Dal nostro attento commentatore leccese Pierandrea Casto ricevo e pubblico:
Il City riscuote sempre più "simpatia" tra i media italiani. In particolare Skysport (di cui sono un fiero e longevo abbonato). Ieri pomeriggio mi sono dedicato a seguire il notiziario sportivo per conoscere le ultimissime sul caso Kakà. Guardo e soprattutto ascolto l'intervista che vede protagonista ... il barbiere del fuoriclasse brasiliano (avete letto bene: il barbiere!), uno dei pochi eletti che oggi ha potuto incontrare il calciatore (e chi è il papa???). Ebbene, il succo dell'intervista è che il giocatore sarebbe distrutto, scuro in volto e ai limiti della depressione. In studio c'è chi, come Compagnoni, riesce persino a capirne lo stato d'animo. Con tutto il rispetto per Compagnoni (anche lui usa questa espressione per il City), ci sono ben altri problemi nella vita per cui stare così male e non certo ricevere la proposta di 15 milioni all'anno da parte di una squadra che gioca nel campionato oggi più seguito al mondo.
Ma facciamo un passo indietro e poniamoci davanti alla notizia dal punto di vista etico e psicologico. Un vecchio detto dice: "i soldi non fanno la felicità". Così dovrebbe essere (per tutti?), e dunque se un giocatore come Kakà sta benissimo a Milano, non vuole lasciare i propri affetti e non vuole "abbassarsi" accettando l'offerta dei Citizen, perché sta così male? Bastava rifiutare da subito e tutto sarebbe rientrato nella normalità. Il "povero" (si fa per dire!) Kakà continuerebbe a prendere uno stipendio che non si può certo definire da fame.
Il City ha un progetto che spero duri a lungo (a dispetto dei dubbi che insinuano i media). Io comunque, dopo 30 anni di grandi sacrifici e sofferenze (qualcuno ha forse dimenticato quali terreni di gioco calcavamo solo 10 anni fa?), spero di vivere anche un solo giorno da vero leone! Credo che questo mio pensiero lo possano condividere tutti i tifosi, per esempio, del Torino che, in questo calcio dove primeggiano sempre le stesse squadre "blasonate", non rinuncerebbero certo ai soldi degli arabi. Quindi non sarà certo il rifiuto di Kakà, come non lo è stato quello di Ronaldinho, a costringere a fare marcia indietro alla nostra proprietà.
Oggi gli addetti ai lavori ridicolizzano il City per la posizione in classifica e per il gioco espresso. Nessun serio professionista tuttavia, ha cercato di analizzare realmente la stagione degli uomini di MH. In Italia siamo bravi a commentare la moviola e i "colpi" di mercato, ma non si è in grado di parlare veramente di calcio. Il City veniva da un'annata in cui aveva espresso un calcio non sicuramente migliore di questo, raccogliendo di sicuro di più di quanto avesse seminato. Così la vecchia proprietà decise di cambiare tecnico. Ma come acquisto "millionario" c'è stato unicamente Robinho, anche perché lo sceicco ha preso il club solo l'ultimo giorno di mercato. La squadra aveva limiti e li ha tutt'ora: a iniziare dal reparto difensivo (privato di Corluka) e con Richards assillato da mille problemi agli adduttori che gl'impediscono di saltare come prima. Per non parlare dei tanti infortuni subiti in questa prima parte di stagione: ascoltare oggi a "Mondo Goal" Fabio Caressa, che stimo come professionista e mi sta particolarmente simpatico, dire che il City ha giocato davvero male contro il Wigan mi lascia proprio perplesso. Il noto telecronista di Sky avrà per caso notato che mancavano almeno 4 pedine fondamentali per la squadra (Petrov, Benjani, Ireland e Johnson; lasciando da parte il mai presente Bojnov) e che Robinho e SWP giocavano al 60% del loro potenziale per acciacchi fisici? Avrà notato che il City è stato costretto a giocare con un terzino nel ruolo di mediano (Zabaleta)? E avrà notato che fino all'espulsione di Dunne, Hart non aveva neppure i guanti sporchi mentre dall'altra parte si potevano contare almeno 3 grandi occasioni per Robinho e soci? Il City sabato ha dimostrato finalmente di essere un gruppo, contro una squadra che non è certo l'ultima della classe e che pochi giorni prima ha fatto tremare il tanto osannato Utd. Gli uomini di MH hanno finalmente messo in campo il tradizionale "cuore celeste" e questo è un segnale positivo al di là dei futuri arrivi al COMS.
In molti guardano al City come al diavolo che può scombinare gli equilibri mondiali del calcio, ma il City è e sarà sempre la squadra di Jimmy Grimble a cui nulla è dovuto e tutto è difficile, una squadra che vorrebbe ritornare ai fasti di decenni addietro ed è purtroppo consapevole che nel calcio di oggi l'unico modo è avere i soldi. I diavoli, si sa, sono dall'altra parte della città!
PIERANDREA CASTO - LECCE
Parole sante, caro Pierandrea! I diavoli, quelli per cui splende sempre il sole e non esiste la Manchester piovosa di cui vaneggia in continuazione anche un serio professionista come Bruno Longhi, sono dall'altra parte, anzi nella periferia più squallida della città! Kakà ci ha rifiutato dopo una sola telefonata frettolosa a Mark Hughes, con Robinho nelle vesti di traduttore? Ce ne faremo una ragione! Peccato per lui che non ha voluto mettersi realmente in discussione preferendo il tranquillo trantran di Milanello con brevi digressioni a Via Montenapo al valido progetto imprenditoriale di un club di Premier giovane e ambizioso come il City attuale. Che non si dica, però, che abbiamo cercato di portarlo via dall'Italia come dei ladri! E' stato Kakà medesimo, attraverso suo padre, a intavolare la trattativa col City, appena rilevato da Sheick Mansour l'ultimo giorno di mercato, a metà settembre del 2008, quando erano in molti, tifosi rossoneri compresi, ad averlo criticato pesantemente per non essersi sottoposto alle cure del mitico Milan Lab. Se poi al Ringo Boy han fatto cambiare opinione i media italici o i suoi imploranti tifosi, questa è cosa che non ci riguarda, a noi tifosi del Manchester City. Mala tempora currunt? No, solo cattivi professionisti del pallone travestiti da bravi ragazzi! Per conferma basterebbe chiedere un parere spassionato sulla vicenda a qualche pezzo grosso Mediaset: pare che il Cavaliere li avrebbe accompagnati col suo elicottero fino a Carrington, Kakà e il suo insopportabile padre-manager, pur d'intascare la somma offerta dal board del City!
4 commenti:
Condivido la vostra visione,però credo che la rottura della trattativa sia solo un bene per il City.
coloro che guardano con interesse il calcio,ma senza analisi e curiosità a conoscere cosa sia realmente il City o chi in questione,vi avrebbe etichettato come un nuovo fenomeno Chelsea ed anche possibili future vittorie non sarebbero state accolte con la giusta passione!
Seguire un piano con criterio e ben studiato,stile Atson Villa ad esempio supportato da investimenti mirati,vi porterà ugualmente in alto e il gusto della vittoria sarà ancor più intenso!
Concordo su tutto: sembra che il calcio, prima dell'arrivo di questi "cattivoni" sceicchi del Manchester City, fosse una creatura immacolata, un verginello senza macchia. Ma vogliamo prenderci per il culo?
"Un'offerta così fa male al calcio", ha tuonato il solone Mughini in una curiosa reminescenza moralista. Però la "sua" Juve, anni fa, si affrettò a intascare i soldi del Real per Zidane, senza gridare tanto allo scandalo...
"Offerta scandalosa", predica dal suo pulpito divino Sir Alex Ferguson. Perché, lui quanto ha speso anni fa per comprare Rooney? Poco? E per prendere Berbatov qualche mese addietro? Poco?
Casso, sembra che l'arrivo degli sceicchi abbia dato un colpo di vernice alla coscienza (luridissima) di questi begl'imbusti! Ha ragione Mourinho: le vere offerte immorali, o folli, sono quelle di chi i soldi non li ha. Per il resto è inutile lanciare strali sugli schermi: il calcio ha perso la trebisonda (e la verginità) un bel po' di tempo fa, non certo ora.
Chiudo con una battuta su Berlusconi. Ieri sera ha detto: "Per Kakà i soldi non sono tutto". Ha pensato bene di tenersi in bocca la seconda parte del suo pensiero, che invece io volentieri esplicito: "al contrario che per me"...
in questi giorni ne ho sentite un sacco anch'io. Dagli sberleffi di ieri sera a sky "speciale calcio mercato" ai boicottaggi ascoltati su radio deejay nel programma di Zazzaroni (uno addirittura voleva boicottare gli oasis e un'altro che si augurava le macchine elettriche per fregare i ricchi arabi...).
Comunque, avendo visto gli isterismi di Kakà ...meglio così, un'altro piagnone brasileiro in squadra...x carità, ci basta Elano, o no?!
Ora aspettiamo un'attaccante centrale che sfondi la porta avversaria e un difensore che sostituisca quel pazzo di Dunne.....Aspettiamo di ammirare De Jong e nella speranza che Bellamy non stia troppo spesso infortunato...
Foggia'73 - MCTID
Ciao a tutti, sono Matteo da Cagliari ho 21 anni e vi seguo sempre con passione..
Tifo per il Toro (oltre la simpatia territoriale per il Cagliari) e quindi ho apprezzato il riferimento al Torino in questa e-mail..Che dire, amo il Manchester City da sempre, fin da quando ero piccolo lo prendevo sempre nei video-giochi, e godevo parecchio nel portarlo alla vittoria alla faccia dello United!
D'altro canto, ho cercato di vedere e leggere tutto quanto ho trovato su questa gloriosa squadra (compreso il libro di Colin Shindler): COME SI PUO' NON AMARE QUESTI COLORI?
Giuro, trovo una netta affinità fra il mio (povero, oggi..) Toro e i Citizens. Senza voler indulgere nel discorso della "metà sfigata", è come se entrambe avessero messo - nella storia del calcio - quella poesia che solo il cuore può esprimere. Quindi, non sapete quanto ho discusso in 'sti giorni con amici milanisti, quanto mi sono arrabbiato con Caressa e gli altri che sparavano banalità in TV dì e notte, e quanto mi sgolo sempre a osservare che - SCEICCHI O NON SCEICCHI - questa squadra merita RISPETTO!
Poi, se c'è stato un investitore che ha preferito costruire un progetto sul City invece che sulle solite squadre di vertice (il corrispondente delle nostre "strisciate"), BEN VENGA.
Il mio sostegno al City non è mai mancato nè mancherà ora..
Un saluto dalla Sardegna
Forza Toro e Forza Citizens
Matteo
matteo.portoghese@gmail.com
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