mercoledì 21 gennaio 2009

MR COOK E UN OSTACOLO DI NOME ADIDAS



"Il Milan ci ha imbottigliato!" così Garry Cook, CEO del nostro City s'è lamentato per il comportamento dei dirigenti italiani durante la trattativa fallita per Kakà. Da un certo punto di vista l'ex businness man della Nike ha proprio ragione! E l'Independent di oggi ha svelato, con la testimonianza preziosa di un giornalista italiano imbucatosi nei colloqui di lunedì notte come traduttore, il vero motivo per cui Mr Cook e Ricardo Kakà non avrebbero mai potuto incontrarsi. Avevano voglia, le due parti, di promettersi eterno amore firmando quello che sarebbe stato il contratto record del calcio mondiale di tutti i tempi. C'era il classico convitato di pietra che, pur non essendo presente, incombeva come una spada anzi, un'autentica mannaia di Damocle sul collo di Kakà padre e figlio nonché su quello di Adriano Galliani. Adidas, principale concorrente nel campo dell'abbigliamento sportivo di Nike, avrebbe fatto valere clausole rescissorie, in caso di passaggio del Bambino d'Oro al City, che avrebbero steso anche King Kong! Grosse, grossissime penali sarebbero state richieste dagli agguerriti avvocati del marchio tedesco in caso d'inadempienza dell'atleta brasiliano se avesse abbandonato così su due piedi il Milan targato Adidas. Ma queste cose, caro Mr Cook, possibile che non le avesse previste? L'Independent scrive nel suo approfondito articolo di oggi di un contratto supplementare favoloso per Kakà in caso di passaggio sotto le insegne Nike: pare che papà Bosco Leite, appena ascoltata la proposta, sia sbiancato n volto per poi esplodere in urla. Quali 15 o addirittura 18 milioni netti l'anno d'ingaggio per il suo prezioso figliolo, infatti, avrebbero potuto ripagare il pericoloso danno d'immagine in caso di pagamento successivo delle penali all'Adidas? Ecco perchè è finito prima ancora di cominciare l'atteso passaggio del 26enne campione paulista nelle file del Manchester City! Ora Garry Cook si lecchi le ferite per la tranvata subita e si dia da fare per rafforzare, anche solo in chiave di futura qualificazione diretta in Coppa UEFA, del nostro amato club. Cresciamo un po' per volta, please, e lasciamo perdere queste stelle del firmamento calcistico così fascinose ma anche così complicate da gestire. Il mondo ci guarda con già troppa diffidenza, non diamo adito a ulteriori critiche muovendoci come elefanti in una cristalleria!

PS: sul Corriere della Sera di oggi, oltre alle solite amenità sul caso Kakà, il buon Roberto Stracca ha dato spazio al nostro piccolo e combattivo club di fans italiani Skyblues. Ne è uscito un articolo secondo me ben fatto, col pregio non indifferente di mostrare al mondo intero una comunità di amici sparsi in tutta le penisola legati indissolubilmente da una sana passione sportiva. Romantici e controcorrente? Una buona etichetta, amici Citizens, non resta che portarcela appresso, magari con uno striscione, per la prossima trasferta al COMS. City till we die!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

In giro per la rete ho letto di tutto contro il City...dispiace molto, ovvio.
Ma non fa niente, andiamo avanti per la nostra strada senza sentirli.
Romantici prima e controcorrente ora? Si sà che vanno così le cose, appena si muove qualcosa (in queto caso fare al Milan cio che fa da anni) puoi dar fastidio...alle tv come ai siti sposrtivi e non.



Ora mi aspetto cmq sia, a prescindere, un progetto per migliorare.
Bridge, Bellamy, De Jong..piano piano...dai!


PS: Kompany titolare dietro, De Jong al suo posto a centrocampo, e Dunne in panchina per favore. BASTA.

F. ha detto...

Ragazzi, dai... una prima punta che la butti dentro (Didier?!) e ci siamo. Oppure Sturridge titolare e si aspetta che cresca, i numeri li ha tutti. La squadra c'è, basta unire i pezzi e creare un pò d'armonia. Tutto qua, anche se dirlo è una cosa e farlo è un'altra...

Anonimo ha detto...

..ma infatti abbiamo mille attaccanti ma nessuno come Drogba o simili fatto bene!

Anonimo ha detto...

Anche stavolta concordo con il tono e le tesi dell'articolo..
Stomachevole il comportamento della stampa italiana..Secondo me, per il City l'ideale è un progetto a piccoli passi, per andare avanti il più possibile in Coppa Uefa e cercare la qualificazione attraverso il campionato..Un vero peccato l'eliminazione dalle coppe nazionali: in una stagione giocoforza di transizione, avrebbe fatto parecchio comodo un bel cammino in FA o Carling Cup.
Comunque, speriamo bene per i prossimi impegni dei Citizens!

matteo (cagliari)

Anonimo ha detto...

ciao..sono nuovo..ho scoperto da poco questo sito..sono Mattia da Napoli e sono 2 anni ke seguo il City..appena ho iniziato ad occuparmi del calcio inglese..mi ha subito colpito come squadra..saluti!
sarebbe bello collaborare con voi