mercoledì 26 settembre 2007

SAMARAS, IL REAPARECIDO


Nella vittoria risicata in zona Cesarini contro il Norwich in Carling Cup la lieta novella per noi tifosi è il ritorno, in campo e al gol, di Georgios Samaras. L'aitante punta greca, reduce da una stagione con più ombre che luci, era stato inizialmente inserito nella lista dei partenti da Eriksson. Big Sam, testardo, non ha voluto sentir ragioni: "Nessun trasferimento in Premier League o in Francia, lui vuole giocarsi ancora qua tutte le sue chances!" così il suo procuratore ha dichiarato in società. Giorno dopo giorno, faticando nelle partitelle e senza essere convocato con la prima squadra, il nostro eroe si è fatto trovare pronto alla prima occasione. Su assist divino di un altro meraviglioso prodotto della nostra Academy, il 17enne Kelvin Etuhu, grande scatto in profondità e destro da sotto a battere il povero portiere dei Canaries e voilà, qualificazione in cassaforte! Se saran rose, fioriranno: intanto un'altra possibile bocca di fuoco si aggiunge a Mpenza e a Bianchi per la gioia del manager svedese e la Carling Cup diventa un possibile obiettivo della nostra prima stagione all'inseguimento delle Top Four d'Inghilterra.

martedì 18 settembre 2007

HELEN E ORESTE: DUE SUPERTIFOSI


Cosa possono avere in comune un capostazione di Torino Porta Nuova vissuto a cavallo fra gli Anni Trenta e Quaranta ed una 85enne distinta signora di Manchester che, appena scomparsa, lascia nello sconforto quasi una città intera? La stessa genuina passione per due squadre di calcio, rispettivamente il Grande Torino ed il Manchester City, manifestatasi attraverso due diversi strumenti musicali. Lui, Oreste Bolmida all’anagrafe, ma per tutti i tifosi granata “Il Trombettiere del Filadelfia”, si portava dietro allo stadio – altri tempi, allora! - la tromba del principale scalo ferroviario torinese. Lei, Helen Turner nella vita quotidiana, era invece meglio nota come “Helen The Bell” perché, durante le partite casalinghe dei suoi amati Blues, si sedeva in prima fila nel settore considerato più caldo armata di una campanella squillante. L’unica sostanziale differenza fra i due è che Oreste ebbe la fortuna di vedere dal vivo una delle più grandi squadre di tutti i tempi, mentre la tenera lady del Lancashire dovette accontentarsi di gioire pienamente solo a cavallo fra la fine degli Anni Sessanta e l’inizio dei Settanta al solo grande momento di gloria della sua squadra. Entrambi vissero a stretto contatto con tifosi e squadre dirimpettaie che furono – e sono ancora oggi! - veri e propri simboli del Potere Costituito: ma che lezione di classe hanno dato, sia Oreste che Helen, seguendo da vicino i loro beniamini! Tutti i granata di una certa età possono testimoniare come, in occasione dei derby, Oreste usasse regalare alle belle signore bianconere mazzi di gladioli, non rinunciando al piacere squisito di qualche amabile sfottò. Helen, tranne che negli ultimi dei suoi 85 anni di vita terrena quando fu costretta da un’infermità su una sedia a rotelle, si occupò di assistenza agli anziani non autosufficenti della Greater Manchester e dei dintorni. Nelle corsie degli ospedali o a casa loro, l’intrepida capotifosa dei Blues ebbe chissà quante occasioni d’incrociare tifosi della parte avversa: gente troppo ben abituata alle vittorie della squadra di Stretford, personcine spesso arroganti, ma che Helen, con tipico aplomb britannico, teneva a bada fingendo d’ignorare la loro spesso gratuita villania. L’uno era di casa al mitico Filadelfia, l’altra nel meraviglioso impianto del Maine Road, ora abbattuto per far posto ad una serie infinita di graziose (?!?) villette a schiera: Oreste suonava la sua tromba appena il suo istinto gli faceva scorgere nei suoi magici campioni le avvisaglie di una fiacca o di una battuta d’arresto. Helen impugnava fiera la sua campanella quando vedeva in difficoltà i suoi Blues: gente come Bell, Lee, Summerbee, il coach Malcolm Allison, ammiratore del nostro grande Paròn Nereo Rocco, e prima ancora il portiere tedesco, giunto suo malgrado in Inghilterra perché prigioniero di guerra, il grandissimo Bert Trautmann, sentivano una scarica di adrenalina col suono scintillante della signora in Blue.Oreste ed Helen: due vite di tifosi che fanno riflettere. Sono simboli di un calcio che non c’è più? Spero tanto di no! Per me loro due rappresentano due grandi personaggi legati dall’amore indissolubile per due squadre di due città così lontane eppure così simili nella loro storia economica e sociale. Da Torino a Manchester, immagino Oreste che stacca un biglietto di sola andata per sé e per Helen The Bell verso un angolo, per metà granata e per l’altra metà tutto Blue, di autentico Paradiso sportivo.

lunedì 17 settembre 2007

JOHNSON, EREDE DI COLIN BELL



Un'altra vittoria di misura, ma meritata lancia il nostro City al secondo posto solitario in classifica dopo sei giornate nelle quali, fra l'altro, abbiamo già affrontato due pezzi da novanta come i Gunners e i rags. Sotto la pioggia battente di Manchester Michael Johnson, 19 enne grande talento del centrocampo proveniente dall'Academy, ha deciso la gara coi Villans all'inizio della ripresa con uno shot destro rasoterra meraviglioso e al termine di un'azione impostata dall'ex Santos Elano Blumer. Poi difesa ordinata fino alla fine di fronte agli assalti vigorosi ma inefficaci degli avversari: grande comunque la prova di Vedran Corluka, impiegato per una volta a sostituire il capitano Dunne squalificato per un turno e che non ne ha fatto rimpiangere l'assenza. Dopo Micah Richards un altro giovanissimo sta affermandosi grazie ai preziosi consigli di un mister esperto come Sven Goran Eriksson: nel North Stand, il settore dello stadio che raccoglie i tifosi più caldi della nostra fantastica tifoseria, sono in molti a trovare analogie fra questo e un altro biondino celebre negli anni Sessanta/Settanta: Colin Bell. Speriamo che abbiano ragione!

mercoledì 5 settembre 2007

BUON COMPLEANNO, BIG MAL!


Malcolm Allison, l'allenatore-manager più vincente della lunga storia del nostro City, compie oggi 80 anni. Negli anni Sessanta costruì col suo amico Joe Mercier lo squadrone in grado di vincere un campionato, una FA Cup e una Coppa delle Coppe: Mike Summerbee, Colin Bell, Francis Lee e altri campioni del City e del football britannico furono scoperti e lanciati da lui. In Italia ebbe un grande amico ed estimatore nello scomparso Paròn Nereo Rocco: fu proprio Allison ad assisterlo quando si beccò la brutta polmonite che l'avrebbe portato al creatore.
La società lo festeggia oggi pomeriggio nel mega-store a fianco del monumentale City of Manchester Stadium e sicuramente saranno migliaia i fans che accorreranno a salutare questa leggenda vivente del calcio di Manchester. Ci uniamo a loro, anche se da lontano, a formulare a Big Mal i nostri più calorosi auguri di buon compleanno!