mercoledì 29 aprile 2009

MANCHESTER: THIS IS OUR CITY!

Foto di Abid Abou-Alshamat

Manchester, Eastlands, Lancashire: siamo nel Nord Ovest inglese. Mi trovo a camminare verso le due del pomeriggio fra Albert Square e Arndale, l'immenso centro commerciale che a nordest confina con la vivacissima Chinatown. Osservo i passanti mentre ostentano improbabili mise estive sotto i flebili raggi del sole. Sorrido pensando a quanto è diverso il nostro clima mediterraneo ma, sotto sotto, ammiro il loro sfrontato autoconvincimento: basta che non piova e, qui da noi, fa caldo, vorrebbero dirmi mentre tutto intabarrato cerco di difendermi dalla brezza ghiacciata proveniente dal vicino Mar d'Irlanda.
Il giorno prima si è disputato un turno infrasettimanale di Premier. Entrambi i club cittadini hanno vinto e, nei pub come fuori da Ladbrokers, campeggiano inquietanti i manifesti di certi "loro" campioni. Ghigno eternamente stampato sui "loro" volti, al figlio del macellaio di Liverpool e quell'hijo proveniente dalla suburra di Buenos Aires il rosso mattone dona davvero molto! In classifica sono ormai primi e irraggiungibili, sono campioni del mondo per club in carica e probabilmente si accingeranno a vincere un'altra volta la Champions League, eppure ... eppure in giro la proporzione fra i "loro" tifosi e i nostri è, a dir poco, pazzesca: per ogni maglietta marchiata AIG (rossa, bianca, grigia e blu: "loro", si sa, possono adottare tutti i colori dell'iride pur di vendere a Singapore o a Ulan Bator, a Ginevra o a Panama City) ne spuntano minimo dieci azzurre cielo. Perché? Per il semplice motivo che a Manchester, pur se a conoscenza dei grandi successi del club nato a Salford, la stragrande maggioranza dei suoi abitanti tifa per i più umili, malmessi e talvolta discussi calciatori Blues! "Loro" hanno tifosi dappertutto, in Inghilterra e in giro per il mondo? Don't worry, mates: il City è la squadra della Città, è così da più di cent'anni e sempre così sarà! Che si vincano trofei prestigiosi (poche volte, purtroppo!) o che ci si barcameni in un desolante anonimato in serie minori, Manchester adora ricambiato il suo Man City.
Come la splendida istantanea di qui sopra dimostra, il motto di ogni Mancunian che si rispetti è questo: "RATHER DEAD THAN RED!" cioé: "Meglio morto che rosso!".

domenica 26 aprile 2009

EVERTON-CITY: ERA ORA, ROBINHO!


Everton-Man City 1-2 (0-1) Marcatori: Robinho 35°, Ireland 54°, 93° Gosling (E)

City da trasferta? Non pervenuto! Questo almeno fino a ieri pomeriggio. Quando, approfittando dell'inevitabile stanchezza fisica e mentale di un Everton qualificatosi con pieno merito alla finale di FA Cup e comunque combattivo e mai domo, i nostri cari Skyblues hanno colto la seconda vittoria in trasferta di questa contradditoria stagione. Vinciamo solo 2-1 - ma quante occasioni del possibile 3-0 abbiamo sprecato nella ripresa con i toffies in dieci! - nel segno della ritrovata forma fisica del magico duo ex Santos Elano-Robinho. Che i due abbiano finalmente titrovato l'armonia con lo spigoloso manager gallese dopo mesi d'incomunicabilità e freddezza? Sembra proprio così! 
Il gol del vantaggio del fantasista di San Paolo al 35° è stato un capolavoro! Eravamo schiacciati da qualche minuto dalla pressione degli uomini di Moyes nella nostra area di rigore. Dopo un corner, su un colpo di testa imperioso del solito bravissimo Onuoha, Elano ha pescato il rapace Rob sul filo del fuorigioco con un lancio al volo semplicemente fantastico. Robson de Sousa non si è fatto pregare: scatto di trenta metri palla al piede partendo dalla sinistra, la stella paulista si è quindi accentrata caracollando alla sua maniera per infilare malignamente con un dosato rasoterra di destro, il povero Howard in disperata uscita sul palo opposto. La gara fino a quel momento era molto aperta, ma il City finalmente non pareva remissivo o inconcludente come altre volte. Il gol ha condizionato da lì in poi il corso di tutta la gara.
Arroccati a difendere la porta del bravissimo Given, il modulo preferito da Hughes (quattro difensori con il filtro di due centrocampisti centrali tosti e coriacei come de Jong e Kompany) per una volta ha funzionato a dovere.
Il forcing di Pienaar e compagni è stato in certi momenti commovente: si capiva lontano un miglio che due pezzi grossi come Lescott e Cahill, a riposo dopo il recupero in trasferta contro il Chelsea e prima ancora la semifinale vittoriosa di FA Cup a Wembley del sabato prima, avrebbero fatto comodo a David Moyes.  Il tema tattico della ripresa non poteva che essere questo, per i nostri campioni: difendere duro, non gettare via palloni inutilmente ma cercare il gol del raddoppio prima possibile. Dapprima Given si esibiva nella superparata della stagione: volo d'angelo a deviare in corner una voleè da tre metri scarsi del capellone belga Fellaini e pareggio sventato! Poi, nove minuti dopo l'intervallo, Big Phil Caceido, con tocco sapiente e finalmente indovinato, ha aperto sulla sinistra per un Robinho ispirato come non mai. Palla sul destro di quest'ultimo e assist sontuoso per il miglior giocatore giovane della Premier League 2008/09. Steve The Bald One non si è fatto pregare: puntuale al bacio si è materializzato dal nulla presentandosi solo soletto nell'area dei Toffies. Tocco di destro dove Howard non ci sarebbe mai arrivato e 2-0 per noi! Da lì in poi grande spirito di sacrificio di tutti i Citizens: tra questi merita una menzione speciale Gelson Fernandes che, entrato al posto di Richards infortunato a metà ripresa, ha dato manforte ai suoi compagni non buttando mai via un pallone che uno. Meritano l'onore delle armi i nostri avversari che, caparbiamente all'attacco, le han provate tutte per rientrare in gara. 
Tutti, meno uno: l'ineffabile ex rag Phil Neville che, graziato dall'arbitro, ha prima atterrato con fallo d'inaudita e gratuita violenza Elano, continuando poi ad insolentirlo non si sa bene perchè.
Dalle nostre retrovie è partito a fargli ingoiare le sue provocazioni un certo Nedum Onuoha: le telecamere di Sky hanno immortalato la scenetta e, devo dire, ho apprezzato il ragazzone di origine nigeriana, giustamente tenuto d'occhio per la sua nazionale da Fabio Capello. Grande, grandissimo carattere malgrado la giovanissima età: sugli spalti il boato d'approvazione dei 6/7mila Mancunians presenti ci ha fatto capire che Ned è pronto ad avanzare la candidatura a nuovo capitano del City nel 2009/2010!
Il gol di Gosling (annotatevi questo nome, amici, di lui sentiremo parlare in termini sempre più lusinghieri!) a tempo abbondantemente scaduto è un giusto riconoscimento all'Everton per gli sforzi compiuti ieri. Peccato, per loro, il grave infortunio al bravissimo difensore centrale Phil Jagielka: sarà costretto a saltare la prossima finale di FA Cup contro il Chelsea, una vera disdetta per il manager scozzese dei Blue Scousers!
Ora abbiamo scalato qualche posizione in classifica e, quel che più conta, siamo a tre punti dall'ultimo piazzamento utile per andare in Coppa Europa la prossima stagione.
Il 2 maggio ospiteremo al COMS i pericolanti Blackburn Rovers di Steve "Fat" Allardyce. 
Ad assistere per Italian Blue Moon a questa gara, andrà il nostro nuovo inviato speciale Alessio Rizzo da Roma: in alto i cuori, amici italiani del City, Alessio farà il tifo lassù anche per noi!



giovedì 23 aprile 2009

IL CAPITANO FA LE VALIGIE!


La notizia era nell'aria e, più veloce della luce, il solito, impareggiabile Daily Mail stamane ne ha dato conferma: il nostro attuale capitano Richard Dunne, dopo nove consecutive stagioni col nostro club, lascerà Manchester! Sembra che i Black Cats del Sunderland abbiano raggiunto con lui un accordo quadriennale e che la cifra pattuita col nostro board per acquistarlo ammonti a 4 milioni di pounds.  Arrivato a inizio secolo dall'Everton con la fama di gagliardo tracannatore di birre, Richard sembrava all'inizio condannato a qualche comparsata in prima squadra e nulla più. Invece, grazie all'ottimo lavoro dello staff tecnico agli ordini di King Kevin Keegan, a poco a poco il giovanotto irlandese conquistò sempre più spazio nel City altalenante dell'ultimo Goater, di Sinclair, di Nikko Anelka e del primo sorprendente Shaun Wright Phillips. Quando Keegan lo promosse centrale in difesa in coppia col discusso e antipaticissimo parigino della banlieu Sylvain Distin, iniziarono per lui e per noi indimenticabili ricordi. Di cosa? Ma di partite perse malamente, gol concessi ad avversari speso increduli loro stessi per l'assurdità delle situazioni, sguardi persi nel vuoto fra i due gaffeur presto irrisi in tutti gli stadi del Regno Unito.
D'accordo, Dunne e Distin, entrambi spesso convocati nelle loro nazionali, non giocavano in un club d'alta classifica, anzi! Ma come definirli altrimenti se non "la coppia degl'incubi in skyblue"? L'arrogante parigino, a un certo punto, battè disperatamente cassa alla ricerca di un aumento e di un prolungamento di contratto nel momento più delicato della nostra storia: Thaksin Shinawatra non aveva ancora concluso l'acquisto del City e il povero Stuart Pearce faceva il possibile e anche l'impossibile per tenere unito uno spogliatoio dove montava apertamente l'insoddisfazione per il ritardo nel pagamento degli stipendi. Chi fu allora che giocò sempre con grandissimo impegno, primo ad arrivare e ultimo ad uscire agli allenamenti a Carrington, generoso nel dare consigli all'astro nascente Micah Richards come ad assumersi colpe che spesso erano di altri nel beccare gol balordi? Lui, il ragazzo dagli occhi color azzurro cielo, sorriso largo e privo di malizia: Richard Dunne The Captain!
Ricordiamolo così, in quei momenti difficili, il nostro n° 22. Quando una semplice ondata un po' più robusta di altre poteva mandare a picco l'allora debole vascello che solcava i mari difficili della Premier League d'inizio secolo, lui fu uno dei pochi a rispondere: presente!
Ora che ci lascia, spremuto da critiche spesso ingenerose in questa annata fatalmente di transizione, spunterà qualche lacrimuccia negli sguardi di certi vecchi fans della parte blu di Manchester. La foto qua sopra lo celebra, secondo me, nel momento più alto con i nostri colori: l'abbraccio ai compagni subito dopo il vittorioso derby allo swamp della primavera del 2008 giocato meravigliosamente bene malgrado i 39 gradi di febbre. 
Richard, accompagnato dalla sua bella moglie e dai suoi quattro figli (3 femmine e il maschietto nato da pochi mesi) si consolerà presto con l'affetto dei biancorossi del Nord. See you later, Captain Richie: resterai sempre uno di noi!

lunedì 20 aprile 2009

90 MINUTI VISSUTI PERICOLOSAMENTE


MAN CITY-WEST BROMWICH ALBION 4-2 (2-1)
Marcatori: Robinho 7°, Onuoha 20°, 37° e 54° Brunt (WBA), Elano 55° (rig.), Sturridge 94°

Con addosso le scorie delle fatiche smisurate quanto inutili di giovedì scorso in Coppa UEFA,  il City ottiene una vittoria risicata contro il fanalino di coda WBA grazie al genio ritrovato dei due discontinui brasiliani Robinho ed Elano. Il primo ritrova la via della rete dopo mesi di inspiegabile astinenza sfruttando magistralmente un assist al bacio del solito genietto irlandese Steve Ireland. 
Il secondo disputa un'altra prova generosissima, svariando da un fronte all'altro del centrocampo e dell'attacco, e decide di fatto l'incontro quando, appena subito il pareggio dei Baggies su preciso calcio di punizione dal limite, va a procurarsi con un'azione irresistibile il rigore del 3-2 che poi trasforma con potenza e precisione sulla sinistra di Scott Carson.
La gara, tesa e vibrante come ogni sfida che si rispetti della Premier League inglese, vede un City sorprendentemente privo di Micah Richards per scelta tecnica di Hughes consapevole della superiorità del suo organico solo nella prima mezz'ora. Sul 2-0 per noi i biancoblu di Birmingham prendono decisamente il sopravvento costringendoci alle corde per tutta la durata del match. 
Dal rigore di Elano in poi sono 40 minuti d'interminabile assedio alla porta di Given: il gol del 3-3 sembra maturo ma la diga predisposta da Hughes vacilla senza essere travolta. Cross e traversoni si sprecano nella nostra area di rigore mentre, là dietro, i commoventi e mai domi tifosi baggies non la smettono mai d'incitare i loro beniamini alla disperata ricerca del pareggio. Ireland compie due prodezze fantastiche nel giro di qualche minuto: dapprima va a svellere dai piedi di Fortune (gagliarda la sua prova contro Onuoha e compagni) il pallone quando sta per calciarlo da posizione favorevolissima a pochi metri da Given.
Poi a pochi secondi dal fischio finale, intercetta una palla vagante nella metà campo avversaria e s'invola verso Carson attirandolo in disperata uscita. Alzato lo sguardo, vede libero il redivivo Sturridge e gli serve la più facile delle palle gol: 4-2 e game over di fronte a un City of Manchester anche ieri strapieno e gonfio di genuino entusiasmo. 
Perdiamo purtroppo Zabaleta (noie muscolari, stagione massacrante per questo campione argentino) per un periodo indeterminato. Sabato ci attende, al Goodison Park, l'ambizioso Everton qualificatosi domenica ai danni degli stramaledettissimi rags per la finale di FA Cup.
Pronostico fin troppo evedente, considerando lo scandaloso ruolino di marcia dei nostri fuori casa: a meno che ...

venerdì 17 aprile 2009

VENERDI' 17: THE DAY AFTER


MANCHESTER CITY- AMBURGO 2-1 (1-1) 
Marcatori: Guerrero (A) 12°, Elano (MC) su rig. 17°, Caceido (MC) 50° . 
Espulso Dunne (MC) al 75°

Venerdì 17, si ricomincia! Svegliarsi, per noi tifosi dei Blues mancuniani, è stato particolarmente duro. The Day After, nella Manchester azzurra come qui in Italia, è amaro come il fiele: come ci si sente? I sentimenti più contrastanti si affollano nelle nostre menti e nei nostri cuori.

Ragazzi generosissimi ma sfortunati? Certo che sì, però ... nei nostri sguardi sono ancora ben presenti le immagini a grappoli sulla sfida vinta inutilmente per 2-1 contro il fortissimo Amburgo guidato da Martin Jol: tra queste sottolinerei:

  1. Elano: ieri è tornato ad essere il grande giocatore a tutto campo dei primi tempi di Sven Goran Eriksson. In serata di grazia il nostro n° 11 ha trascinato la squadra ed ha pennellato con maestria traiettorie impossibili, colpendo pali e traverse come se fossero i birilli del bowling.

  2. Il convinto appoggio, dal primo all'ultimo secondo del match, dei 47mila assiepati sugli spalti con le leggendarie Inflatable Bananas: oggi verranno messe all'asta per raccogliere fondi destinati alle charities.

  3. Le prove maiuscole di Pablo Zabaleta, infaticabile cursore del centrocampo, di Nedum Onuoha, ormai una certezza nel battersi con vigore turando a destra e a manca le falle del nostro incerto reparto difensivo, di Shay Given, confermatosi una volta ancora un grande portiere, del solito incontenibile Ireland, del rientrante non al meglio ma generosissimo Vincent Kompany.

  4. Lo sceicco Kaldhoon: è stato bello vederlo applaudire sorridente, pur se eliminato, i suoi giocatori stremati dalla fatica e dall'esito sfavorevole della gara.

  5. Il solito, enigmatico Mark Hughes: la sua gestione della partita, ormai, lo condanna ad un isolamento ormai definitivo dai tifosi e da buona parte dello spogliatoio dei Citizens

Venerdì 17: cosa si fa ora? Riponiamo mestamente i sogni di gloria europea nel cassetto, anche se questa eliminazione non può essere ascritta solo alla sfortuna, anzi! Una settimana fa eravamo stati praticamente nulli, subendo il colpo del KO, cioè il gol del loro 3-1 di Guerrero. con una passività persino irritante. Ieri occorreva un miracolo per ribaltare la situazione. Elano su rigore e il potente colombiano Big Phil Caceido ci hanno rimesso in linea di galleggiamento ma, complice la proverbiale testardaggine di Hughes, l'espulsione per doppia ammonizione a un quarto d'ora dalla fine di Richard Dunne ci ha costretto a condurre l'assalto finale al fortino tedesco fortemente penalizzati dall'inferiorità numerica.

Venerdì 17: passerà anche questa, di delusione, e poi?




giovedì 16 aprile 2009

E VENNE IL GIORNO DI CITY-AMBURGO


Dentro o fuori: di qui non si scappa! Stasera il nostro Man City giocherà una vera e propria sfida all'OK Corrall. Una battaglia calcistica per uomini veri, non certo per emozionate ballerine di seconda fila selezionate all'ultimo momento per un improbabile festival di danza classica. Solo una settimana fa, ad Amburgo, siamo stati a lungo in balia dello strapotere fisico prima ancora che tecnico degli scatenati giocatori di Martin Jol: l'1-3 finale sarà difficile da ribaltare, a meno che ...

Guai a toppare per l'ennesima volta di fronte a un City Of Manchester che straboccherà di tifo genuino come non succedeva da anni! Sugli spalti rifioriranno a decine le mitiche Inflatable Bananas, primi oggetti di culto introdotti pacificamente in uno stadio britannico all'indomani di Hillsborough e delle sue povere 96 vittime dell'hooliganismo. Solo noi, tifosi Citizens, universalmente noti in tutto il mondo per la lealtà e la correttezza esemplari, potevamo sostenere così i nostri sfortunati beniamini! Che fosse a Maine Road come nell'ultimo stadiolo di 3rd Division, la parte blu di Manchester meriterebbe ben altro spettacolo del teatrino insipido inscenato da giocatori e manager durante questa stagione. E invece ... e invece Mark Hughes, amletico ex centravanti gallese che pure a Blackburn coi Rovers aveva lavorato benissimo, sta deludendo oltre il lecito le nostre aspettative.

Ma ora bando ai processi affrettati a lui e alla squadra! Cuore, grinta, classe e freddezza nel saper approfittare degli episodi favorevoli se e quando capiteranno: un coktail sapiente di tutto ciò dovrà sommarsi ai decibel provenienti da North e Colin Bell Stands. I pubs che da Piccadilly Square si trovano sulla via per lo stadio pulluleranno prima, durante e dopo questa gara di tanti entusiasti Citizens di tutte le età e condizioni sociali: comunque andrà a finire, per il nostro meraviglioso pubblico, sarà festa ugualmente! Bandiere e sciarpe garriranno festosi dal primo all'ultimo istante al vento capriccioso delle Eastlands. In tribuna ci saranno i vari Summerbee e Bell, testimoni del periodo vincente a cavallo fra Anni 60 e 70. Persino gl'immancabili fratelloni Gallagher potrebbero fare una comparsata all'ultimo minuto. Ma l'ospite più atteso sarà di certo lo sceicco Khaldoon Al Mubarak: ad Abu Dhabi la pazienza è una virtù che i nostri munifici investitori stanno cominciando a smarrire, soprattutto nei confronti del discusso duo Cook & Hughes.

Inutile nascondercelo, amici Citizens: stasera ci vorrà una prestazione corale impeccabile di Robinho e soci per qualificarci in semifinale ai danni del solido, ma perforabile Amburgo. Mancherà di sicuro Bellamy, mentre saranno in dubbio fino all'ultimo minuto Shaun Wright Phillips, Kompany, Bridge e Zabaleta. 48mila cuori tinti d'azzurro cielo e noi, telespettatori italiani - vedremo la gara su Sportitalia, in diretta o in differita? Mistero! - con uno spicchio di Blue Moon nelle nostre anime esauste, cercheremo di spingere i ragazzi in skyblue verso l'impresa che potrebbe riscattare la stagione. C'm on City: dai che tutti assieme possiamo farcela!


mercoledì 15 aprile 2009

NUOVA DIVISA PER LA PROSSIMA STAGIONE?

 
Il solito informatissimo Daily Mail prova oggi a togliere il velo alla nuova divisa sociale del nostro Manchester City. Come già scritto in precedenza, gli emiri di Abu Dhabi hanno deciso da tempo di voltar pagina scegliendo un nuovo sponsor tecnico. Vestiremo quindi divise sociali con lo stesso logo della nazionale inglese: è il marchio Umbro che, da sempre, si vanta di avere vestito le nazionali di football nella patria dove questo sport è nato. Pare sia questo il motivo che ha spinto Mr Kaldhoon, braccio destro dello sceicco Mansour, a sceglierlo per il suo, e nostro, nuovo City!
Ecco una prima riproduzione fotografica di come Ireland e soci si vestiranno per la prossima stagione: da notare come, al posto della compagnia di viaggi Thomas Cook, subentrerà la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti ETIHAD AIRWAYS.
L'azzurro, a prima vista, sarà più brillante rispetto agli ultimi anni mentre tornerà ad esserci quella banda bianca che aveva caratterizzato le nostre precedenti divise prodotte dalla Reebok.
Ci sarebbero quelle vistose e, per il momento, incomprensibili linee similtasca blu notte a confondere un po' le idee, però ... però l'importante è che, ad indossarle, ci siano uomini veri disposti a dare il 120% di se stessi alla causa degli Skyblues mancuniani, o mi sbaglio?

martedì 14 aprile 2009

IL DOPO FULHAM: E SE LO SCEICCO S'ARRABBIA?


Rotola, rotola, rotola, strada facendo rotola! Possono bastare i celebri versi della vecchissima canzone di Gianni Meccia a descrivere l'attuale situazione del club delle Eastlands? Dall'1-3 di Amburgo nell'andata dei quarti di Coppa UEFA Dunne (altra prova disastrosa, la sua!) e compagni sono passati ad un altro, umiliante 1-3 casalingo contro i modesti ma orgogliosi Cottagers londinesi di Roy Hodgson. Lascio la parola sulle ultimissime in casa City all'amico Alex Mariani:

Aria di bufera a Manchester, sponda City! Nell'occhio del ciclone ci sono i nostri due brasiliani, Elano e Robinho, insieme al tecnico Mark Hughes. E' probabile un'ultima prova di appello per il ritorno di coppa Uefa di giovedì sera, con il City chiamato all'impresa per eliminare l'Amburgo e qualificarsi alla semifinale. Un'impresa resa oggettivamente difficile non solo per il valore della compagine tedesca, ma anche per il caso Robinho esploso nel ventre del COMS nel pomeriggio pasquale durante la dura lezione subita al City Of Manchester dal Fulham. Il miliardario acquisto, comprato a 4 ore dalla conclusione del mercato estivo dagli emiri dell'ADUG per dare lustro alla formazione di Hughes, se ne stava bello tranquillo alle spalle dell'allenatore mentre i suoi compagni affondavano sotto i colpi di uno scatenato Fulham. Robinho parlottava, infatti, amabilmente con il compagno di club e Nazionale Elano, quasi fregandosene della partita e del risultato negativo. Hughes, di sicuro, è letteralmente esasperato dalla sua stella e dai suoi comportanti, che vanno dall'abbigliamento bizzarro ad uno stravagante rispetto delle regole. 
I nostri tifosi, inviperiti, chiedono la testa dei due giocatori insieme a quella del manager, incapace e colpevole di non aver dato un gioco e, forse, un'anima a questo City ondivago e decisamente poco continuo. La zona coppe è lontanissima, quella retrocessione pure, ma è uno spauracchio di cui tener conto umilmente. Lo spogliatoio non è compatto, tutti contro i carioca mal integrati nell'Eastlands a due giorni dal retour match che vale quasi una stagione e la panchina dell'ex pupillo del manager dei rags Sir Alex Ferguson. A questo punto nessuno scommetterebbe un pound sulla riconferma di Hughes per la prossima stagione. Un indizio che avvalora tale tesi è dato dallo sbarco in massa di una delegazione araba, inviata appositamente dallo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan. Giovedì sera gli uomini d'affari arabi rievocheranno, "teatralmente", scene di un antico passato gladiatorio, quando i valorosi combattenti venivano giudicati da un semplice pollice alto o basso. Primo step di un futuro Citizen tutto da scrivere! 

ALEX MARIANI 

giovedì 9 aprile 2009

AMBURGO-CITY 3-1: PRIMO ROUND A LORO, MA ...

Hamburg: Rost, Mathijsen, Jansen, Petric, Olic (Guerrero 71), Jarolim, Trochowski, Gravgaard, Pitroipa, Benjamin, Aogo.

 Unused subs: Hesl, Ndjeng, Rincon, Schmidt, Torun.

  City: Given, Richards, Dunne (c), Onuoha, Bridge (Garrido h-t), Zabaleta, Ireland, Wright-Phillips (Fernandes 83), Bellamy, Robinho, Sturridge (Benjani 61).

  Unused subs: Hart, Berti, Elano, Petrov.

Goals:  0-1 (Ireland 1), 1-1 (Mathijsen 9), 2-1 (Trochowski (pen) 64, 3-1 (Guerrero 79).


Si è appena conclusa la sfida di andata dei quarti di finale di Coppa UEFA. Malgrado un inizio scintillante, con un meraviglioso uno-due fra Robinho e Ireland che ha permesso a quest'ultimo di segnare dopo soli 38 secondi, la loro superiore spinta offensiva e le nostre solite amnesie difensive hanno condizionato pesantemente il prosieguo del match. Given è stato il nostro uomo migliore in campo, mentre quanto meno affrettato è parso il recupero in extremis di Bridge, costretto nell'intervallo a lasciare posto all'incerto Garrido, sempre poco convincenti come sempre le consegne date ai suoi giocatori da un Mark Hughes sempre più incomprensibile nelle sue scelte. Perché il manager gallese ha adottato un inedito 4-3-3 in trasferta contro una delle più forti compagini della Bundeslinga? 

Ora non ci resta che attendere giovedì prossimo quando un COMS gremito come un uovo dalla nostra commovente tifoseria (stasera erano in 3mila a soffrire per i nostri Blues) cercherà di accompagnare il nostro City a un'impresa che pare difficile, ma non impossibile. Stasera archiviamo l'ennesima prova sconcertante di un complesso mai in grado di reagire alle minime contrarietà: ma chissà mai che l'aria del Lancashire non riesca a rigenerare i corpi e le menti di qualche nostro pezzo da novanta, stasera decisamente in ombra? 

lunedì 6 aprile 2009

GUNNERS-CITY 2-0: BASTONATI DA ADE E CESC!


Il City quest'anno non conosce mezze misure e disputa l'ennesima pessima gara in trasferta. Dunne e soci hanno offerto sabato una prestazione scialba, senza idee e senza grinta, subendo la decima sconfitta fuori dalle mura amiche nella stagione. Questo ha detto Arsenal-Manchester City oggi all'Emirates Stadium: gli oltre 60mila presenti e noi telespettatori da casa abbiamo visto prevalere i padroni di casa con il classico 2 a 0 trascinati da due campioni inarrivabili, almeno per il City attuale, come Emanuel Adebayor (il loro braccio armato) e Cesc Fabregas (la loro mente raffinata). Gli unici a salvarsi nelle nostre fila, in una gara che è stata in salita sin dai primi minuti, sono stati Nedum Onuoha in difesa e il sempre vivo Shaun Whrigth-Phillips, dai cui piedi sono partiti gli unici veri pericoli per la porta dei Almunia.
A proposito, non comprendo ancora chi sia stato l'osservatore dei citizens che suggerì a Eriksson l'acquisto di Gelson Fernandes, autore di un colossale errore in zona gol non degno di un giocatore di caratura internazionale come dovrebbe essere questo capoverdiano di passaporto svizzero. 
Mark Hughes ha schierato un 4-5-1 privo di fantasia a metà campo dove è spiccata l'assenza di Ireland, lasciato fuori per una ricaduta improvvisa quanto sciagurata dall'infortunio alla caviglia sinistra del ritorno di UEFA in Danimarca. Ora Steve è fortemente in dubbio in vista della trasferta di giovedì ad Amburgo. Robinho, poi, ha dato prova di essere un giocatore fantasma, altro che star! Quanto è forte il rimpianto per l'infortunio di Martin Petrov che ha privato i tifosi del City di rapidità e concretezza sull'out di sinistra dell'attacco mancuniano! La realtà è invece che il City in trasferta non va, né come gioco, né come ripartenze; troppi passaggi orizzontali che fanno rifiatare qualsiasi avversario, sia che si chiami Arsenal sia che si chiami WBA. L'Arsenal ha giocato tutta la partita nella metà campo difesa da Given, soprattutto dopo il secondo goal giunto ad inizio di ripresa. A mente fredda si potrebbe pensare che il City si sia risparmiato una volta compromessa irrimediabilmente la partita, ma in realtà la squadra è stata impotente nel reagire e sinceramente c'è poco da salvare quest'oggi: oltre alla mancanza di gioco, la squadra ha subito anche ben due infortuni a inizio gara, rispettivamente capitati a Bridge e a Kompany. Non solo loro, ma anche Craig Bellamy non sembrava certo al meglio al fischio d'inizio, eppure Hughes non ha avuto dubbi a schierarli. 
All'orizzonte c'è ora la doppia sfida in coppa Uefa con l'Amburgo di Martin Jol: ultimo salvagente di Mark Hughes per salvare una stagione con pochi sorrisi e tanti dubbi. Speriamo che la terra di Bernd Trautmann già giovedì prossimo ci riservi qualche soddisfazione dopo le sofferenze odierne.

PERANDREA CASTO

mercoledì 1 aprile 2009

STURRIDGE SE NE VA?


Nella settimana in cui ci prepariamo ad affrontare la proibitiva trasferta londinese all'Emirates Stadium Mark Hughes è alle prese con un caso davvero spinoso. Riguarda il promettente 19enne talento offensivo di Birmingham Daniel Sturridge: da mesi ormai va avanti una trattativa fra il nostro board e lo zio Dean, suo procuratore ed ex buon attaccante del Derby County.
E' una trattativa senza fine, malgrado siano state offerte ben 40mila pounds la settimana per i prossimi 4 anni zio e nipote si trincerano dietro a un silenzio che presuppone proposte migliori.
Quali? Si vocifera che Martin O'Neill, manager scozzese dei Villans targati USA, debba rassegnarsi questa estate alla partenza verso Stamford Bridge dell'ala sinistra Ashley Young: andrà a rafforzare il nuovo Chelsea targato Abramovich, quasi certamente allenato da Carlo Ancelotti, e quindi ...
Quindi, per sostituire un prodotto del vivaio, i Villans avrebbero deciso di puntare su Sturridge.
Il quale, fino ai 13 anni, giocava nella sua città di nascita e nel suo club preferito finché successe l'imponderabile. Immortalato dalla telecamera di un tifoso, Danny venne ripreso durante una partitella contro i titolari della prima squadra fare un tunnell clamoroso ai danni di Darius Vassell.
Zio Dean fu avvertito immediatamente da quel tifoso e andò subito a batter cassa in società dove, ovviamente, trovò qualcuno che indicò con fermezza la porta a lui e al suo scalpitante nipote.
Ora la storia sembra ripetersi con noi del City: il giovane mancino di Birmingham, in questi anni, ha potuto frequentare la formidabile Academy di Jim Cassell e ha esordito in prima squadra con lusinghieri risultati. Gli Sturridge, ovviamente, hanno annusato l'affare che si andrebbe a delinearsi in caso di loro rifiuto della proposta attuale di Hughes (parliamo di complessivi due milioni e mezzo di nostri euro l'anno!). Si scatenerebbe un'asta selvaggia e chissenefrega se il City, alla fine, non vedrà nemmeno il becco di un quatttrino? Sheick Mansour capirà ... 
Questa è la loro filosofia e, va detto in tutta sincerità, c'è da capire la loro avidità. Le nostre strade si separeranno? Lassù a Manchester i tifosi più accesi alzano le spalle convinti che, dopo tutto, le alternative non ci mancheranno. 
Quindi bye bye Danny, vai pure a giocare altrove se davvero troverai chi ti paga di più. I mercenari, a noi come a tutti i tifosi dotati di buon senso, non ci sono mai stati simpatici!

PS: sold out, cioè tutto esaurito, per il match casalingo di ritorno dei quarti di finale di Coppa UEFA di giovedì 16 aprile contro l'Amburgo! Ricordo che Sportitalia, sul nuovo canale 226 di Sky, assicurerà la diretta delle due attese partite dei nostri amati Skyblues!