mercoledì 17 dicembre 2008

HUGHES CONFERMATO, MA ...



Un senso di precarietà sta avvolgendo il City. Malgrado le dichiarazioni esplicite di Garry Cook, il nostro a.d. piovutoci in casa dopo una lunga esperienza alla Nike negli States, il tecnico gallese è il primo a sapere che la pazienza nei suoi confronti si sta rapidamente esaurendo. Perché?

Quart'ultimi dopo 17 giornate di campionato, Richards e soci si stanno macchiando di una colpa agli occhi di noi fans imperdonabile: non sono ancora una squadra! I fedelissimi partecipanti ai vari forum su Internet, gli spettatori paganti al COMS e molti osservatori competenti della Premier League non mettono in dubbio l'impegno di questo o quel giocatore skyblue. Quel che salta agli occhi di tutti, però, è la mancanza di coesione fra i vari reparti. Questione di modulo sbagliato? Non solo!

Il 44enne Mark Hughes è reduce da quattro consecutive brillanti stagioni trascorse a Blackburn a forgiare una squadra che, partendo ogni anno con l'obiettivo di conquistare la salvezza, finiva sempre per stupire tutti con risultati eccellenti. Certo, gl'inizi non sono stati facili perché ancora sono fresche in noi le gravi traversie della precedente proprietà del nostro club. Nulla da eccepire, quindi, su come il gallese s'è mosso sul mercato visto che il takeover dell'ADUG, capitanata da Sheick Mansour e da Kaldhoon Al Mubarak, si concretizzò solo 24 ore prima che si chiudessero le operazioni di compravendita dei giocatori.

E' arrivato Robinho, grandissimo talento brasiliano in grado di accendere la fantasia del Bernabeu contribuendo fattivamente alla conquista del titolo della Liga nel il Real Madrid. Poi basta? Beh, non è che i volti vecchi e nuovi che hanno calcato e tuttora calcano i campi d'allenamento a Carrington prima agli ordini di Sven Goran Eriksson, poi dello stesso Hughes siano da buttare. Anzi!

La verità è che il nostro City soffre maledettamente ogni avversario, in casa e fuori, perchè manca ancora uno spirito di gruppo. Ognuno dà l'impressione di lottare per sè ma di non volere, o forse più probabilmente non sapere farlo per il club che lo stipendia. Le dichiarazioni forse inopportune ma fondamentalmente sincere di Elano prima e di Robinho poi sono chiare: nello spogliatoio c'è un timore diffuso a non essere all'altezza dei grandi investimenti appena fatti e ancora da fare degli emiri di Abu Dhabi.

Il nostro manager queste cose le sa, ma dimostra di non capire come fare a dare la scossa ai suoi atleti sempre più disorientati. Elano e Jo, colpevoli ai suoi occhi di scarso impegno in allenamento o di vita al di fuori del calcio poco consona ai canoni di un atleta, sarebbero stati messi sul mercato già a gennaio a disposizione del miglior offerente. Allo stesso tempo Lassana Diarra, brillante centrocampista parigino in forza al Portsmouth, avrebbe rifiutato la ricca offerta proveniente da Hughes preferendo il nuovo Real targato Juande Ramos.

La fama di sergente di ferro del gallese dev'essersi sparsa in tutti gli spogliatoi del Regno Unito e, forse, d'Europa! Muoia Sansone con tutti i Filistei? Stai in campana, Mark, perché i tuoi datori di lavoro sono arabi molto più illuminati di quel che pensi. Loro, la Bibbia, la conoscono a menadito e, prima di far la fine dei Filistei, daranno senza esitazioni un bel calcio nel didietro a Sansone!

3 commenti:

Unknown ha detto...

Purtroppo le mie previsioni funeste sulla posizione del City al termine del 2008 si sono avverate! Hai ragione nel dire che il City non è squadra, ma le responsabilità non possono che essere di un allenatore mediocre, incapace di gestire calciatori di un certo livello.
Lo sfogo di Robinho è significativo: il City inizia le gare con più di un risultato possibile. Questo non è da grande squadra e campioni di un certo livello se ne accorgono.
Inoltre ritengo Hughes un allenatore non all'altezza per le scelte tecniche e tattiche che adotta in ogni gara: la squadra si abbassa facilmente, raramente sono tutti dietro alla linea del pallone quando si difende ed i movimenti dei centrocampisti sono scontati ed "ingessati". Se non ci fosse stato Ireland in spolvero chissà adesso dove ci troveremmo...
Un'ultima cosa: abbiamo talento e fantasia da vendere e ci tocca vedere giocatori con i piedi a banana come Vassell o Benjani sul terreno di gioco...
Perché Elano non è libero di creare a centrocampo (come è accaduto con l'Everton) e duettare con Robinho?
Semplice, è responsabilità del Manager.
Come ripeto da due mesi sul Forum Mancityfans.net Hughes deve andare a casa prima possibile altrimenti al City non verrà nessun nome di rilievo e anche gente come Robinho finirà per cambiar aria.
Renato, ma sei ancora convinto che Roberto Mancini non possa far meglio?

RENATO BARNEY ha detto...

Caro Massimiliano, Mancini farebbe sicuramente meglio anche per me che non sono un suo grosso estimatore, anzi! Per lo meno valorizzerebbe i giocatori più dotati e, come la sua Inter delle scorse annate, il City segnerebbe molti più gol su situazioni da palla inattiva. Mah, vedremo come andrà a finire!

Anonimo ha detto...

Hughes da buon b....... ex yooonited sta riuscendo nell'impresa di non far avvicinare nessun giocatore "di spessore" alla squadra per il prossimo mercato.....altro che nomea del sergente di ferro.
giustamente siamo in piena bagarre retrocessione e qualcuno come Podolski, Grosso, Diarrà, Villa, Torres, Kakà, Buffon (giusto le persone avvicinate al nome del City) dovrebbero salutare le loro squadre in Champion League e venire a farsi il mazzo da noi per salvare NOI dalla retrocessione? Ma se pure Huntelaar ha detto che a manchester ci andrebbe solo per le coppe dello yoonited e non per i petrodollari.....Berbatov l'ha già fatto....
Comunque sono fiducioso nonostante tutto. Sempre ammesso che questa sera non si perda la prima posizione nel girone uefa e che domenica non si perda lo scontro salvezza Vs WBA...

Foggia 73 - MCTID Sud Italia