domenica 3 febbraio 2008

CITY-ARSENAL 1-3: QUANDO TUTTO VA STORTO ...


La prima sconfitta casalinga della stagione arriva per mano del più forte club del momento della Premier League e forse d'Europa e ci può, anzi, ci deve stare considerando i nostri attuali problemi d'organico. Ma se quest'insuccesso arriva per via di episodi particolarmente sfavorevoli che finiscono per indirizzare in modo inappellabile l'esito finale del match, io dico che c'è ben poco da fare! I 46mila e rotti spettatori che hanno riempito ieri il COMS già a metà mattinata avevano trovato la sorpresa di un'improvvisa nevicata su Manchester e sulle Eastlands. Un segno del destino? Chissà! Molti di certo speravano di vedere, di fronte ai meravigliosi Gunners che giocano a memoria con la forza dei nervi distesi, un City disposto a vender cara la pelle fin dalle prime battute, e invece ... ci siamo sciolti praticamente al primo vero loro attacco quando Adebayor, che di questi tempi come Re Mida tutto quel che tocca trasforma in oro, si è trovato a spingere in rete un comodo cross dalla destra dell'inesauribile Sagna. Ne esce fuori un tiro centrale che Joe Hart sta per parare comodamente quando l'intervento alla disperata di Micah Richards causa il più classico degli autogol: 0-1 e siamo solo all'ottavo! Mazzata psicologica non da poco, per i nostri che faticano a riprendersi e lasciano l'iniziativa troppo passivamente agli avversari. Al 23° la frittata sembra completa quando il guardialinee di fronte alla tribuna s'addormenta beato invece di segnalare il fuorigioco evidente di Eduardo nel cuore dell'area piccola sotto a un impietrito North Stand. Golletto facile facile e anche bellino in semirovesciata del talentuoso brasiliano di nazionalità croata che nemmeno esulta, convinto anche lui dell'irregolarità della sua posizione, e invece ... raddoppio considerato regolare! Una fiammata d'orgoglio della premiata coppia Corluka-Fernandez ci rimette in gara subito dopo e la nostra folla sospira all'unisono: siamo rientrati in partita! Il tifo esplode fragoroso in uno stadio dove fino a pochi istanti prima si udivano solo i cori festanti di chiara origine irlandese dei fans biancorossi del Nord di Londra. Però ... il divario fra noi e loro appare fin troppo chiaro e Svennie ha un solo modo per cercare di rimontare: colpire la loro difesa molto alta ai fianchi sperando in qualche fuga solitaria dei nostri più veloci incursori verso il redivivo Lehmann. Il primo tempo si chiude con una paratona di Hart sul solito inarestabile Re Mida togolese: altro sospiro collettivo che i microfoni di Sky riescono a farci udire malgrado la petulante telecronaca di un Nicola Roggero incapace come sempre di leggere fra le righe della gara che commenta.
La ripresa inizia e quel che preconizzavo, d'improvviso, si manifesta: abbiamo tutti un sussulto, noi Citizens allo stadio e davanti alla TV, quando un lungo lancio preciso sulla sinistra va a cogliere il peggior Martin Petrov della stagione finalmente solo mentre s'invola solo soletto a trafiggere il portiere tedesco. Macchè! Il solito impresentabile guardialinee che ha sbagliato nel primo tempo fa il bis segnalando una posizione di fuorigioco, completamente passivo, di Vassell da poco entrato al posto del giovane, ma ancora acerbo Sturridge. Dal possibile 2-2 i nostri atleti passano allo smarrimento, all'impotenza, alla rassegnazione: di fronte abbiamo una squadra in grande salute, sicura dei propri mezzi, in cui il solo Fabregas non sembra brillare. Piano piano la lucina fioca fioca si riduce fino a spegnersi definitivamente a due dalla fine quando il gigante Ade, rialzandosi appena fuori dalla sua area dopo un fallaccio dell'irriconoscibile Elano di questi tempi, si fa quaranta e più metri di corsa per finalizzare un contropiede mortifero con l'aria di un impiegato delle Poste Italiane quando timbra puntuale il cartellino per tornarsene a casa. 1-3 e tutti a casa, noi Citizens, ad imprecare pensando a quel che poteva essere e non è stato e, soprattutto, alla condizione psico-fisica in cui ci presenteremo per il derby di domenica prossima all'Old Trafford. Comunque, giù il cappello, amici, di fronte alla prestazione dei grandi Gunners! Arsene Wenger è un mago che raccoglie ora il frutto di un lavoro paziente e geniale di un decennio. Svennie tenta d'imitarlo costruendo un City di giovani speranze avendo iniziato solo pochi mesi fa: cerchiamo di non dimenticarcelo!

1 commento:

Francio McLintock#5 ha detto...

già si è vero..anche nel mio articolo ho avuto modo di sottolineare l'irregolarità della rete di Eduardo...e anche l'off-side sbandierato a Petrov aveva del clamoroso visto che il bulgaro partiva addirittura dalla sua metà campo...gli episodi non vi sono stati certo favorevoli...e sono in sintonia con te quando dici che giochiamo con i nervi distesi:proprio questo ci rende forti nonostante la nostra rosa sia certamente inferiore a Man utd Chelsea e Liverpool!!
Prossimo fine settimana maglietta del city e tifo sfrenato davanti alla TV per il Derby!!!come on city!