martedì 26 febbraio 2008

CITY-EVERTON 0-2: CHE BOTTA! SOLO GELSON SI SALVA.


Doveva essere la nostra partita: invece, è stata la loro! Di chi? Ma dei piccoli, rumorosi ma in fondo simpatici scousers (= nomignolo in slang con cui sono definiti gli abitanti di Liverpool e dintorni)! Loro, scesi in gran numero a Manchester per sostenere i loro adorati Toffees, hanno cantato imperterriti dall’inizio alla fine di una partita che, per noi Citizens, assume il valore di una sentenza inappellabile. Non arriveremo fra le Top Four per questa stagione, questo è poco ma sicuro! Scesi in campo con gli stessi undici che avevano trionfato a Salford domenica scorsa, Richards e compagni hanno mostrato fin dalle prime battute una fragilità preoccupante di fronte alla spavalderia degli avversari. L’Everton gioca semplice semplice, palla lunga e pedalare quando vengono attaccati: ma quando hanno il possesso della sfera, gli uomini brillantemente diretti da parecchi anni dal manager scozzese David Moyes hanno le idee ben chiare su come andare a rete. Discese fulminee sulle due fasce, dai e vai vorticosi e, soprattutto, ricerca costante di aggiramento della tattica del fuorigioco. Quando, come ieri sera, trovano avversari che il fuorigioco si dimenticano di farlo, come appunto i difensori del City impiegati da Svennie ieri sera, segnare più gol è un gioco da ragazzi! Archiviamo allora questa brutta prestazione collettiva, amici Blues, con il disappunto per l’espulsione davvero eccessiva sancita dal mediocre arbitro Rob Styles nei confronti di Martin Petrov (3 turni di squalifica per un calcetto di frustrazione a un avversario al 93°, lassù non si scherza col regolamento!), e con un’unica soddisfazione: l’ennesima bella prestazione del giovane centrocampista centrale Gelson Fernandez. Viene dall’arcipelago di Capo Verde ma ha la nazionalità svizzera questo autentico martello che, svolgendo un ottimo apprendistato con a fianco un vecchietto terribile come il tedesco Didi Hamann, migliora di partita in partita. Pressing asfissiante in ogni zona del campo, senso della posizione, fisico ancora in formazione, grinta da vendere: ieri sera il bravo Gelson sembrava un pesce fuor d’acqua tanto era marcata la differenza fra lui e gli altri, stranamente contratti o demotivati per tutta la partita. Ora ci attende un’altra gara casalinga più abbordabile: sabato prossimo verranno a farci visita i vicini di tangenziale del Wigan. Hanno l’acqua alla gola praticamente dall’inizio della stagione, i Latics, e sicuramente lotteranno come ossessi: e noi? Dita incrociate, amici: e speriamo che Svennie e il suo staff diano quella scossa salutare al nostro spogliatoio che serva a mettersi alle spalle la prestazione scadente di ieri!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Lunedì è stata una disfatta davvero inaspettata. La cosa che più mi preoccupa non sono le pause della difesa (purtroppo il capitano un paio di partite così le gioca ogni anno - in passato non era solo colpa di Distin o Ben Thatcher-)ma l'approccio timoroso della squadra costretta a giocare con una sola punta di ruolo, sempre accerchiata da 3-4 avversari.
Abbiamo avuto possesso di palla ma il centrocampo era senza idee e qualità, giocando miriadi di passaggetti senza riuscire ad entrare in area.
Davanti ci vuole chi fa movimento e crea spazi, avendo al contempo il fiuto del goal... per questo non comprendo l'accanimento di Sven ad impiegare Vassell a discapito di giovani come Sturridge che potrebbero aiutare il povero Benjani lì davanti... aspettando il ritorno di Bojinov.

RENATO BARNEY ha detto...

Trovo che, più che l'adozione di un modulo ad una sola punta, a penalizzarci sia la poca spinta che viene dalle due fasce laterali.
Caro Massimiliano, davvero tu avresti lasciato fuori Vassell dopo la vittoria, anche per merito suo, contro i rags? Io, francamente no!