domenica 28 ottobre 2007

GAME, SET & MATCH. OVVERO ...


La vicinanza di Stamford Bridge col più famoso impianto tennistico del mondo, vale a dire Wimbledon o, molto più probabilmente, la pretesa di giocare a viso aperto contro uno squadrone come il Chelsea di Drogba e Lampard è alla base della bruciante sconfitta di ieri.
Eriksson, con gran signorilità, si è pubblicamente scusato a fine gara per la prestazione infelice di tutti i suoi giocatori con i fans del City. Non credo ce ne fosse bisogno! Nessuno di noi si era illuso che i suoi pur validi acquisti potessero integrarsi alla perfezione in pochi mesi in una rosa composta per lo più da giovanissimi molto promettenti ma ancora alle prime armi: Roma non fu fondata in un sol giorno e, pertanto, a nessun Citizen è mai venuto in mente che il manager svedese potesse compiere il miracolo d'inserire subito in pianta stabile la nostra società nelle Top Four della Premier.
Ora non ci resta che reagire: prossimi appuntamenti il 31 per il prossimo turno di Carling Cup in trasferta contro i vicini di tangenziale, i Bolton Wanderers e, soprattutto, lunedì 5 novembre contro il neopromoso Sunderland guidato dal nostro vecchio nemico rag Roy Keane. Sono sicuro che i ragazzi in maglia sky blue faranno di tutto per rovinare la serata al reo confesso di una delle più brutte entrate della storia del calcio britannico sul nostro povero Alfie Haaland. Forza ragazzi, il buon Alfie va vendicato con una sonante vittoria sul campo, dobbiamo far chinare il capo al mascelluto manager irlandese che non si è mai pentito per quell'ignobile intervento a tradimento!

lunedì 22 ottobre 2007

CHE FAVOLA ALLO STADIO!


City of Manchester Stadium, sabato 20 ottobre: il gran giorno è arrivato! Il sogno coltivato meticolosamente dall’uscita del calendario della Premier 2007/08, quella che sancirà la rinascita del nostro amato City, si è alla fine concretizzato: sto guardando dal vivo una partita dei miei beniamini! Quando, come accade sempre in Inghilterra, all’inizio del secondo tempo lo speaker dello stadio ha annunciato il numero esatto degli spettatori presenti, cioè 45.655, io ho visto la Luce! Sul risultato provvisorio di uno a zero (gol manco a dirlo del solito, favoloso Elano alla mezz’ora del primo tempo) sono comparsi uno dopo l’altro, un po’ alla rinfusa, Bert Trauttman, Peter Docherty, Colin Bell, Francis Lee, Mike Summerbee, Dennis Law, Asa Hartford, Uwe Roesler, George Kinkladze, Ali Benarbia, Stuart Pearce e Shaun Goater.
Gli eroi del passato si erano trasferiti dal vicino Museo societario al prato luminoso del COMS per incitare Richard Dunne e compagni a non mollare, a lottare duramente pallone su pallone per riscattare decenni di fugaci illusioni e cocenti delusioni.
A fare da collante fra Passato e Presente c’erano i volti, segnati dagli anni ma ugualmente giovanissimi nella loro passione genuina per le vicende del loro club, di tanti anziani tifosi assiepati sulle tribune. La visione che io, occasionale tifoso italiano, provavo in quel momento loro chissà quante altre volte l’avevano provata! Soprattutto nel vecchio impianto del Main Road, costruito nel lontano 1923 e abbattuto per far posto a un quartiere residenziale di villette a schiera l’una uguale all’altra, i loro cuori e le loro voci avevano sostenuto sempre, nella buona e nella cattiva sorte, i ragazzi con la divisa blu cielo.
Una scossa elettrica è vibrata nell’aria e da laggiù, dalle viscere di quel mitico impianto, è partito un coro, anzi quel coro che contraddistingue i tifosi del City: Blue Moon è stata intonata prima da centinaia, poi da migliaia, infine dalla quasi totalità degli spettatori presenti!
In quel momento esatto i nostri battaglieri avversari del Birmingham City di Elephant Man, come viene soprannominato il burbero e rancoroso – non per niente ex rag! – coach Steve Bruce si stavano costruendo la più bella occasione dell’intero incontro.
Il colpo di testa che sembra una fucilata dovrebbe infilarsi lì, sotto l’incrocio dei pali alla destra di Joe Hurt The Brave Boy, dovrebbe se non che …
La palla viene respinta in un nanosecondo da un suo miracoloso salvataggio di spalla in corner e il miracolo è compiuto: finirà 1-0 per noi anche stavolta!
Da dietro la porta del City uno dei tifosi anziani vicino a me ha visto nitidamente un radioso Bert Trauttman strizzare l’occhio sistemandosi il mitico berretto: me lo ha raccontato con aria serissima di fronte a un buon boccale di Guinness in uno dei pub all’interno dello stadio. Arrivederci, vecchio amico del City, ci rivedremo la prossima primavera! Ah, che meraviglia vivere il tifo calcistico in questo modo!

mercoledì 17 ottobre 2007

L'ENIGMA BIANCHI


Gioca pochissimo, non gioca del tutto, perché non gioca, vuoi vedere che a gennaio lo cedono? Le voci incontrollate sul destino di Rolando Bianchi, rapace attaccante acquistato per ben 9 milioni di sterline, s'infittiscono di giorno in giorno. E' stato uno dei colpi a sensazione dello scorso calcio-mercato, fortemente voluto da Eriksson per rafforzare l'attacco più anemico dell'intera Premier eppure ... Eppure il bergamasco rampante, al di là delle frasi di circostanza, è un vero enigma! Nel modulo ad un'unica punta che sta ottenendo risultati molto positivi Rolando ha esordito con un gol ed una prestazione sfavillante all'esordio in Premier contro il West Ham. Poi una prestazione insufficente contro i neopromossi del Derby County convince il tecnico svedese a metterlo da parte. Arriva il derby, si fa male il povero Valeri Bojinov e dalla naftalina viene estratto il belga di origine congolese Emile Mpenza, meno talentuoso, ma più massiccio e forse più disponibile al sacrificio tattico richiesto. Rolando da lì in poi può solo sfogarsi in Carling Cup ma vedrà il campo solo in qualche gara di Premier come sostituto del collega nei minuti finali. Problemi d'ambientamento indubbiamente ce ne saranno stati, visto che non è facile per noi italiani imparare l'inglese vorticoso e molto sui generis del Lancashire! Ma credo che a suggerire a Eriksson l'accantonamento momentaneo del nostro connazionale sia il ben noto teorema "squadra che vince non si tocca!". Pertanto non gli resta che farsi trovare pronto quando ci sarà di nuovo bisogno di lui: forza Bianchi, noi Citizens italiani aspettiamo anche i tuoi gol!

lunedì 15 ottobre 2007

TIFOSI, CHE SIMPATICONI!



Qui sopra un classico esempio di humour inglese applicato alle vicende calcistiche del nostro City. Per chi non l'avesse capito Mr. Anthony Tomo, creatore di questa spassosa vignetta, allude alla ben nota passione di Sven Goran Eriksson per il gentil sesso! Grande Anthony, sei un vero genio!

martedì 9 ottobre 2007

MR THAKSIN? PECUNIA NON OLET!


All'indomani dell'ennesimo successo interno di questo sfolgorante inizio di stagione (un convincente 3-1 sui derelitti nordici del Boro con doppietta del solito magico Elano Blumer) giova spendere due parole sul tycoon thailandese nuovo proprietario del City da giugno di quest'anno: Mr. Thaksin Shinawatra. Il nostro club, prima del suo salvifico intervento, navigava davvero in bruttissime acque con perdite consolidate di ben 68 milioni di sterline. Ma aveva ed ha dalla sua un grosso seguito di tifosi sia nel Regno Unito che nel resto del mondo: secondo Forbes, rivista economica specializzata, il Manchester City vantava comunque, oltre al debito accumulato, un fatturato che lo poneva, a dicembre 2006, al 17° posto nel mondo fra i club più seguiti.
Ecco perchè il ricco finanziere asiatico (una fortuna ricavata nei settori della telefonia mobile, delle televisioni e delle proprietà immobiliari e venduta a uomini d'affari di Singapore per la bella cifra di 920 milioni di sterline nel 2004), una volta costretto all'esilio dal regime militare attualmente al potere nel suo paese, si è stabilito in Inghilterra e, dopo alcuni tentativi andati a vuoto con i board dei nostri scomodi vicini di Salford e del Liverpool, ha deciso di acquistare il nostro amato City. Tre mesi di trattative serrate, conditi di chiacchiere sul suo passato di primo ministro coinvolto nella repressione feroce dei narcotrafficanti e sul presunto blocco dei suoi beni in Thailandia, sono bastati per compiere il matrimonio finanziario del secolo.
Ora il nostro Manchester City, dopo decenni di anonimato, ambisce ad entrare nella ristretta cerchia dei club più ricchi e più vincenti del pianeta. Ereditando il settore giovanile che, assieme a quello dell'Arsenal, ha ottenuto e ottiene i migliori risultati d'Inghilterra, Mr Thaksin ha prima azzerato i debiti pregressi. Poi ha concentrato le sue attenzioni sul manager da ingaggiare. Non ha badato a spese per assicurarsi, fino al 2010, il migliore sulla piazza: quello Sven Goran Eriksson che noi italiani ben conosciamo per i successi ottenuti alla Lazio alla fine degli Anni Novanta. L'abile svedese, profondo conoscitore del calcio mondiale, ha sguinzagliato il suo staff personale sui campi di mezzo mondo e, in una ventina di giorni appena, ha utilizzato alla grande i 25 milioni generosamente messi a sua disposizione dal nostro Paperon de' Paperoni.
C'è chi storce il naso di fronte al suo passato? Prego, si accomodi pure! Se sono entrati prima di lui nella ricca industria dello sport professionistico tali Roman Abramovich, Malcolm Glazer, Jesus Gil e, non ultimi, i nostri Sergio Cragnotti, Callisto Tanzi, Silvio Berlusconi, Massimo Moratti, cioé personaggi pubblici sospettati per l'origine delle loro ricchezze, perché non dovrebbe entrarci anche lui, il "povero" (nel senso di denigrato, of course!) Mr Thaksin, nel gotha dei grandi presidenti del calcio moderno?

lunedì 1 ottobre 2007

ELECTRIC ELANO!


La più bella prestazione del Manchester City da quarant'anni in qua: a parere dei tifosi Blues delle Eastlands, la gara interna contro i Magpies ha entusiasmato, divertito, inorgoglito chi purtroppo era abituato ai risultati mediocri delle precedenti annate. Primo tempo arrembante da entrambe le parti con acuto a metà tempo di un rapinoso Obafemi Martins che illude il Newcastle. I nostri ragazzi non si arrendono e, approfittando della difesa avversaria schierata troppo alta da Big Sam Allardyce, la tagliano a fette nell'azione meravigliosa del pareggio di Martin Petrov. Tocco sublime di Elano per Ireland che fugge sulla destra per crossare sul palo lontano dove il n. 15 bulgaro, chirurgico nella sua precisione, segna con un potente rasoterra. 1-1 all'intervallo e, alla ripresa delle ostilità, altra ripartenza travolgente di Petrov stavolta a sinistra con cross a mezza altezza incornato in contro tempo sull'uscita di Given da Emile Mpenza: raddoppio! Poi grande sacrificio di tutti, sotto l'egida a centrocampo di un a volte spietato Dieter Hamann, per reggere l'assalto dei Magpies mai domi. Ci capitano molte occasioni per mettere al sicuro il risultato - un paio di un ciclonico Micah Richards - e poi, all'86° minuto ... Nella splendida foto qui sopra del grande Richard Tucker, fotografo da sempre delle gesta del City, il pallone del terzo gol scagliato con maestria davvero brasiliana da Elano Blumer direttamente su punizione dai 25 metri s'insacca proprio sotto la traversa di un pur reattivo portiere irlandese Shaun Given. E' l'apoteosi per il fantasista ex Shaktar Donetz pagato 12 milioni di euro da Eriksson per dare lustro alle nostre attuali ambizioni. A due dalla fine il tecnico svedese lo toglie per concedergli la meritatissima standing ovation del COMS. Electric Elano: questo il suo soprannome e, giustamente, ci lustriamo tutti gli occhi dalla sorpresa di avere in squadra uno come lui. E' un fantasista atipico, un nove e mezzo che ricorda vagamente i nostri grandi italiani Mancini e Baggio, capace di dare veramente la scossa in ogni momento della partita. Siamo terzi ma, quel che più conta, abbiamo mandato un messaggio chiaro e forte a tutti: siamo forti, sempre più forti, e ci stiamo divertendo un casino, noi tifosi, i giocatori in campo, Mr. Thaksin ed il board da lui voluto in tribuna.