venerdì 7 novembre 2008

CITY-TWENTE 3-2: CHI BEN COMINCIA ...


Dove vai se Robinho non ce l’hai? In sintesi questo è il giudizio che si può dare all’esordio vittorioso del nostro amato City nel girone A della Coppa UEFA. Contro il Twente Enschede, club olandese diretto dallo sbeffeggiatissimo ex ct della nazionale inglese Steve McLaren, abbiamo assistito ad un match vibrante e incerto fino all’ultimo secondo.

Hughes pone termine all’esperimento di Richards terzino sinistro riconsegnando una maglia da titolare a Javier Garrido. A centrocampo si rivede dopo un bel po’ di tempo Gelson Fernandes ma la sorpresa maggiore è l’esordio stagionale dell’attaccante e gran lottatore Darius Vassell a fianco di Jo. In panchina finisce Elano mentre non è nemmeno convocato il pur bravo Vincent Kompany: chissà perché?
Le cose sembrano essersi messe subito bene per noi quando, dopo appena due minuti e mezzo, un magnifico colpo di tacco del rientrante Jo spalanca un corridoio invitante per Shaun Wright Phillips sulla destra. La velocissima ala destra, con grande abilità e freddezza, entra in area di rigore avversaria e scarica alle spalle del portiere olandese il pallone dell’1-0 fra il giubilo dei 22mila presenti al COMS.
Passato un quarto d’ora in cui gli ospiti, per paura di essere travolti dal pressing asfissiante dei Blues, rallentano volutamente le operazioni ecco il patatrac. Zabaleta perde banalmente un pallone sulla linea di centrocampo e serve involontariamente il mediano sinistro avversario Elia, un furetto protagonista ieri di una prestazione maiuscola. Elia si fa 40 metri palla al piede e, sull’accenno di uscita di Joe Hart, lo fulmina con un piattone destro per l’1-1 che forse nemmeno Mc Laren si sarebbe aspettato.

I nostri accusano il colpo e vanno in confusione fino all’intervallo, perdendo banalmente palloni su palloni. Il trio meraviglia Robinho-Ireland-Wright Phillips non ne azzecca una che sia una, vanificando il duro lavoro del povero Jo, lasciato solo a combattere duri corpo a corpo contro gli scorbutici difensori olandesi.

Alla ripresa delle ostilità si capisce che Mark Hughes deve aver alzato un po’ la voce coi suoi. Riprende asfissiante il nostro pressing e, soprattutto, sale finalmente in cattedra Sua Maestà Robson De Sousa, in arte Robinho. Il City Of Manchester e noi, attenti telespettatori di Sportitalia che seguiamo tesi come corde di violino l’evolversi della gara, andiamo in estasi al minuto 56.
Il nostro eroe si apposta come una poiana a caccia di cibo per i suoi piccolini (NB: Enzo Jannacci, dove sei?) sul lato sinistro dell’area di rigore del Twente e, d’incanto, inventa un meraviglioso destro a mezz’altezza a rientrare che va a morire nell’angolo opposto della porta sotto il North Stand. Eccezionale!
Il gol del vantaggio dà la carica ai nostri Citizens e, sorpresa fra le sorprese, a realizzare il terzo gol è un reaparecido di cui avevamo perso le tracce dai tempi di Sven Goran Eriksson. Benjani Muharuwaru era rimasto ai box da metà luglio causa un grave infortunio al ginocchio sinistro. Appena entrato da due minuti al posto di un Jo generosissimo ma inconcludente, conclude con un rasoterra dal limite una ripartenza bruciante di Ireland: 3-1 che pare il timbro definitivo sulla nostra vittoria e invece …

Nemmeno dieci minuti e, sul solito calcio d’angolo dalla destra, Hart e soci si esibiscono nel solito balletto degli equivoci che, nella costernazione generale, si conclude col gol che riaccende di nuovo la gara: 3-2! Elano rileva Vassell (buon rientro anche il suo!) mentre, dagli spalti, tifosi dell’una e dell’altra parte incitano a gran voce i propri beniamini.
Sarà un tranquillo finale di partita di paura, con due pali interni colpiti da Sua Maestà Robinho a portiere battuto. Da museo degli orrori calcistici, a 4 minuti dal fischio finale, il modo in cui la nostra difesa si apre al solito assalto dalla sinistra del solito furetto Elia. Buco io che buchi tu, la sfera arriva comoda comoda sul piede non certo vellutato di un certo Huysegems. Un lunghissimo istante di terrore s’impadronisce dei nostri cuori e … voilà, tiro completamente sballato e pericolo fortunatamente scampato!
Finisce così una partita d’altri tempi dove, nel nostro City, emergono chiaramente una cronica incapacità a difendere bene e, per contro, una notevole varietà di schemi offensivi. D’altra parte il buon Sheik Mansour ci ha comprato Sua Maestà Robinho proprio per questo: vero, amici?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Siiiiiiiiiiiiiiii


Vassèll è rientratooo
seee


COME ON CITY FOREVER
WHO THE FUCK ARE MAN UTD