lunedì 30 giugno 2008

IL NOSTRO INNO PIU' CELEBRE



Ci sono inni e inni: ma c’è solo un Inno, con la I maiuscola, che ogni tifoso del City deve conoscere assolutamente, strofa per strofa. "Blue Moon" aiuta a manifestare il nostro smisurato amore per un club che, tra tante gioie e quasi altrettanti dolori, compie quest’anno 121 anni. La canzone a cui s’ispira è un classico della musica melodica USA del 1934 diventato poi cavallo di battaglia di grandi interpreti come Frank Sinatra, Billye Holliday, Ella Fitzgerald e Elvis “The Pelvis” Presley. Ecco qui sotto il testo integrale:


Blue Moon, You saw me standing alone

Whitout a dream in my heart

Without a love of my own


Blue Moon, You knew just what I was there for

You heard me saying a prayer for

Someone I could really care for


Then suddenly they'll appear before me

The only one my arms could ever hold

I heard someone whisper "Please adore me"

And when I looked my moon had turned to gold.


Blue Moon, now I'm no longer alone

I have a dream in my heart

I have a love of my own


NB: di seguito ecco il verso aggiunto dai tifosi Citizens dopo un famoso derby vinto in maniera travolgente 5-1 nel 1989 (segnò fra l’altro per noi il simpatico commentatore TV Andy Hithcliff e per i rags nientepopodimeno che … il nostro attuale coach Mark Hughes).


Blue Moon You started singing your tune

You won't be singing for long

Because we beat you 5-1!!!

giovedì 26 giugno 2008

UN LEONE NON MUORE MAI: DORME!


26 giugno 2003, stadio Gerland di Lione, si gioca l'attesa semifinale di Confederations Cup fra le nazionali di Colombia e Camerun. Davanti ai suoi ex tifosi dell'Olympique Lyonnaise si sta battendo gagliardamente come sempre Marc Vivien Foe, 28enne centrocampista del nostro Man City.
Suo è stato l'ultimo storico gol realizzato nel nostro glorioso tempio di Maine Road. Per lui, autentico gentiluomo in campo e fuori, l'esultanza più genuina del North Stand, dei fratelloni Gallagher, impazziti di gioia in tribuna, e di tutta la parte azzurro cielo di Manchester. Marco, come lo chiamavano il nostro manager di allora "King" Kevin Keegan e i suoi compagni di squadra, aveva appena aiutato con 35 presenze e 9 reti il nostro club a tornare in Premier dopo un triennio davvero difficile.
E' il 72° minuto quando, improvvisamente, scoppia il dramma. Foe s'accascia, come fulminato, sul terreno di gioco: il suo povero cuore matto, come si seppe qualche giorno dopo la tragica morte, lo aveva tradito esattamente allo stesso modo in cui tradì, molti anni prima, il povero centrocampista del Perugia Renato Curi.
"Un leone non muore mai: dorme!" Così con questo striscione, nella finalissima giocata a Parigi tre giorni dopo, i supporters africani avrebbero manifestato il loro immenso dolore.
Marco era un grande ambasciatore del suo Camerun all'estero da quando, con la sua nazionale, aveva vinto nel 2002 la prestigiosissima Coppa d'Africa. Facendo la questua presso i suoi compagni di squadra europei, il povero Foe è riuscito a salvare dalla miseria più nera moltissimi suoi connazionali.
Paolo Di Canio giocò con lui un anno al West Ham ai tempi di Harry Redknapp manager. Proprio oggi ha ricordato ai media italiani la sua grande amicizia con lo sfortunato atleta africano e lo sconforto nell'apprendere la notizia della sua tragica fine quel maledetto 26 giugno di cinque anni or sono.
Foe continua a vivere nei nostri cuori di vecchi tifosi tenacemente legati alla tradizione che vuole il nostro amato City perennemente perseguitato dalla sfortuna. Che fare per mantenere più vivo il suo ricordo? Basta cliccare sul sito della fondazione nata dopo la sua scomparsa: http://www.marcvivienfoe.org . Vi prego, fate un'offerta: Marco, il Leone dormiente del Camerun e del Man City, vi sorriderà amabilmente da Lassù!

venerdì 20 giugno 2008

CITY-MILAN: IL MIO SOGNO SI AVVERA!


Quando ho ricevuto i primi sms da Manchester oggi pomeriggio, sono letteralmente saltato sulla sedia: possibile? Possibile che l'abituale gara del Trofeo Thomas Cook, da sempre l'esordio ufficiale davanti ai 48mila Citizens che affolleranno il COMS, avrebbe ospitato l'altra squadra per cui da sempre faccio il tifo: cioè il Milan? Rapido clic sul sito ufficiale del nostro City e la notizia è confermata: il prossimo 9 agosto, sabato alle 18,15 ore italiane, gli uomini di Mark Hughes affronteranno quelli di Carlo Ancelotti!
Risale a quasi trent'anni fa il primo e unico precedente fra i miei due club del cuore. Ero a San Siro quel mercoledì pomeriggio a seguire la gara d'andata degli ottavi di finale di Coppa UEFA: fu proprio in quell'occasione che, al termine di un combattuto 2-2, fui stregato da quelle maglie di un colore azzurro acceso come il cielo terso di una giornata d'ottobre. C'erano poi quei sostenitori così simpatici, tosti, indomabili nei loro cori prima, durante e dopo i novanta minuti. Fu uno di loro con cui scambiai le sciarpe a raccontarmi la storia della seconda divisa del Man City, scelta a metà degli Anni 60 a strisce verticali rossonere dal grande Joe Mercier in onore del suo grande amico e collega italiano conosciuto a Wembley al termine di Milan-Benfica: Nereo Rocco. La mia passione per gli skyblues delle Eastlands nacque allora. Se penso a quante emozioni proverò ammirando dal vivo un possibile duello fra Riky Ka e Micah Richards fra i miei vecchi amici mancuniani ... finirà tutto con grosse pacche sulla schiena ed abbondanti libagioni di Guinness? Of course!

venerdì 13 giugno 2008

CARO HUGHES, IO ANDREI SU ANDREI!


Impazzano le voci sulle operazioni di mercato che Mark Hughes, nostro nuovo manager, e Garry Cook, nuovo plenipotenziario del presidentissimo Shinawatra, stanno per compiere per regalarci un City da sogno. Si sa per certo che verranno stanziati ben 50.000.000 £ per l'acquisto di nuovi campioni da aggiungere a quelli già presenti. Sulla bocca di tutti è, ovviamente, il tentativo di portare a giocare nelle Eastlands Ronaldinho De Assis. Il talentuoso e popolare fantasista di Porto Alegre è stato messo da tempo sulla lista dei partenti dal presidente del Barcellona Laporta per motivi che, con il calcio giocato, pare abbiano poco o nulla a che fare. Si dice che le sue attuali condizioni atletiche siano pessime, che il Gaucho un tempo celebre per la sue magiche invenzioni sotto porta sia ora un atleta fiaccato dalla dolce vita e dagli stravizi. Certo a 28 anni avrebbe l'occasione di riscattarsi in tutta tranquillità ricominciando da un club non obbligato a vincere subito come il nostro, però ne avrà davvero voglia il discusso brasiliano che viene da un periodo lunghissimo di disoccupazione? Mah ... amici Citizens, riflettete bene: i termini della trattativa fra Cook e i De Assis parlano di una richiesta del giocatore di ben 200mila £ alla settimana. Attualmente nel Regno Unito nè l'insopportabile quanto geniale portoghese al soldo (per quanto ancora? chissà!) dei nostri dirimpettai rags, nè l'indiscusso leader del Chelsea Terry guadagnano tanto. E' davvero il caso di fare, dal punto di vista meramente economico, il passo più lungo della gamba quando, per una somma sei o sette volte inferiore, si potrebbe acquistare un altro n° 10 decisamente più adatto al duro calcio britannico? Mi riferisco a quell'Andrei Arshavin che, nella recente finale di Coppa UEFA disputata proprio nel nostro meraviglioso COMS a maggio, ha stregato tutto lo stadio e milioni di telespettatori in giro per il mondo con le sue giocate euclidee da urlo. Uno così, in aggiunta ai talentuosi Elano e Petrov, sarebbe la classica ciliegina sulla torta per il gioco fortemente offensivo che Mark Hughes ha sempre preteso e ottenuto durante la sua breve e felice carriera da manager. Caro mister e caro Dr Thaksin, lasciate perdere i miracoli e seguite il mio consiglio: io andrei ... su Andrei!!!

lunedì 2 giugno 2008

IL NUOVO CITY? NEL SEGNO DELLA NIKE!


L’importante, in Premier League, vale a dire il campionato di football che fattura di più nel mondo, non è partecipare, ma vincere! Ecco perché oggi, lunedì 2 giugno 2008, il City del vulcanico uomo d’affari ed ex premier thailandese Thaksin Shinawatra volta pagina dando il benservito – costo: 1 milione di sterline – a Sven Goran Eriksson. Il suo successore, da quel che fa trasparire l’imbarazzato comunicato stampa del suo attuale club appena pubblicato su http://www.mcfc.co.uk, sarà quasi certamente il 53enne gallese Mark Hughes. Ex grande centrattacco dei cuginetti rags nel triennio 1995-98, il nostro nuovo manager viene da un poker di annate, tutte estremamente positive, trascorse a Blackburn con i combattivi Rovers. Sparky, questo il suo soprannome datogli dai suoi fans per via della presunta somiglianza a un cane/pompiere protagonista di un fumetto degli Anni Ottanta, sarebbe stato reclutato dal nostro patròn su suggerimento del suo consigliere più ascoltato: un certo Gary Cook. Chi è costui?
Mr Cook è uno dei manager più influenti della famosa marca di abbigliamento sportivo USA Nike e, da qualche mese a questa parte, ha dato un grosso aiuto al nostro board nel lanciare il marchio commerciale, o brand, del Manchester City in tutto il mondo. E’ sua la gestione della complicatissima trattativa che cercherà di assicurare, per i prossimi 4 anni, le prestazioni di un certo Ronaldinho Gaucho, uno degli sportivi più popolari del pianeta, con la divisa dei nostri gloriosi skyblues. Ed è ancora opera sua l’apertura, favorita dagl’illimitati capitali del ricchissimo Mr Thaksin, dei 4 megastore targati Man City a Shanghai, Hong Kong, Bangkok e Singapore. Il calcio moderno, si sa, è diventato un enorme frullatore attraverso cui vengono maciullati sentimenti, prestazioni agonistiche, carriere manageriali, rapporti con gli sponsor. Noi tifosi Citizens guardiamo oggi con grande tristezza l’addio di un manager saggio, educato, un vero signore come è stato Svennie. Ma siamo ugualmente convinti che il successore, noto per il ferreo senso della disciplina all’interno dello spogliatoio, saprà fare ancora meglio col denaro che il nostro azionista di maggioranza fornirà a breve termine. D’altra parte, cari amici Blues, conoscete voi un marchio più vincente nel mondo sportivo della Nike?