martedì 29 aprile 2008

SE IL RE NON SI DIVERTE PIU'



"There is no smoke without fire!": non ci può essere fumo se non c'è un fuoco! Ian Dockry, oltre che un grandissimo amico, è una colonna portante del tifo Skyblue a Manchester e mi ha inviato questo salace commento in risposta alla mia curiosità sulle voci, ormai incontrollate, che danno per concluso a fine stagione il rapporto fra Sven Goran Eriksson e il City. E' stato lo stesso manager svedese, oggi, a confessare ai cronisti dei media britannici che, fino al termine della Premier League, non sono previsti più incontri di nessun genere fra lui e l'attuale azionista di maggioranza, Thaksin Shinawatra. La stragrande maggioranza di noi tifosi è ovviamente disorientata, annichilita, amareggiata. La rottura fra i due è ormai irreversibile e il motivo è presto detto: il Re non si diverte più da tempo e, incurante della stima che tifosi, addetti ai lavori e giocatori della rosa hanno per Svennie, ha deciso di cambiare manager. E' una decisione dettata dalla frettolosa incompetenza di chi ha acquistato il nostro glorioso club per due buone ragioni. La prima: malgrado decenni d'insuccessi, il City ha un incredibile numero di fans sparsi un po' in tutto il mondo e vanta una media spettatori fra le più alte d'Europa. La seconda: il nostro club, grazie anche a sponsorizzazioni intelligenti come quella della grandissima agenzia di viaggi Thomas Cook, è molto appetibile per la vendita di prodotti legati al merchandising sui ricchi mercati asiatici. La mancata conquista di un posto in UEFA, che sembrava certa a fine dicembre, deve aver fatto molto arrabbiare il ricco finanziere thailandese. Ma, in tutta sincerità, ci domandiamo un po' tutti noi Citizens: davvero Mr. Thaksin ha fatto tutto quanto in suo potere per allestire una rosa di giocatori così competitiva? Quanti soldi sono stati spesi nel mercato di gennaio? Oltre all'acquisto in extremis del solo Benjani, necessario per compensare la partenza alla Lazio di Rolando Bianchi, non è arrivato nessun altro grande giocatore. Nè Eriksson, nè altri manager al suo posto avrebbero potuto fare di più e meglio in soli dieci mesi! Il calcio, caro azionista di maggioranza, sfugge alla logica fredda del mondo degli affari: arrivare al vertice della Premier League in soli tre anni, quando si è reduci da almeno quindici annate di delusioni in serie, era ed è un'impresa titanica! Mandare via Svennie sarà solo una dispendiosa perdita di tempo e di denaro e, sia ben chiaro, troverà tutti noi fans italiani dei Blues totalmente solidali col bravissimo manager svedese. Su a Manchester c'è aria di rivolta: il fuoco appiccato dall'uomo d'affari del Sud Est asiatico sta già ardendo, per spegnerlo lui ha solo da rimangiarsi la decisione presa. Ma non lo farà: a noi Citizens piace un calcio che resti leale competizione fra clubs e non materia per esperti di project marketing. L'allontanamento di Svennie, caro Mr. Thaksin, ci sta deludendo assai! Ma non ti preoccupare per noi: useremo tutti i modi, naturalmente leciti, per fartelo capire!

lunedì 28 aprile 2008

ADDIO SOGNI EUROPEI!


L'ultima gara casalinga di questa Premier League è stata un vero incubo per noi Citizens! La sconfitta per certi versi incredibile (da 2-0 a 2-3 nei 25 minuti finali) contro il quasi retrocesso Fulham ha una sola, ragionevole spiegazione. Non possiamo regalare a questi livelli assenze pesanti come quelle dei tre difensori centrali (Richards, Dunne e Onohua), tutte in una volta! Infatti il City attuale ha pagato la fragilità del suo reparto difensivo contro i Cottagers londinesi pur avendo giocato un primo tempo assolutamente positivo.
L'1-0 al 10° minuto porta la firma di Stephen Ireland: delizioso il suo lob di destro su assist di tacco di Petrov che si spegne appena sotto il palo lontano della porta difesa da Keller! Al 20° il raddoppio arriva dopo un'azione travolgente di Vassell che, smarcato superbamente da un lancio geniale di Elano, si fa tutta la fascia destra e dal fondo mette in mezzo il più comodo dei palloni su cui si fionda implacabile il ritrovato Benjani. Il Fulham comunque si mostra sempre pericoloso e costruisce almeno 3 o 4 palle gol, tutte salvate alla grande da un Joe Hart ormai degno della chiamata in nazionale da parte di Don Fabio Capello. Pare una marcia trionfale, questa partita, e invece ... Invece nella ripresa sia per i due cambi davvero azzardati di Svennie (fuori Ireland e Vassell che stavano giocando bene), sia per quelli azzeccatissimi del redivivo Roy Hogdson, i Cottagers scavano falle enormi nel nostro pacchetto difensivo e, grazie a una vecchia conoscenza della serie A come l'ex canarino modenese Diomansy Kamara, ribaltano il risultato proprio allo scadere della gara. Hart, eroico persino nel cercare di parare il rigore del 2-2, compie altre parate stupende mentre in attacco noi sciupiamo almeno un paio di colossali palle gol per troppa precipitazione. Finisce con il gol della sconfitta che arriva al 93° e con l'amarezza composta dei nostri tifosi sugli spalti che comunque tributano applausi alla squadra e ad Eriksson nel loro giro di campo alla fine delle ostilità.
Ancora due trasferte proibitive (domenica prossima ad Anfield e poi l'ultima di campionato a Middlesborough) ci separano da un'estate che si annuncia colma d'incertezze sul nostro futuro. Probabile l'arrivo del promettente e treccioluto attaccante brasiliano Jo dal CSKA Mosca, sembrano altrettanto certe le partenze di Elano per Milano (sponda Inter) e di Dunne al Newcastle del nostro ex manager Kevin Keegan. Si vocifera anche di una trattativa con Rafa Benitez che porterebbe Michael Johnson in dote ai reds in cambio di Peter Crouch e soldi. E poi? Dobbiamo augurarci che Mr. Shinawatra non si abbandoni allo sconforto e che, dopo averci salvati dal tracollo finanziario, dia seguito alla promessa fatte dieci mesi fa. Primo anno fra le prime dieci, secondo anno alla ricerca di un posto in Europa, terzo anno a caccia di una fra le prime 4 posizioni al vertice: ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta e quindi ... fingers crossed, miei cari amici Citizens!

venerdì 25 aprile 2008

SENSAZIONI MANCUNIANE DI ALEX


Cari amici italiani del City,
ritornare nella patria del football è un viaggio mai banale alla riscoperta di piaceri che nel nostro paese non provo più da qualche tempo. Dopo essere stato sia ad Anfield che all'Emirates di Londra per lavoro nello scorso mese di febbraio, la prospettiva della trasferta in compagnia di un collega nonchè amico come il nostro presidente Renato mi ha elettrizzato fin da subito. Ho avuto il piacere di conoscere una persona davvero in gamba, socievole, che fa della passione per i blues un vero credo. La stessa passione che ci accomuna e che ci ha permesso di vivere tre giorni a mio avviso indimenticabili. C'è stata prima la parentesi "liverpooliana" con la visita allo storico Cavern Pub e un pomeriggio all'insegna della grande musica rock, in compagnia di persone di età ed estrazioni completamente differenti. Poi la domenica siamo andati al Sunday's Match del COMS, in compagnia di un altro nostro caro amico, il pacioso Ian Dockry da Middleton, non prima di aver incontrato il presidente del CSA Alex Channons e tanti amici responsabili di alcune branches (= club di tifosi) del City in un pub nelle vicinanze dello stadio. Il calcio inglese ed il suo contorno sono lontani anni luce dalla nostra concezione di vivere una giornata all'insegna dello sport. Concetti forse banali ma che vanno ripetuti se vissuti in prima persona. Io e Renato abbiamo avuto questa fortuna! Gioire ai gol di Darius Vassell e di Martin Petrov, ben due a pochi metri dal campo, sotto la porta difesa dall'ex Calamity James, è stato come rivivere certe emozioni provate da bambino quando mi recai al luna park per la prima volta. Senza parole, indescrivibile e soprattutto non riassumibile in poche righe, anche a giorni di distanza. A tutti gli amici skyblues consiglio vivamente di aggregarsi in occasione della prossima trasferta. Solo così si può apprezzare la bellezza di un mondo lontano dal nostro, ma non per questo irraggiungibile. Questo grazie anche alle numerose opportunità low coast che alcune compagnie aeree offrono da alcuni anni: a presto e, naturalmente, . . . C' m On City Forever!
ALEX MARIANI (giornalista sportivo del Gruppo Blu di Telelombardia)

martedì 22 aprile 2008

CITY-POMPEY 3-1: REFERENDUM PRO SVEN!



“La donna è mobile /qual piuma al vento!”: Giuseppe Verdi mai avrebbe immaginato che, a poco più di un secolo dalla sua morte, questa celebre aria tratta dal Rigoletto, con al posto di quei versi nome e cognome del nostro mister, sarebbe stata cantata più volte nella stessa partita da quasi 40mila tifosi del Manchester City! Il motivo? Da alcuni giorni parecchi giornali avevano riportato brani di un’intervista di Mr Thaksin in cui veniva messa in discussione la conferma di SGE per la prossima stagione. Già al nostro arrivo al COMS io e l’amico Alex Mariani – autore della bellissima foto qui sopra – eravamo rimasti colpiti dal nugolo di cronisti a caccia di giudizi sull’operato di Svennie da parte dei supporters skyblues presenti. La piena solidarietà col nostro manager, messo in discussione dal tycoon thailandese sia per la posizione in classifica che per la qualità del gioco, è stata cantata a pieni polmoni da tutti noi e i giocatori messi in campo da SGE lo hanno ripagato con una prestazione davvero gagliarda.
Un bel 3-1 ai Pompey del nostro affezionatissimo – soprattutto nella sciagurata azione del primo gol di Vassell! – ex Citizen David James e di un altro ex Blue, l’irritante e spocchiosissimo stopper parigino Sylvain Distin: ecco cosa ci voleva per celebrare la prima volta della nostra branch italiana nel meraviglioso impianto del City of Manchester! Davanti al solito insuperabile Joe “Brave” Hart la difesa, per via delle contemporanee assenze di Richards, Onohua e Sun Jihai, vedeva all’esordio nell’insolita posizione di terzino destro addirittura Elano, quindi centrali il capitano Dunne e Corluka e, a sinistra, il roccioso mancino Ball. A centrocampo erano schierati in mezzo, con il compito di spezzare la trame di gioco avversario e di suggerire le ripartenze fulminee in attacco, due giovani brillanti come Gelson Fernandez e Michael Johnson. Quindi tre mezze punte (Vassell, Ireland e Petrov) dietro all’unica punta di ruolo, il veloce e sgusciante ex Pompey Benjani, dovevano seminare il panico fra i vari Campbell, Lauren, Hreidarsson e il già citato Distin: difensori troppo compassati per poter reggere a lungo il dinamismo incessante dei nostri Blues!
Infatti, dopo una partenza che sembrava favorevole agli uomini di Harry Redknapp e Joe Jordan - caro vecchio Squalo rossonero, oltre ai denti davanti hai perso pure i capelli, mannaggia come passano gli anni! – il pressing asfissiante di Gelson e le illuminate intuizioni di Johnson hanno dato i primi frutti. La doppietta al 10° e al 13° di Vassell e di Petrov (di destro, il suo piede sbagliato!) pareva aver messo in cassaforte il risultato. Ma una mancata respinta della difesa su corner al 24° rimetteva in gioco i Pompey grazie a un colpo di testa millimetrico di Utaka nel caos disorganizzato della nostra difesa. Il migliaio di sudditi della Cornovaglia, presenti nel Colin Bell Stand con tanto di banda e tamburi, s’infiammava all’improvviso: l’urlo, intenso quanto monocorde, di “POMPEY, POMPEY!” era però subito coperto dal controcanto dei meravigliosi Reddishblues, cuore pulsante del popolo azzurro di Mancunia. “BLUE MOON / MISUNDERSTANDING ALONE!”: la scossa elettrica del nostro splendido pubblico era come miele per i muscoli e le menti dei nostri atleti! Proprio nel finale del primo tempo dapprima abbiamo registrato la giusta espulsione per fallo da ultimo uomo dell’islandese Hreidarsson. Poi una parata capolavoro di James su un sinistro maligno a rientrare di Vassell andava a togliere le ragnatele all’angolino alto di destra della porta sotto il North Stand: il settore dove eravamo sistemati noi italiani ieri!
La ripresa, malgrado la superiorità numerica, vedeva i nostri ragazzi un po’ in affanno alle prese con le veementi offensive condotte soprattutto dall’ex Udinese Sulley Muntari. Si stirava anche il nostro capitano, sostituito dall’esordiente ventenne "Little" Sam Williamson: schierato terzino sinistro con spostamento al centro del tuttofare Michael Ball, "Little" Sam si batteva come un leone correndo a perdifiato su e giù per il campo. Benjani sbagliava un paio di gol che sembravano fatti per poi chiudere la gara, dopo un’azione insistita al 74°, con un destro angolato che impietriva prima James e poi lo spicchio di folla proveniente da Portsmouth. Da qui alla fine il tempo per registrare due prodigiose parate del futuro portiere della nazionale inglese (il nostro fantastico Hart), poi il fischio finale e i canti festanti della folla dei Blues subito gettatasi nel centro di Manchester a riempire (noi con loro!) gli accoglienti pubs per festeggiare con fiumi di birra Guinness: che cosa stupenda, amici, aver fatto la nostra parte di tifosi praticanti! Ottava posizione per ora consolidata, con record di punti fatti in un campionato, da quando esiste la Premier League (1992/1993), già battuto pur dovendo disputare ancora tre gare. Ma il bello, amici miei, deve ancora venire: ben inteso, la prossima volta che torneremo su a Manchester, siete invitati anche voi!

giovedì 17 aprile 2008

L'ACADEMY VINCE LA FA CUP!



Piccoli fenomeni Blues crescono, eccome! Il settore giovanile del nostro club è considerato all'avanguardia non solo nel Regno Unito, ma in tutto il mondo calcistico. Osservatori, allenatori, dirigenti, massaggiatori, persino gl'insegnanti del college dove studiano i giovani virgulti selezionati dal board per rappresentare, a partire dai 13 anni d'età, i colori skyblues di Manchester: questi personaggi che lavorano alacremente, magari per poche sterline, sono una forza della natura! Ieri sera, nella finale di ritorno contro il Chelsea vinta 3-1 (all'andata a Stamford Bridge un buon pareggio per 1-1), i nostri giovani UNDER 18 sono stati guidati da Mr Genius Jim Cassell a un trionfo atteso quanto meritato. Ventimila nostri sostenitori sugli spalti del COMS hanno potuto applaudire trame di gioco scintillanti, dai e vai continui sulle fasce laterali da far invidia ai più esperti e scafati titolari della prima squadra di SGE. Sugli scudi, vista il forfait dell'ultima ora del bomber Daniel Sturridge, la prestazione del ragazzo prodigio slovacco Vladimir Weiss. Un gol su punizione da antologia, ma soprattutto numeri d'alta scuola nell'uno contro uno contro avversari presto ridimensionati a semplici birilli, Vlade ha davanti a sè un futuro davvero luminoso. E' davvero un tornante di fascia coi fiocchi, amici, e presto esordirà anche lui con i grandi! Cantare Blue Moon mentre questi baldi giovanotti alzavano festanti il loro meritato trofeo avrà fatto venire i brividi soprattutto ai vecchi tifosi del City, gl'innamorati di Maine Road! Loro, del calcio moderno e delle sue stucchevoli esibizioni di professionismo lontano anni luce dai sacrifici dei calciatori di una volta, ne hanno piene le scatole! Lacrime di gioia e libagioni abbondanti nel dopogara: quale miglior medicina per rievocare i bei tempi andati? Come on Blue Lads, future is ours!

PS: Vibrazioni positive riscaldano il mio cuore mentre preparo i bagagli per la gita del prossimo week end a Manchester. Mi accompagnerà l'amico e collega Alex Mariani, un altro grande appassionato di calcio inglese e del City. Lassù la nostra branch italiana, prima della gara casalinga contro il Portsmouth dei cari vecchi ex David James e Sylvain Distin, riceverà in un pub vicino allo stadio un premio dai Reddishblues per aver dato una mano ai tifosi Blues disabili. Al ritorno ne avremo di cose da raccontare: arrivederci a presto, amici!

domenica 13 aprile 2008

SCACCO MATTO DI DARIUS!


Vittoria scacciacrisi nella difficile trasferta di Sunderland per i ragazzi di SGE: un 2-1 sofferto e favorito di certo dal solito folkloristico arbitro Riley che, per una volta, si traveste da salvatore della patria per i nostri colori. Il piccolo e spennacchiato ref ci regala infatti, poco oltre la metà della ripresa, un penalty per una leggera spinta di un difensore dei Black Cats sul giovane Sturridge. Trasforma con freddezza Elano Blumer, poi pareggio immediato con gran gol di testa dei biancorossi del Nord d'Inghilterra e, a tre dalla fine, gol della vittoria rocambolesco del discusso ma generoso attaccante Darius Vassell.
Sturridge & Vassell: i due cambi effettuati ieri da Svennie hanno funzionato, eccome! Per ora scaliamo di un posto in classifica, passando dal nono all'ottavo posto, in attesa di vedere come finirà oggi ad Anfield la sfida fra i Reds di Benitez e i Rovers di Hughes. La gioia per la vittoria di ieri è doppia se pensiamo che manager dei nostri avversari di ieri è un certo Roy Keane, terribile gambizzatore in un derby di Manchester dopo meno di un minuto del nostro povero difensore Alfie Haaland.
A distanza di anni lo squallido ex centrocampista dei rags e della nazionale irlandese non si è mai pentito di quell'intervento: pare addirittura che se ne vanti, quando interviene a qualche festicciola con i suoi tifosi che, giustamente, lo adorano perché altrettanto squallidi come lui!
Il magnifico gol di destro del nostro caro Darius - un autentico colpo da biliardo! - è arrivato a 3 minuti dal termine. A me ricorda uno scacco matto al termine di una sfida della famosa serie mondiale fra Boris Spasskij e Bobby Fisher: che goduria vedere l'arrogante Mr Roy a testa china!
Gaudeamus igitur, amici Citizens, in attesa di assistere, io e alcuni amici della nostra branch italiana, dal vivo domenica prossima al COMS a un palpitante City-Portsmouth ... ma ne parleremo diffusamente più avanti!

venerdì 11 aprile 2008

CASTILLO: MESSICO E NUVOLE?



Viene in mente la celebre canzone del duo Jannacci & Conte quando uno pensa a Nery Castillo. Perché? “La faccia triste dell’America / il vento suona la sua armonica”: così recita il ritornello della struggente canzone. In effetti il giovane messicano è stato finora un autentico rebus per noi tifosi del City. Arrivato in prestito dallo Shaktar Donietz a gennaio, questo esterno mancino, abituato però a giocare sulla destra del fronte offensivo, è tuttora un corpo estraneo nel 4-2-3-1 voluto da Svennie. Le poche volte che è stato impiegato non ha mai brillato per iniziative individuali, preferendo stare a rimorchio della manovra dei suoi nuovi compagni. Fuori dal campo invece Castillo ama la bella vita al punto da essersi fatto beccare, mano nella mano con un’attricetta, dai soliti giornali scandalistici durante una notte brava a Londra.
“Queste son situazioni di contrabbando!” ancora i versi del duo meneghino/astigiano ci vengono in soccorso nel prevedere le giustificazioni puerili che Nery avrà dato al suo allenatore all’indomani della sua bravata. Sarà una carriera mordi e fuggi la sua con i colori skyblues? Mancano poche partite alla fine della stagione per smentire la mia previsione: dalla Germania mi scrive Alfonso, mio caro amico connazionale di Nery nonché suo tifoso speciale, sostenendo che a Manchester dovrebbero dargli più tempo. Ahimè, caro amico mio: continuando a comportarsi così poco professionalmente, Castillo sarà solo una meteora di passaggio nelle Eastlands! Con il convalescente Bojinov sulla rampa di lancio lo spazio per emergere si restringerà sempre più e un mesto ritorno in Ucraina attende ormai questo attaccante dell’America centrale, uno troppo ... Messico & Nuvole per affermarsi nel difficile mondo della Premier League!

sabato 5 aprile 2008

E SE ARRIVASSE IL GAUCHO?

Il Daily Mail di stamattina se ne esce con una notizia che avrebbe del clamoroso: nei giorni scorsi emissari del presidentissimo Shinawatra avrebbero incontrato il procuratore di Ronaldo de Assís Moreira, fantasista 28enne del Barcellona meglio noto col soprannome di Ronaldinho. Ma come, commenta qualche Citizen particolarmente allarmato, difficilmente conquisteremo un posto nella Coppa UEFA 2008/09 e andiamo a trattare uno dei tre giocatori più popolari del mondo?
In realtà, cari amici, esiste una concreta possibilità di qualificazione ed è questa. Da alcuni anni l'UEFA dà il diritto di iscrivere, addirittura direttamente al tabellone finale, la società europea che abbia vinto la Fair Play League continentale. Cosa sarebbe questa manifestazione? In pratica tutte le federazioni del vecchio continente partecipano a una gara dove vengono conteggiati cartellini gialli, rossi, multe e sanzioni varie, comportamento delle rispettive tifoserie di ogni campionato europeo. In questa classifica attualmente è in testa il campionato inglese, seguito a pochissimi punti da quello norvegese. Ebbene, nella Premier 2007/08, il nostro City è al primo posto con un discreto vantaggio sui vicini di casa del Wigan: non male, vero?
Ecco spiegata adesso la sicurezza con cui il nostro board va alla ricerca di rinforzi prestigiosi per la prossima stagione: e non c'è alcun dubbio che un campione sia pure in crisi come il Gaucho di prestigio ne darebbe davvero tanto ai nostri amati Skyblues!

mercoledì 2 aprile 2008

PICCOLO VOCABOLARIO DEI BLUES


La prima stagione dell’era Eriksson-Shinawatra volge stancamente al termine. Le nostre migliori cartucce, ormai è chiaro, noi Blues ce le siamo sparate tutte o quasi nel girone d’andata! Dopo prestazioni così anonime, come quella di sabato scorso a Birmingham, molte domande sorgono spontanee. Ad esempio, come mai la qualificazione in Europa diventa sempre più un miraggio? Nel mentre noi ci stracceremo le vesti come festeggeranno gl’insopportabili e boriosi cugini rags i nuovi ineluttabili trionfi del sempiterno collezionista di cavalli da corsa Sir Alex in Inghilterra e in Europa? Che ne pensiamo, noi Citizens, del loro nuovo idolo, quell’insopportabile campione portoghese che minaccia di segnare in continuazione da qui all'eternità? Fino a quando le torrenziali piogge primaverili infesteranno le lunghe giornate dei leali sostenitori di Dunne e soci al lavoro, a casa o nei pubs della Greater Manchester?
Don’t worry, be happy! Una delle caratteristiche che distinguono noi Blues dalle altre tifoserie è, se ancora non l’avete capito, l’ironia con cui consideriamo i successi altrui e le disgrazie calcistiche dei nostri beniamini. Però, quando ficchiamo il naso in casa d’altri, usiamo un vocabolario tutto nostro. Qui di seguito proverò ad elencare i soprannomi più curiosi di altre società, tifoserie e loro giocatori.

Rags = sostenitori dell’altro club di Manchester (con questo termine vengono chiamati gli assorbenti per uso esclusivamente femminile già usati e, di conseguenza, di un vigoroso rosso scuro, lo stesso che caratterizza quelle loro orribili divise sociali).

Scum = immondezzaio, così chiamiamo affettuosamente l’Old Trafford, per i suoi frequentatori abituali il Tempio dei Sogni, per noi che lo abbiamo appena violato dopo ben 39 anni di digiuno è adesso il Tempio … degl’Incubi!

Tranaldo = ala destra del medesimo club attuale capocannoniere della Premier League (al suo cognome usiamo abbinare la particolare passione per il travestimento resa celebre nel mondo della musica disco dai Village People).

Notlob = è il nomignolo con cui poco affettuosamente chiamiamo i cuginastri Wanderers della periferia nordoccidentale. Perché? I loro fans pare che siano così incompetenti in materia calcistica che noi, e anche altre tifoserie inglesi, per dileggio invertiamo il vero nome del loro club!

Gooners = appellativo con cui soprannominiamo i Gunners dell’Arsenal. Gioco di parole raffinato che sostituisce la particella “Gun” (= Cannone) con “Go On” (= va avanti, si trascina): nulla di personale verso i loro tifosi, con cui andiamo d’amore e d’accordo da una vita, l’espressione vuol solo essere tendenzialmente meno battagliera e più pacifica!

Scousers = tifosi del Liverpool e dell’Everton, che noi identifichiamo al di là delle loro diverse fedi calcistiche con lo stesso nome perché, incredibile a dirsi, tra loro nascono, si accoppiano, vivono e muoiono senza mai un solo litigio. Ma che razza di tifo contro è il loro? Boh! Sono così soprannominati per via del dialetto locale, notoriamente criptico soprattutto dopo qualche abbondante libagione con gli amici ai docks del loro splendido porto.

Ref = è l’arbitro come viene affettuosamente chiamato persino quando ci fischia contro in maniera ignobile rigori come quello del St Andrews sabato scorso. A differenza di noi italiani, esperti mondiali di dietrologia sulle simpatie o antipatie arbitrali, a Manchester sponda skyblue come nel resto del Regno Unito gli arbitri non fischiano mai pro o contro. Si dividono semplicemente in capaci ed incapaci: punto e basta!
Allora, amici: cosa ne dite di questo vocabolario essenziale del vero tifoso del Man City?