lunedì 6 aprile 2009

GUNNERS-CITY 2-0: BASTONATI DA ADE E CESC!


Il City quest'anno non conosce mezze misure e disputa l'ennesima pessima gara in trasferta. Dunne e soci hanno offerto sabato una prestazione scialba, senza idee e senza grinta, subendo la decima sconfitta fuori dalle mura amiche nella stagione. Questo ha detto Arsenal-Manchester City oggi all'Emirates Stadium: gli oltre 60mila presenti e noi telespettatori da casa abbiamo visto prevalere i padroni di casa con il classico 2 a 0 trascinati da due campioni inarrivabili, almeno per il City attuale, come Emanuel Adebayor (il loro braccio armato) e Cesc Fabregas (la loro mente raffinata). Gli unici a salvarsi nelle nostre fila, in una gara che è stata in salita sin dai primi minuti, sono stati Nedum Onuoha in difesa e il sempre vivo Shaun Whrigth-Phillips, dai cui piedi sono partiti gli unici veri pericoli per la porta dei Almunia.
A proposito, non comprendo ancora chi sia stato l'osservatore dei citizens che suggerì a Eriksson l'acquisto di Gelson Fernandes, autore di un colossale errore in zona gol non degno di un giocatore di caratura internazionale come dovrebbe essere questo capoverdiano di passaporto svizzero. 
Mark Hughes ha schierato un 4-5-1 privo di fantasia a metà campo dove è spiccata l'assenza di Ireland, lasciato fuori per una ricaduta improvvisa quanto sciagurata dall'infortunio alla caviglia sinistra del ritorno di UEFA in Danimarca. Ora Steve è fortemente in dubbio in vista della trasferta di giovedì ad Amburgo. Robinho, poi, ha dato prova di essere un giocatore fantasma, altro che star! Quanto è forte il rimpianto per l'infortunio di Martin Petrov che ha privato i tifosi del City di rapidità e concretezza sull'out di sinistra dell'attacco mancuniano! La realtà è invece che il City in trasferta non va, né come gioco, né come ripartenze; troppi passaggi orizzontali che fanno rifiatare qualsiasi avversario, sia che si chiami Arsenal sia che si chiami WBA. L'Arsenal ha giocato tutta la partita nella metà campo difesa da Given, soprattutto dopo il secondo goal giunto ad inizio di ripresa. A mente fredda si potrebbe pensare che il City si sia risparmiato una volta compromessa irrimediabilmente la partita, ma in realtà la squadra è stata impotente nel reagire e sinceramente c'è poco da salvare quest'oggi: oltre alla mancanza di gioco, la squadra ha subito anche ben due infortuni a inizio gara, rispettivamente capitati a Bridge e a Kompany. Non solo loro, ma anche Craig Bellamy non sembrava certo al meglio al fischio d'inizio, eppure Hughes non ha avuto dubbi a schierarli. 
All'orizzonte c'è ora la doppia sfida in coppa Uefa con l'Amburgo di Martin Jol: ultimo salvagente di Mark Hughes per salvare una stagione con pochi sorrisi e tanti dubbi. Speriamo che la terra di Bernd Trautmann già giovedì prossimo ci riservi qualche soddisfazione dopo le sofferenze odierne.

PERANDREA CASTO

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