Comincia nel peggiore dei modi la nuova era dirigenziale dei Citizens. Vanno comunque attribuiti i giusti meriti ad un ottimo Chelsea, tornata ad essere la squadra cinica e a tratti spettacolare dei tempi di Mourinho, grazie ad un Felipe Scolari che sembra aver trovato la giusta amalgama di uno spogliatoio difficile da gestire.
Venendo alla gara, non c'è quasi neanche il tempo di accogliere i nuovi acquisti Zabaleta e Robinho, che quest'ultimo sale in cattedra e al 13' realizza in maniera impeccabile un'invitante punizione guadagnata da Jo all'altezza della lunetta: palla nel set e Cech battuto grazie anche ad una lieve deviazione di Mikel. Ma, come sempre nella storia del City, i momenti memorabili durano sempre troppo poco: ed ecco che appena 3 minuti Ricardo Carvalho pareggia i conti su retropasssaggio di Joe Cole che, a dirla tutta, risulta in evidente possizione di fuorigioco, per di più attiva ai fini dell'azione.
Al 27' una zuccata di Malouda, ben imbeccato da Joe Cole, scuote la traversa di Joe Hart, mentre sul ribaltamento di fronte è bravo Carvalho a salvare il tiro a botta sicura di Jo. Il centrocampo del Chelsea si dimostra un vero diesel: impiega qualche minuto a carburare ma poi scatena tutta la sua potenza e la sua classe, sebbene oggi per Lampard, Deco e Mikel sia difficile penetrare la diga formata da Didi Hamann e dal belga Kompany.
Nella ripresa dunque, è proprio Frankie Lampard ad indovinare uno splendido e preciso diagonale che ribalta la situazione in favore dei londinesi.
Il 3-1 arriva sull'asse Joe Cole-Anelka, col francese che sfrutta il passaggio filtrante del compagno e batte Hart in uscita. 3 minuti dopo va segnalata l'espulsione di John Terry per un fallaccio da ultimo uomo su Jo. Ma cambia poco: il nostro City non ha ancora la compattezza e l'esperienza da grande squadra! Queste doti purtroppo non si comprano con i petrol-pounds, ma richiedono un serio e ambizioso progettto calibrato nel tempo, che questa nuova dirigenza sembra comunque intenzionata a rispettare.
I MIGLIORI E I PEGGIORI
BALL 5 : Questo ragazzo è sempre volenteroso, ma i suoi svarioni improvvisi sono ormai troppo frequenti. Suo è l'errore che propizia il gol di Lampard.
WRIGHT PHILIPS 7,5: Ha voglia di rivincita e lo dimostra. La sua velocità è impressionante e i suoi cross sono ottimi, come del resto sapevamo già. Peccato che in attacco manchi un ariete pronto a fare da sponda con Shaun, che troppo spesso si trova a predicare nel deserto.
HAMANN 7: è un guerriero e non molla un pallone, fino alla sostituzione necessaria con Fernandes, che però non lo fa rimpiagere.
KOMPANY 5: Meno preciso del solito, il ragazzo ci ha abituato a ben altre prestazioni. Ma è un vero talento, non c'è nulla di che preoccuparsi.
ROBINHO 7: il voto è generoso e d'incoraggiamento. Le doti tecniche non si discutono..aspettiamo però una condizione ottimale per sognare...
IRELAND 7: Piace questo folletto tuttofare irlandese che sa essere pungenete in attacco e, all'occorrenza, dare una mano a Didi Hamann.
CARLO TAGLIAGAMBE
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