domenica 9 novembre 2008

CITY-SPURS 1-2: HUGHES, DATTI UNA MOSSA, SE NO ...



Piove, anzi diluvia sul bagnato mentre 41mila impavidi spettatori sfidano le ire di Giove Pluvio per assistere a un grande classico della Premier League. City contro Spurs, nell'anno di grazia 2008, è stato un drammatico spareggio fra due nobili partite questa stagione con grandi ambizioni. Hanno vinto gli ospiti dell'East End londinese approfittando cinicamente delle sciocchezze perpetrate da due nostri giocatori. Eppure il City, trascinato dalla verve dei due imprendibili folletti Wright Phillips e Robinho, era partito benissimo! Una meravigliosa combinazione fra i due schiodava il risultato al quarto d'ora: gol in tap in del paulista ma, poco dopo, uno sciaguratissimo Gelson Fernandes, promosso titolare dopo tanta panchina in Coppa UEFA, s'era beccato due cartellini gialli per due fallacci censurabili. Rimasti in dieci quando non era ancora scoccata la mezz'ora di gioco, ha poi provveduto Richard Dunne, capitano nonchè miglior giocatore del City negli ultimi 4 anni, a regalare il gol del pareggio ciccando ignobilmente una palletta insignificante a metà campo. Un'autostrada s'è spalancata davanti a un incredulo Darren Bent: fuga repentina e tiro imprendibile su Hart proteso vanamente in uscita. Amici Citizens, come pensare positivo avendo di fronte non più il club tremebondo e indisciplinato dell'era Ramos, ma un undici con l'acqua alla gola ben condotto ora dal vecchio bucaniere Harry Redknapp?
Esce un pur combattivo Vassell per l'esperienza e il senso della posizione di Didi Hamann. Ma non serve a nulla perché, malgrado i dieci in Skyblue si battano come leoni spinti dal tifo assordante del North Stand, si vede lontano un miglio che il Tottenham, prima o poi, riuscirà a farsi nuovamente largo fra le maglie troppo larghe della nostra difesa.
Dopo un paio di nostri tentativi infruttuosi in attacco, Germaine Jenas trasforma un lungo lancio dei suoi centrocampisti in un assist al bacio per il solito, ineffabile Bent che, bellamente ignorato dalla nostra coppia centrale Richards-Dunne, trova l'angolino lontano alla destra di un incolpevole Hart per il gol, strameritato, della vittoria degli Spurs.
L'assedio, commovente ma inefficace sotto il diluvio mancuniano, culminerà in tanti attacchi a testa bassa verso la porta di Gomes. Dunne, a coronamento dell'ennesima prova da incubo, si fa cacciare a 5 minuti dal termine per un goffo fallo da ultimo uomo su ... indovinate chi? Sempre Bent, of course!
Al fischio finale di Dean, teatrale ma indubbiamente bravo, ci separano adesso due miseri punti dalla coda della classifica. Caro Hughes, chissà se ti sei accorto che oggi avevi almeno altri due cambi a disposizione? Dimenticarsi in panca due grandi campioni come Elano Blumer e Jo, anche con la squadra in dieci, mi è parsa un'autentica fesseria!
Ora ci attende una settimana di polemiche per preparare l'ennesima battaglia di questa grama stagione: il Sud dello Yorkshire si stringerà di certo attorno ai neopromossi Tigers dell'Hull City. Guai a te, Mark, se non cambiamo registro!

3 commenti:

Unknown ha detto...

Siamo troppo permissivi con il manager Hughes! E' vero, i giocatori non stanno giocando bene in questo momento, ma gli errori del tecnico stanno condizionando seriamente la stagione. Impiegare Micah come ala destra e poi sulla sinistra ( con uomini come Garrido e Ball a disposizione) è davvero inspiegabile, anche alla luce del fatto che il capitano è scandalosamente fuori forma ed Onuha non dà ancora garanzie.
La squadra non ha schemi e vive delle prodezze di Robinho ed altri fuoriclasse in rosa.
La vittoria stentata col mediocre Twente ha illuso i supporter ma la realtà è triste: stiamo giocando malissimo!
Se vogliamo mantenere intatta la speranza di centrare qualche obiettivo è arrivato il momento di salutare questo manager affidandoci a persone in grado di gestire giocatori di una certa caratura e la pressione dell'ambiente. Se ciò non verrà fatto rischiamo di trovarci fuori da tutto col nuovo anno e... come biasimare i grandi giocatori che, a quel punto, rifiuteranno di trasferirsi al city? Il progetto di costruzione di una grande squadra va fatto con un manager idoneo e, secondo me, l'attuale non lo è...
Io dico che Roberto Mancini potrebbe essere l'uomo giusto in questo momento, visto che non ha una squadra ed è un'estimatore dei Blues (ricordate, mandò il figlio all'accademy per "imparare"!).
Che ne dite'

RENATO BARNEY ha detto...

Caro Massimiliano, non credo che Roberto Mancini abbia l'umiltà necessaria per affrontare un torneo completamente diverso dalla nostra serie A! Non basta sapere l'inglese, il Mancio dovrebbe calarsi immediatamente nella realtà di un club di proprietà straniera in una città, Manchester, dove il club concorrente è simbolo consolidato dell'arroganza del Potere. Comunque siamo nella mani della nostra ricca proprietà: toccherà a loro risolvere la crisi attuale, con o senza Hughes io credo che ci risolleveremo soprattutto dopo il mercato di gennaio!

ManCityFc ha detto...

Penso che Hughes sia da mandare a casa, perchè non mi piace il modo in cui gioca, a mio parere squilibrato, ed i giocatori con cui gioca lasciando continuamente in panca giocatori come Elano e tentando di piazzare Richards da tutte le parti eccetto nel suo ruolo originario. Penso che una come Mancini possa essere adatto a guidare questa squadra in virtù dei risultati raggiunti con l'Inter e del fatto che già ha lavorato con grandi giocatori. Molti lo giudicano incapace, arrogante ed impulsivo ma mi sembra che sia sempre riuscito a far giocare bene le proprie squadre scoprendo giocatori talentuosi come Maxwell e Maicon.