La vicinanza di Stamford Bridge col più famoso impianto tennistico del mondo, vale a dire Wimbledon o, molto più probabilmente, la pretesa di giocare a viso aperto contro uno squadrone come il Chelsea di Drogba e Lampard è alla base della bruciante sconfitta di ieri.
Eriksson, con gran signorilità, si è pubblicamente scusato a fine gara per la prestazione infelice di tutti i suoi giocatori con i fans del City. Non credo ce ne fosse bisogno! Nessuno di noi si era illuso che i suoi pur validi acquisti potessero integrarsi alla perfezione in pochi mesi in una rosa composta per lo più da giovanissimi molto promettenti ma ancora alle prime armi: Roma non fu fondata in un sol giorno e, pertanto, a nessun Citizen è mai venuto in mente che il manager svedese potesse compiere il miracolo d'inserire subito in pianta stabile la nostra società nelle Top Four della Premier.
Ora non ci resta che reagire: prossimi appuntamenti il 31 per il prossimo turno di Carling Cup in trasferta contro i vicini di tangenziale, i Bolton Wanderers e, soprattutto, lunedì 5 novembre contro il neopromoso Sunderland guidato dal nostro vecchio nemico rag Roy Keane. Sono sicuro che i ragazzi in maglia sky blue faranno di tutto per rovinare la serata al reo confesso di una delle più brutte entrate della storia del calcio britannico sul nostro povero Alfie Haaland. Forza ragazzi, il buon Alfie va vendicato con una sonante vittoria sul campo, dobbiamo far chinare il capo al mascelluto manager irlandese che non si è mai pentito per quell'ignobile intervento a tradimento!
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