da due nostri giocatori. Eppure il City, trascinato dalla verve dei due imprendibili folletti Wright Phillips e Robinho, era partito benissimo! Una meravigliosa combinazione fra i due schiodava il risultato al quarto d'ora: gol in tap in del paulista ma, poco dopo, uno sciaguratissimo Gelson Fernandes, promosso titolare dopo tanta panchina in Coppa UEFA, s'era beccato due cartellini gialli per due fallacci censurabili. Rimasti in dieci quando non era ancora scoccata la mezz'ora di gioco, ha poi provveduto Richard Dunne, capitano nonchè miglior giocatore del City negli ultimi 4 anni, a regalare il gol del pareggio ciccando ignobilmente una palletta insignificante a metà campo. Un'autostrada s'è spalancata davanti a un incredulo Darren Bent: fuga repentina e tiro imprendibile su Hart proteso vanamente in uscita. Amici Citizens, come pensare positivo avendo di fronte non più il club tremebondo e indisciplinato dell'era Ramos, ma un undici con l'acqua alla gola ben condotto ora dal vecchio bucaniere Harry Redknapp?
Esce un pur combattivo Vassell per l'esperienza e il senso della posizione di Didi Hamann. Ma non serve a nulla perché, malgrado i dieci in Skyblue si battano come leoni spinti dal tifo assordante del North Stand, si vede lontano un miglio che il Tottenham, prima o poi, riuscirà a farsi nuovamente largo fra le maglie troppo larghe della nostra difesa.
Dopo un paio di nostri tentativi infruttuosi in attacco, Germaine Jenas trasforma un lungo lancio dei suoi centrocampisti in un assist al bacio per il solito, ineffabile Bent che, bellamente ignorato dalla nostra coppia centrale Richards-Dunne, trova l'angolino lontano alla destra di un incolpevole Hart per il gol, strameritato, della vittoria degli Spurs.
L'assedio, commovente ma inefficace sotto il diluvio mancuniano, culminerà in tanti attacchi a testa bassa verso la porta di Gomes. Dunne, a coronamento dell'ennesima prova da incubo, si fa cacciare a 5 minuti dal termine per un goffo fallo da ultimo uomo su ... indovinate chi? Sempre Bent, of course!
Al fischio finale di Dean, teatrale ma indubbiamente bravo, ci separano adesso due miseri punti dalla coda della classifica. Caro Hughes, chissà se ti sei accorto che oggi avevi almeno altri due cambi a disposizione? Dimenticarsi in panca due grandi campioni come Elano Blumer e Jo, anche con la squadra in dieci, mi è parsa un'autentica fesseria!
Ora ci attende una settimana di polemiche per preparare l'ennesima battaglia di questa grama stagione: il Sud dello Yorkshire si stringerà di certo attorno ai neopromossi Tigers dell'Hull City. Guai a te, Mark, se non cambiamo registro!

venerdì 7 novembre 2008

CITY-TWENTE 3-2: CHI BEN COMINCIA ...


Dove vai se Robinho non ce l’hai? In sintesi questo è il giudizio che si può dare all’esordio vittorioso del nostro amato City nel girone A della Coppa UEFA. Contro il Twente Enschede, club olandese diretto dallo sbeffeggiatissimo ex ct della nazionale inglese Steve McLaren, abbiamo assistito ad un match vibrante e incerto fino all’ultimo secondo.

Hughes pone termine all’esperimento di Richards terzino sinistro riconsegnando una maglia da titolare a Javier Garrido. A centrocampo si rivede dopo un bel po’ di tempo Gelson Fernandes ma la sorpresa maggiore è l’esordio stagionale dell’attaccante e gran lottatore Darius Vassell a fianco di Jo. In panchina finisce Elano mentre non è nemmeno convocato il pur bravo Vincent Kompany: chissà perché?
Le cose sembrano essersi messe subito bene per noi quando, dopo appena due minuti e mezzo, un magnifico colpo di tacco del rientrante Jo spalanca un corridoio invitante per Shaun Wright Phillips sulla destra. La velocissima ala destra, con grande abilità e freddezza, entra in area di rigore avversaria e scarica alle spalle del portiere olandese il pallone dell’1-0 fra il giubilo dei 22mila presenti al COMS.
Passato un quarto d’ora in cui gli ospiti, per paura di essere travolti dal pressing asfissiante dei Blues, rallentano volutamente le operazioni ecco il patatrac. Zabaleta perde banalmente un pallone sulla linea di centrocampo e serve involontariamente il mediano sinistro avversario Elia, un furetto protagonista ieri di una prestazione maiuscola. Elia si fa 40 metri palla al piede e, sull’accenno di uscita di Joe Hart, lo fulmina con un piattone destro per l’1-1 che forse nemmeno Mc Laren si sarebbe aspettato.

I nostri accusano il colpo e vanno in confusione fino all’intervallo, perdendo banalmente palloni su palloni. Il trio meraviglia Robinho-Ireland-Wright Phillips non ne azzecca una che sia una, vanificando il duro lavoro del povero Jo, lasciato solo a combattere duri corpo a corpo contro gli scorbutici difensori olandesi.

Alla ripresa delle ostilità si capisce che Mark Hughes deve aver alzato un po’ la voce coi suoi. Riprende asfissiante il nostro pressing e, soprattutto, sale finalmente in cattedra Sua Maestà Robson De Sousa, in arte Robinho. Il City Of Manchester e noi, attenti telespettatori di Sportitalia che seguiamo tesi come corde di violino l’evolversi della gara, andiamo in estasi al minuto 56.
Il nostro eroe si apposta come una poiana a caccia di cibo per i suoi piccolini (NB: Enzo Jannacci, dove sei?) sul lato sinistro dell’area di rigore del Twente e, d’incanto, inventa un meraviglioso destro a mezz’altezza a rientrare che va a morire nell’angolo opposto della porta sotto il North Stand. Eccezionale!
Il gol del vantaggio dà la carica ai nostri Citizens e, sorpresa fra le sorprese, a realizzare il terzo gol è un reaparecido di cui avevamo perso le tracce dai tempi di Sven Goran Eriksson. Benjani Muharuwaru era rimasto ai box da metà luglio causa un grave infortunio al ginocchio sinistro. Appena entrato da due minuti al posto di un Jo generosissimo ma inconcludente, conclude con un rasoterra dal limite una ripartenza bruciante di Ireland: 3-1 che pare il timbro definitivo sulla nostra vittoria e invece …

Nemmeno dieci minuti e, sul solito calcio d’angolo dalla destra, Hart e soci si esibiscono nel solito balletto degli equivoci che, nella costernazione generale, si conclude col gol che riaccende di nuovo la gara: 3-2! Elano rileva Vassell (buon rientro anche il suo!) mentre, dagli spalti, tifosi dell’una e dell’altra parte incitano a gran voce i propri beniamini.
Sarà un tranquillo finale di partita di paura, con due pali interni colpiti da Sua Maestà Robinho a portiere battuto. Da museo degli orrori calcistici, a 4 minuti dal fischio finale, il modo in cui la nostra difesa si apre al solito assalto dalla sinistra del solito furetto Elia. Buco io che buchi tu, la sfera arriva comoda comoda sul piede non certo vellutato di un certo Huysegems. Un lunghissimo istante di terrore s’impadronisce dei nostri cuori e … voilà, tiro completamente sballato e pericolo fortunatamente scampato!
Finisce così una partita d’altri tempi dove, nel nostro City, emergono chiaramente una cronica incapacità a difendere bene e, per contro, una notevole varietà di schemi offensivi. D’altra parte il buon Sheik Mansour ci ha comprato Sua Maestà Robinho proprio per questo: vero, amici?

mercoledì 5 novembre 2008

21 ANNI FA A MAINE ROAD ...




15 agosto 1987, Maine Road, tempio oggi demolito del Manchester City: la fervida fantasia di un nostro grande tifoso inventore di giocattoli, tale Allen Busby, crea l'oggetto simbolo del fan inglese in cerca di redenzione dalla terribile accusa di hooliganismo.
E' una banana gonfiabile di 7 metri circa di diametro. Allen e il suo amico Mike Clarke riescono non si sa come a fare fessi gli occhiuti poliziotti e il servizio d'ordine del City: l'Inflatable Banana, la prima della storia del nuovo tifo britannico, diventerà leggenda!
Allen e Mike scattano foto di quella storica giornata col pubblico dapprima choccato, poi incuriosito, alla fine esaltato da quella magica apparizione. Vecchi, donne e bambini non guarderanno tanto l'esordio casalingo in 1st Division degli Skyblues contro il Plymouth Argyle. Nemmeno Helen The Bell, la mitica nonna capopopolo dei Blues di Manchester, saprà resistere al fascino di quel nuovo oggetto di culto. Risate e grandi bevute di birra per celebrare il battesimo della bananona gonfiabile, di cui qualcuno vedrà una raccapricciante rassomiglianza col piede sinistro del nuovo acquisto di quel City: l'attaccante oriundo ungherese Imre Varadi.
Al termine Allen e Mike, naturalmente, furono portati in trionfo con la loro bella invenzione!
Presto i negozietti di articoli per i tifosi saranno sommersi dalle ordinazioni di Inflatable Bananas: piccole, medie o grandi, finiranno per occupare i settori più caldi del tifo di altri club inglesi, come il Charlton, il West Ham e il West Bromwich Albion.
Partirà proprio quel ferragosto di 21 anni fa il declino di quel tifo violento che ha contraddistinto per decenni il supporter britannico con quel brutto nome: hooligan. Non è un caso che sia stato proprio uno di noi, Citizen dalla testa ai piedi, appartenente alla più pacifica, colorita ed affezionata tifoseria del Regno Unito, ad averlo inventato. Quindi, alla vigilia dell’esordio europeo del City di Robinho e Richards contro gli olandesi del Twente (diretta TV su Sportitalia giovedì dalle 20,45), lode e gratitudine eterna ad Allen e Mike!

lunedì 3 novembre 2008

BOLTON-CITY 2-0: ALTRA BATOSTA!



Un City davvero dimesso quello che ha perso meritatamente il derby della Greater Manchester contro il Bolton! E' stato un altro 0-2 senza attenuanti al termine di una prestazione a tratti sconcertante degli undici scelti da Mark Hughes per questa trasferta. Lascia sempre più perplessi in noi tifosi la sua scelta di accantonare fra le riserve Ball e Garrido, due mancini pieni dal rendimento finora non così disprezzabile, per puntare sul talentuoso Micah Richards come nuovo terzino sinistro. Reparto difensivo incerto, centrocampo che ha perso lo smalto di certe grandi prestazioni casalinghe, attacco semplicemente inesistente: la zona retrocessione non è poi così lontana, caro Mr Hughes! Ciliegina finale sulla torta un altro imbarazzante autogol del povero capitano Dunne. Mamma mia, che brutto momento stiamo passando! Ora non ci resta che voltare pagina al più presto e, ignorando volutamente le voci allettanti di grandissimi colpi di mercato a gennaio, augurarci un pronto rilancio nella prima gara del girone europeo di Coppa UEFA.

venerdì 31 ottobre 2008

BORO- CITY 2-0: REF & THE CITY



Comincia a farsi pesante, amici Citizens, il bilancio stagionale dei viaggi del nostro club fuori dal City Of Manchester Stadium! Altra prestazione timida al cospetto di avversari che dovevano riscattare il pesante 0-5 contro il Chelsea di Scolari e inevitabile sconfitta.

L'attenuante ci sarebbe: il solito arbitro o "ref", come lo chiamano nel Regno Unito, diciamo così immaturo per una ribalta importante come la Premier League. Dicono che il signor Mason abbia abboccato alla grande al cascatone del gigantesco Wheater su un tackle robusto e poco più del nostro giovincello Sturridge e che, in aperto contrasto col segnalinee vicino all'azione, abbia indicato troppo frettolosamente il dischetto del rigore della nostra area.

Si era quasi al 20° della ripresa e la trasformazione in gol di Afonso Alves ha cambiato improvvisamente volto a una gara dove eravamo stati noi i più pericolosi. Non è un caso se il giovane Turnbull, portiere avversario, è stato eletto alla fine !Man Of The Match"!

Il raddoppio a tempo scaduto del Boro è la ciliegina sulla loro torta: a noi Blues resta l'amarezza per non aver concretizzato le cinque o sei palle gol costruite prima del rigore contestato. Mark Hughes, scuro in volto, si è detto giustamente preoccupato per il modesto ruolino di marcia dei suoi ragazzi in trasferta.

Notevole però è il malumore di parecchi Citizens al seguito della squadra lassù al Nord d'Inghilterra nel constatare come il quartetto difensivo comprendesse, da destra a sinistra: Onuoha, Ben Haim, Dunne e Richards, schierato per la prima volta in carriera sulla fascia sinistra e parecchio spaesato in una posizione a lui totalmente ignota prima di ieri sera.

Pazienza, ci attende adesso il derby della Greater Manchester nel posticipo domenicale contro il Bolton attualmente penultimo in classifica: diretta TV su Sky Calcio canale 205, vuoi vedere che stavolta ...

martedì 28 ottobre 2008

DAL NOSTRO INVIATO A MANCHESTER


Manchester, Eastlands: domenica 26 ottobre, nona giornata di Premier League: ci siamo!Camminando verso lo stadio, alzo gli occhi e vedo azzurro sopra di me! Azzurro in strada, presagio di buena suerte, di quella che sarà una domenica di festa, scandita dal ritmo brasileiro dei nostri due campioni paulisti - manca purtroppo Jo, peccato! - oggi in campo.
Seguo i tifosi, mi lascio guidare dal loro fluire ordinato e allegro: arrivo al COMS con una buona mezz'ora d'anticipo ma davvero non c'è fretta! Tanto io ho il mio posto, quattro file sopra il bordocampo, ignaro di quello che sarà lo spettacolo proprio di fronte ai miei occhi, a pochi metri. Di fianco a me un signore, già sull'età, ogni tanto butta l'occhio sul mega scherma dove scorrono immagini di un passato glorioso: immagini suggestive di Maine Road, Bert Trautmann e il trio di Mexico 70, Helen The Bell e Denis Tueart, Malcolm Allison e Neil Young ... mio Dio, ho letteralmente i brividi quando la curva trascina tutto lo stadio a cantare Blue Moon!
One life, one love, one city. Lo speaker annuncia che con lo Stoke, mai vincente lontano dal Britannia Stadium ma sospinto da un tifo costante ed incessante, si giocherà la centesima partita al City of Manchester. Presagio di festa, così sarà.
Sin dalle prime battute del match si intuisce il netto divario tra le due formazioni: modesti i Potters, così in un battibaleno Robinho li trafigge su perfetto assist di Elano Blumer. Vedo il gol un pò lontano in prospettiva, ma tanto basta per balzare sulla mia sedia. L'unico sussulto della gara firmato Stoke viene sventato con grande bravura da Joe "Lion" Hart, fresco di rinnovo contrattuale per altre cinque stagioni in maglia skyblue.
Nella ripresa ecco che divento lo spettatore privilegiato di uno show, a ritmo di samba, al ritmo di Robinho, sempre più uomo squadra. Il bambino prodigio di Birmingham Daniel Sturridge, subentrato nel finale della prima frazione a un claudicante Ched Evans, si trasforma in delizioso assist man e lo manda facilmente in rete. Un boato del North Stand mi sommerge piacevolmente quando Danielino sfiora il tris: Sorensen coraggiosamente glielo nega. Si rifà poco più avanti, la magica coppia Sturridge-Robinho, con l'azione meravigliosa del terzo e definitivo gol. Esulto assieme al mio settore mentre squarci di sole trafiggono un cielo nero, diventato scuro improvvisamente con un violento acquazzone che accompagna gran parte del secondo tempo. Il folletto carioca esulta saltando, quasi come se volesse abbracciare uno alla volta tutti noi, 44mila spettatori festanti del COMS. Noto con ammirazione che lo spicchio di folla arrivato a sostenere lo Stoke non smette di tifare, composto malgrado la sconfitta, i propri beniamini: quasi come da noi in Italia, vero amici Citizens?
Game, set, match: il nosro City non corre, non riesce ad abbuffarsi, forse non vuole. Esco dallo stadio sotto la pioggia, fitta, tipica del Nord dell'Inghilterra. Sono contento, chiudo gli occhi e, nel salire sull'aereo che mi riporterà lunedì mattina alla Malpensa, rivedo Robinho saltare, felice dopo questa sua prima tripletta a Manchester. C'm on City forever!

Alex Mariani - ITALIAN BLUE MOON

domenica 26 ottobre 2008

CITY-POTTERS 3-0: TRIPLO ROBINHO!


La stella brasiliana proveniente dal Real Madrid oggi, davanti a poco più di 44mila spettatori, ha deciso praticamente da solo con una splendida tripletta la gara interna contro la neopromossa Stoke City. Un reportage più approfondito della nostro bella vittoria verrà postato sul nostro blog appena possibile dal nostro inviato speciale Alex Mariani: come on City forever!

martedì 21 ottobre 2008

NEWCASTLE-CITY 2-2: CHE OCCASIONE SPRECATA!



Comunardo Niccolai era un ottimo stopper del Cagliari campione d'Italia 1970 nonché titolare, nello stesso anno, della nazionale nei famosi mondiali del Messico. Ieri sera al St James Park Richard Dunne, forse invidioso della fama indiscussa che il povero Niccolai s'era conquistato nella sua lunga carriera, ha provato ad emularlo segnando nella nostra porta un autogol semplicemente da antologia!
Era il 62° minuto di una gara tesa e combattuta. Corner di Geremi con traiettoria tesa ma assolutamente facile da controllare per il nostro capitano, solo soletto, sul limite dell'area piccola. E invece è successo il patatrac: la follia s'è impadronita, in quel lungo e maledetto istante, dell'esperto difensore irlandese che, al volo, ha spedito di sinistro la sfera nell'angolino sul palo alla sinistra dell'esterrefatto Hart. I padroni di casa erano rimasti in dieci dal 13° minuto per l'espulsione di Beye (fallo da ultimo uomo e da dietro in piena area di rigore su Robinho lanciato a rete) e il nostro fantasista aveva trasformato con freddezza il rigore dell'1-0. I ragazzi in skyblue, invece di controllare agevolmente la situazione tattica così favorevole, si sono letteralmente addormentati in campo malgrado la folla dei Magpies urlasse tutto il suo disappunto verso l'arbitro Styles, reo solo di aver sanzionato alla perfezione un fallo così enorme del difensore di casa. Nessun pericolo dalle parti di Hart, ma anche tanta, tanta imprecisione nella nostra circolazione di palla e quasi nessuno stimolo a ricercare prima dell'intervallo il gol del raddoppio. Il Newcastle, giova ricordarlo, sta attraversando un momento drammatico della sua lunga storia perché, in attesa che il suo attuale proprietario trovi un nuovo compratore, si sta barcamenando con un manager a tempo limitato. Insomma, quando mancava solo una manciata di minuti alla fine del primo tempo, la crudele legge del contrappasso s'è materializzata attraverso il fortunoso gollonzo del redivivo Shola Ameobi, un attaccante che segna un gol ogni 50 presenze in Premier.
Ben tre rimpalli incredibili fra i nostri difensori e lui che, trovatosi solo davanti a Hart, cicca letteralmente il pallone spedendolo con una traiettoria velenosa nel set alto alla sinistra. 1-1 e tutto da rifare per noi, ma abbiamo contro una squadra in dieci, e quindi ... Alla ripresa delle operazioni il nostro City sembra una squadra di collassati che vaga su e giù per il campo, mentre i bianconeri del Nord d'Inghilterra giganteggiano fra un tackle e l'altro attaccando in massa la nostra povera difesa. Diciamolo chiaramente, amici Citizens: l'autogol del nostro povero Dunne, anche se assurdo, è stata la diretta conseguenza dei venti minuti più brutti di questa nostra strana stagione!
Preso il gol e perso anche per infortunio, speriamo non grave, Micah Richards, i ragazzi hanno cercato di chiudere nella loro metacampo il Newcastle alla ricerca disperata del pareggio. Tolti il solito genietto Ireland e il lucido e generoso Ben Haim, però, quanta mediocrità in tutti gli altri giocatori! C'è voluta una gran giocata a 5 minuti dal termine di un Robinho altrimenti pallida fotocopia del campione ammirato nella Selecao per mandare in rete il magico talento di Cork: 2-2 finale, primo pareggio in stagione ma anche enorme delusione per noi tifosi che, da una squadra con mezzi e con nomi così altisonanti, ci aspettiammo di meglio dello squallore attuale!
Domenica prossima arriverà al City Of Manchester la neopromossa Stoke City e, quel che più conta, sarà sugli spalti l'inviato speciale di Italian Blue Moon Alex Mariani. Caro Alex, mi raccomando: nella buona come nella cattiva sorte sostieni fino in fondo gli azzurri di Manchester anche da parte nostra e, soprattutto, mandaci appena puoi il tuo approfondito reportage!

giovedì 9 ottobre 2008

ROBINHO SU PHOTOSHOP


Chi ha ideato il fotomontaggio qui sopra? Si chiama Mark Boyd, ha 38 anni e, pur vivendo a Bristol, tifa City da quando andò a Wembley con uno zio originario del Lancashire e scoprì gli eroici Blues di Corrigan, Reid e Tueart soccombere a testa alta, nel replay della FA Cup, contro gli Spurs di Archibald, Ardiles e Villa. Era il 15 maggio 1981.
The Guardian, quotidiano fra i più diffusi nel Regno Unito, brilla da sempre per il suo acceso anticonformismo. Dopo il take over del nostro City, la redazione sportiva ha messo in palio 100 £ per colui che, usando la celebre tecnica Photoshop di Microsoft, avesse realizzato l'immagine più accattivante del primo mega-acquisto dello Sceicco Mansour. A vincere il premio è stato questo originale fotomontaggio di Mark su un Robinho alias Robin Hood, cioè un principe delle palle perse quasi identico al principe dei ladri per eccellenza. Ringraziamo i colleghi del Guardian e il bravissimo Mark per averci dato l'autorizzazione a riprodurre per l'Italia questa bellissima immagine. Sperando che la realtà del campo, come sempre, confermi le prime impressioni su un talento cristallino come Robinho: un ragazzo destinato secondo noi a spopolare per molti anni negli stadi di tutto il mondo con indosso la magica casacca n° 10 dei nostri amati Skyblues!

martedì 7 ottobre 2008

COPPA UEFA: ECCO IL GIRONE DEL CITY!



6 novembre, ore 20.00: MAN CITY - TWENTE ENSCHEDE (NL)

27 novembre, ore 20.00: SCHALKE 04 (D) - MAN CITY

3 dicembre, ore 20.00: MAN CITY - PARIS ST GERMAIN (F)

18 dicembre, ore 20.00: RACING SANTANDER (E) - MAN CITY

Praticamente impossibile dare giudizi di primo acchito sul sorteggio della prima fase a gironi della Coppa UEFA. Sappiamo che passeranno questo turno le prime tre. Due i motivi, però, per sentirsi moderatamente ottimisti. Il primo è che, facendo tutti gli scongiuri del caso, fin dall'esordio contro gli olandesi allenati dall'ex ct della nazionale inglese Mc Claren avremo a disposizione giocatori attualmente in infermeria importanti come Darius Vassell, Michael Johnson e Benjani Mwaruwari. Il secondo è che, nelle scorse stagioni trascorse a Blackburn, Mark Hughes ha sempre avuto picchi di rendimento più alti proprio a partire da novembre. In attesa di arrivare a gennaio, mese decisivo per comprendere quale altro pezzo pregiato arricchirà la nostra rosa col denaro elargito generosamente dallo Sceicco Mansour, gli esami per Richards e compagni proseguono a ritmo forsennato. In alto i cuori, amici Blues, per ora la speranza di vedere il City in Italia è rimandata alla prossima primavera!

lunedì 6 ottobre 2008

CITY-REDS 2-3: THE DAY AFTER

(foto di Ian Dockry)

Come ci si sente, amici Citizens, dopo aver sfiorato una grande impresa? Sguardo perso nel vuoto, ossa rotte, sensazione di nausea, ricerca scriteriata sul perchè o per come le cose non sono andate per il verso giusto. Per un tempo, il primo, il rinnovato City di Mark Hughes ha giocato come il gatto col topo: avevamo di fronte il grande Liverpool di Gerrard e di Torres, mica una squadretta qualsiasi! Ebbene, con infinita umiltà e pazienza, i nostri ragazzi hanno tenuto botta di fronte ai fraseggi infiniti del centrocampo di Rafa Benitez, cercando di replicare con improvvise percussioni nel cuore della loro difesa più impenetrabile dell'Invinciblie Armada. A loro il dominio del gioco, a noi i gol! Increduli ed ebbri di gioia abbiamo assistito ai due gol di Steve Ireland e, gemma davvero inattesa, dell'orgoglioso terzino sinistro basco Javier Garrido: una foglia morta alla Mariolino Corso d'annata sulla quale si è vanamente proteso un solitamente imperforabile Pepe Reyna!

Alla ripresa delle ostilità i reds hanno continuato a ruminare il loro calcio totale, fatto di possesso palla persino esasperato ma anche di pericolosi cambiamenti di ritmo capaci di stendere in un attimo qualunque difesa. Il Nino madrileno si è così materializzato dal nulla nel cuore della nostra area di rigore finalizzando l'ennesima incursione pericolosa sulla destra del suo connazionale Arbeloa: il 2-1 ci ha fatto scorrere immediatamente brividi intensi sulle nostre schiene, e infatti ...

Il patatrac, l'episodio sfavorevole che ha sconvolto gli equilibri di questa sfida comunque ben preparata dal nostro Mark Hughes, è arrivato al 67°. Un'entrataccia sconsiderata di Pablo Zabaleta su Xavi Alonso gli è valsa la sacrosanta espulsione: un paio di minuti dopo il loro giovane stopperone Skrtel ha commesso un bruttissimo intervento a martello sul gluteo sinistro di Jo, costretto ad uscire lasciando il nostro attacco senza un prezioso punto di riferimento. Cosa è successo? Ma diamine, amici, noi siamo il City, mica i rags!

I cugini, mannaggia a loro, non hanno che da lamentarsi, e subito vengono accontentati: vedi rigore calsalingo contro il Bolton, o gol con chiara trattenuta al portiere segnato sabato nella trasferta di Blackburn! I buchi di bilancio dei Glazer, d'altra parte, vanno chiusi in qualsiasi modo, altrimenti sai la moria della vacche nel lontano Bangladesh o nel Vietnam, dove miriadi di bimbi inermi lavorano indefessamente alla produzione dei loro fottutissimi articoli griffati? Inutile, loro sono e restano il Potere Consolidato, noi non lo diventeremo mai!
Naturalmente il misfatto del difensore avversario è stato colpevolmente ignorato dal modesto arbitro Walton. Avrei voluto vederli, gli arrembanti reds, privati anche loro di un uomo e costretti a sostituirlo con un altro difensore centrale, e invece ...

Invece è successo l'inevitabile: in più e migliori di noi come intensità di gioco, i reds hanno dapprima pareggiato al 73° con Torres – uscita davvero avventata di Joe Hart sul corner di Gerrard! - per poi trovare il gol del 3-2 finale col generosissimo olandese Dirk Kuyt, l'uomo ovunque del meraviglioso complesso di Benitez.

Il ritrovato Elano è stato il migliore dei nostri, ma va detto che nessuno dei Citizens, compreso l'irruento Zabaleta, ieri ha giocato sotto la sufficenza: è che loro, la squadra capolista della Premier, forti lo erano anche prima del match di ieri. Se poi gli episodi favorevoli han girato tutti in direzione della Merseyside ...