giovedì 28 febbraio 2008

STAGIONE FINITA PER RICHARDS!


La notizia, ahimè, era nell'aria da giorni ed è stata purtroppo confermata ieri. Micah Richards, il nostro esplosivo difensore 19enne di origine giamaicana, è stato operato ieri a Londra da un'equipe specializzata per rimuovere un'escrescenza cartilaginea dal suo ginocchio destro. Questo inconveniente non da poco penalizzava fortemente il ragazzo da tempo e solo così, adesso, si spiegano le sue prestazioni ultimamente piuttosto opache. Ecco perché i suoi prodigiosi balzi di tre e più metri per anticipare le punte avversarie erano diventati ormai una rarità! Ma che si dice a Manchester di questa grave assenza che, in prospettiva europea, potrebbe fortemente penalizzare il nostro amato City? Questo il lapidario giudizio di Ernie Barrow, amico nonché storico capotifoso abituato a seguire i Blues da almeno quarant'anni: "Don't worry, mates! Micah will certainly give us a brighter future when he'll be fit!". Vale a dire: "Non preoccupiamoci, ragazzi! Micah ci garantirà un futuro più brillante quando sarà guarito!". Una lezione di sano realismo da parte di un tifoso che, avendone viste di tutti i colori, capisce che, prima ancora del destino immediato del club per cui vive, viene la completa guarigione del più luminoso talento espresso nell'ultimo decennio dal football inglese. Il Paradiso, almeno quello spicchio colorato di blu che ha sede a Manchester, può attendere!

martedì 26 febbraio 2008

CITY-EVERTON 0-2: CHE BOTTA! SOLO GELSON SI SALVA.


Doveva essere la nostra partita: invece, è stata la loro! Di chi? Ma dei piccoli, rumorosi ma in fondo simpatici scousers (= nomignolo in slang con cui sono definiti gli abitanti di Liverpool e dintorni)! Loro, scesi in gran numero a Manchester per sostenere i loro adorati Toffees, hanno cantato imperterriti dall’inizio alla fine di una partita che, per noi Citizens, assume il valore di una sentenza inappellabile. Non arriveremo fra le Top Four per questa stagione, questo è poco ma sicuro! Scesi in campo con gli stessi undici che avevano trionfato a Salford domenica scorsa, Richards e compagni hanno mostrato fin dalle prime battute una fragilità preoccupante di fronte alla spavalderia degli avversari. L’Everton gioca semplice semplice, palla lunga e pedalare quando vengono attaccati: ma quando hanno il possesso della sfera, gli uomini brillantemente diretti da parecchi anni dal manager scozzese David Moyes hanno le idee ben chiare su come andare a rete. Discese fulminee sulle due fasce, dai e vai vorticosi e, soprattutto, ricerca costante di aggiramento della tattica del fuorigioco. Quando, come ieri sera, trovano avversari che il fuorigioco si dimenticano di farlo, come appunto i difensori del City impiegati da Svennie ieri sera, segnare più gol è un gioco da ragazzi! Archiviamo allora questa brutta prestazione collettiva, amici Blues, con il disappunto per l’espulsione davvero eccessiva sancita dal mediocre arbitro Rob Styles nei confronti di Martin Petrov (3 turni di squalifica per un calcetto di frustrazione a un avversario al 93°, lassù non si scherza col regolamento!), e con un’unica soddisfazione: l’ennesima bella prestazione del giovane centrocampista centrale Gelson Fernandez. Viene dall’arcipelago di Capo Verde ma ha la nazionalità svizzera questo autentico martello che, svolgendo un ottimo apprendistato con a fianco un vecchietto terribile come il tedesco Didi Hamann, migliora di partita in partita. Pressing asfissiante in ogni zona del campo, senso della posizione, fisico ancora in formazione, grinta da vendere: ieri sera il bravo Gelson sembrava un pesce fuor d’acqua tanto era marcata la differenza fra lui e gli altri, stranamente contratti o demotivati per tutta la partita. Ora ci attende un’altra gara casalinga più abbordabile: sabato prossimo verranno a farci visita i vicini di tangenziale del Wigan. Hanno l’acqua alla gola praticamente dall’inizio della stagione, i Latics, e sicuramente lotteranno come ossessi: e noi? Dita incrociate, amici: e speriamo che Svennie e il suo staff diano quella scossa salutare al nostro spogliatoio che serva a mettersi alle spalle la prestazione scadente di ieri!

venerdì 22 febbraio 2008

UN TRIO CHE FA BEN SPERARE



Mancano dodici partite alla fine della Premier League: il nostro City, eliminato prematuramente dalle due coppe nazionali, ha goduto di una provvidenziale settimana di riposo. Niente impegni agonistici per i nostri eroi che, in vista della volata finale per il raggiungimento di una posizione utile per partecipare alle Coppe europee la prossima stagione, hanno potuto ricaricare le pile sotto lo sguardo vigile del duo Eriksson-Backe.
Recuperato il giovane Michael Johnson, preziosa pedina di centrocampo, da un grave infortunio ai muscoli addominali, attendiamo con trepidazione che risorga al suo fianco dopo mesi di inspiegabile torpore Elano Blumer. Artefice di un inizio di stagione incredibilmente positivo, la talentuosa mezzala ex Santos avrà finalmente a disposizione un attaccante di razza in grado di finalizzare i suoi preziosi assist. Se infatti i vari Mpenza, Bianchi, Vassell e Samaras si erano dimostrati incapaci di sostenere il ruolo di unica punta nello schema tattico prescelto da Svennie, adesso la soluzione giusta per mettere a ferro e fuoco le difese avversarie dovrebbe essere stata trovata. Il rapace attaccante ex Pompey dello Zimbabwe Benjamin Mwaruwaru, detto Benjani, ha già fatto capire nel suo match d’esordio all’Old Trafford di cosa può essere capace. Con un solo allenamento nelle gambe coi suoi nuovi compagni, Benjani ha corso e lottato come un ariete per tutta la gara facendo a spingardate con la coppia Ferdinand-Vidic e segnando un gol di testa da opportunista di razza nell’area intasata da compagni e avversari. Facendo affidamento sul gran lavoro di un giocatore ovunque come Darius Vassell e sulla spinta costante, dalle fasce laterali, di Corluka e Ireland da una parte, e di Ball e Petrov dall’altra, il magico trio Benjani-Elano-Johnson promette sfracelli già a partire dalla sera di lunedì notte quando al COMS scenderà il bellicoso Everton della stella basca Mikel Arteta. Sono davanti a noi di soli tre punti, quindi … forza magico City: la tua rincorsa verso il quarto posto deve proseguire con una vittoria!

mercoledì 20 febbraio 2008

NOEL & LIAM: PROPRIO DUE TIFOSI DOC!

Be here now. Il titolo del terzo album degli Oasis sembra davvero esprimerne la fede calcistica e l'accanita appartenenza alla tifoseria Blues.
Infatti, ad accompagnare ogni singola nota prodotta in 15 anni di carriera, il City è sempre stato nella testa dei fratelli Gallagher, leader indiscussi della band più rappresentativa del brit.pop nel mondo.
E quando è il tifo che chiama, ecco i due rissosi fratelli appianare qualsiasi tipo di divergenza e abbracciarsi sulle poltroncine dello stadio ad ogni gol siglato dalla loro squadra del cuore.
I due, sempre presenti al Maine Road prima e al COMS poi, si dice abbiano capeggiato una proposta di azionariato popolare per acquistare il club e salvarlo dalla bancarotta, prima dell'arrivo dell'attuale patron Shinawatra.
In particolare Liam, cantante del gruppo, ha descritto così il suo amore per gli Sky Blues :" Manchester è una città difficile: devi trovare qualcosa in grado di spezzare la routine quotidiana che altrimenti finisce per farti cadere in depressione e ti porta a spararti un colpo in testa. Io l'ho trovato nella musica; ma prima di essere cantante, quando ero povero e facevo i mestieri più umili, quando non avevo amici, il City c'è sempre stato."
Be here now, dicevamo; è infatti un sostegno reciproco quello tra Liam e i Blues.
E' d'accordo Noel, che prosegue evidenziando le differenze tra scums e City: "La nostra è una città senza mezze misure: o si è ricchi, e allora il fine settimana si guardano i rags in tv, oppure si è poveri, e si fanno salti mortali ed enormi rinunce pur di racimolare le sterline necessarie per un biglietto al Maine Road".
Un amore carnale quello tra la band e la loro squadra del cuore.
Le leggende narrano, che Noel possieda addirittura due file di tribune, un pezzo della porta e delle zolle del City Of Manchester Stadium.
Inoltre nelle varie occasioni nelle quali la band ha suonato in città, i due si sono sempre rifiutati di esibirsi all'enorme catino dell'Old Trafford, subordinando il guadagno alla propria fede calcistica, e scegliendo perciò il meno capiente ma adorato Maine Road.
Particolarmente commuoventi sono state le esibizioni più recenti per i prpri concittadini. Liam, spettacolo nello spettacolo, ha intonato a squarciagola Blue Moon con l'accompagnamento del pubblico fornito di sciarpe e bandiere Blues.
Insomma, la nostra squadra straordinaria riesce ancora a regalare ai fratelli Gallagher quelle emozioni genuine e spontanee che nemmeno la fama e la ricchezza ha saputo donare.
Quindi, ora che ce l'hanno fatta a sfondare nella musica, Liam e Noel saranno sempre più felici di stare accanto alla loro - e, naturalmente, anche nostra! - squadra del cuore!
BE HERE NOW.....ALWAYS!!!
CARLO TAGLIAGAMBE

giovedì 14 febbraio 2008

SVEN IL RUBACUORI


Giovedì 14 febbraio 2008, Lowry Center di Manchester: sono le ore 8.00 quando Sven Goran Eriksson, col suo solito passo svelto e atletico, aggira un codazzo di cronisti e curiosi per dirigersi all'auto della società che lo porterà a Carrington. Deve dirigere l'allenamento della prima squadra, il primo all'indomani del trionfo ottenuto nel derby. Sorride a tutto tondo, l'allenatore svedese erede del grandissimo Nils Liedholm. Un sorriso più convinto del solito è stampato sul suo volto di sessantenne in carriera: a coglierlo è il solito grande tifoso Skyblue che lavora alla reception del suo hotel. Che può significare questo sorriso? Certo battere due volte a stagione Bacon Face, come amabilmente viene soprannominato dai suoi stessi tifosi il suo dirimpettaio quando viene preso da uno dei suoi frequenti accessi d'ira, dev'essere una soddisfazione impagabile! Però ... però passano un paio d'ore e, sgattaiolando da un'uscita secondaria, si materializza dal nulla Nancy Dell'Olio. Questa 44enne statuaria bellezza italica, presenza costante fra un flirt e l'altro a fianco del nostro ineguagliabile manager dai tempi del suo periodo laziale, ha quindi trascorso con lui la Notte degl'Innamorati. "L'omm nunn' è lignàmm!" così recita un antico adagio partenopeo che ben riflette la vita spericolata fatta di calcio e sesso del nostro grande Svennie. Noi Citizens, ampiamente riconoscenti per l'ottimo lavoro finora svolto, siamo qui a dirgli, molto prosaicamente: nera o bionda che sia, divèrtiti pure quanto vuoi ma mi raccomando: portaci in Europa il prossimo anno! Anche noi tifosi, nel nostro piccolo, vogliamo imitarti spezzando, fra una trasferta e l'altra, qualche cuoricino femminile!

martedì 12 febbraio 2008

LA VITTORIA PIU' BELLA


Elogi dal board dei cugini! Attraverso una nota apparsa sul proprio sito ufficiale, il club campione in carica della Premier League ha voluto ringraziare pubblicamente i tifosi avversari del City per il comportamento esemplare tenuto durante il minuto di silenzio in memoria dei caduti di Monaco. Il direttore generale, Ken Ramsden, ha inoltre precisato che i tifosi blues hanno mantenuto un atteggiamento impeccabile anche al fischio finale del match. Questa lezione di sportività data a tutto il mondo calcistico è senz'altro la vittoria più bella per il nostro adorabile City e si aggiunge alla già grande gioia per i 3 punti conquistati meritatamente domenica all'Old Trafford.

C.T.

lunedì 11 febbraio 2008

IL GIORNO DOPO IL DERBY: NOI E LORO


I giornali sportivi di tutto il mondo si occupano oggi del meraviglioso spettacolo offerto dalle due tifoserie di Manchester. Dappertutto si elogia il comportamento tenuto durante i minuti di raccoglimento per celebrare le vittime del disastro aereo di cinquant'anni prima. Il suono del silenzio, da una parte e dall'altra, è vibrato intenso in tutto lo stadio e sui teleschermi degli appassionati di calcio sintonizzati da tutto il mondo abbiamo ammirato la grande civiltà dei tifosi britannici. La sciarpata collettiva, senza che fossero stati presi accordi prima del match, ha dimostrato la partecipazione sincera al dolore del club ospitante e delle famiglie di quelle vittime. Tutto è andato bene, allora? Eh no, cari amici Citizens! Se avrete infatti la bontà di controllare sul cliccatissimo sito di Ebay, oggi scoprirete come alcuni dei possessori delle sciarpe celebrative biancorosse abbiano messo in vendita il kit fornito a ognuno di loro, abbonato o spettatore pagante, all'ingresso al Tempio dei Sogni, da ieri trasformatosi in ... Tempio degl'Incubi - programma del derby e sciarpa appositamente preparata per quest'occasione - alla modica cifra di partenza di £ 102! Della serie: come speculare su una tragedia del club per cui si tifa senza alcun pudore! Alcuni nostri impagabili Citizens inglesi, dopo aver scoperto la magagna, si sono messi in contatto con questi cosiddetti tifosi avversari formulando un'offerta di acquisto vincolata, però, al cognome della famiglia di una delle vittime di quella tragedia cui destinare l'intero importo della vendita on line. Per ora, nessuno di loro ha risposto, nè credo mai risponderà. La differenza, fra noi e loro, è anche questa: il diverso grado di rispetto per le proprie tradizioni!

domenica 10 febbraio 2008

GLI EROI DELL'OLD TRAFFORD


Hart; Onohua, Richards, Dunne, Ball; Hamann (Jihai Sun all'84°), Fernandez; Vassell, Ireland, Petrov (Garrido all'87°); Benjani (Caceido al 75°) - Allenatore: Sven Goran Eriksson.
Grazie per questo meraviglioso pomeriggio, campioni! Manchester, dopo molti, troppi anni, è tornata ad essere "solo" blu! Sorretti dal tifo incessante e commovente dello spicchio di folla biancazzurro, questi eroi hanno costruito nel tempio dei rivali cittadini un successo sofferto ma meritato. Le nostre armi? Grande umiltà, grandissima organizzazione difensiva, fredda determinazione nel non farsi abbindolare dai numeri da foca ammaestrata dei vari Tevez e Cristiano Ronaldo, abilità indubbia nel giocare di rimessa contro avversari istupiditi dalla convinzione di essere comunque superiori a noi. Il silenzio degli stralunati 70mila abbonati rags è durato praticamente dal gol del vantaggio di Vassell fino al fischio finale: nemmeno il tardivo gol della bandiera li poteva risvegliare dall'incubo atroce di dover accettare la dura realtà di una sconfitta indiscutibile. Grazie di cuore, splendidi ragazzi in skyblue, e mi raccomando: continuate così, seguite passo dopo passo il cammino verso la gloria fino al termine di questa meravigliosa stagione. Ci attende un sogno di nome Europa!

sabato 9 febbraio 2008

IL DERBY VISTO DA ALEX MARIANI


Derby importante domenica! Ci attende una sfida sulla carta proibitiva in casa dei rags, ma noi citizens, popolo orgoglioso e mai domo, andremo a Trafford con la convinzione di potercela giocare, mai come forse è successo negli ultimi anni. All'andata fu una grande soddisfazione: regolammo lo spocchioso complesso di Sir Alex con un missile di Geovanni, soffrendo le sconclusionate sfuriate per poi abbandonarci ad una gioia sfrenata. Parliamo di un inizio di campionato stupefacente da parte di un City che, ultimamente, ha vissuto un calo di rendimento comprensibile proprio tenuto conto di una partenza di stagione "ventre a terra". Il derby giunge nel momento opportuno. No, non pensate che io sia uscito fuori di senno! Giunge nel momento giusto perchè i nostri amati skyblues si caricano in queste occasioni speciali. Dunne e soci sanno di avere un tifo speciale: tremila appassionati li sosterranno compatti sia pur circondati dalla massa imponente degli scums. La nostra folla, credetemi, si farà sentire nel freddo teatro dei sogni! Sa che il City è la squadra della città, espressione orgogliosa di un'identità marcata, distinguibile in tanti aspetti della vita di un vero tifoso, che vanno dall'accezione più ampia del senso di appartenenza a tanti riti, piccoli o grandi, che rendono al meglio l'idea di cosa vuol dire essere un citizen. Non voglio parlare di moduli, schieramenti, punti deboli o di forza degli avversari: a loro mancherà Rooney, a noi purtroppo Corluka ed Elano squalificati, e Johnson ancora infortunato. Esordirà da noi nel ruolo di unica punta l'acquisto dell'ultima ora: il bomber dello Zimbabwe Benjani. Eriksson avrà sicuramente capito la lezione con l'Arsenal, squadra più in palla della Premier e dalle grandi potenzialità. Sarà fondamentale affrontare il derby con spirito guerriero, qualità che non mancherà, ma in particolare umiltà, corsa, abnegazione, voglia di primeggiare, di far capire ai rags che la parte più bella del cielo che domina Manchester è solo blu!

ALEX MARIANI

venerdì 8 febbraio 2008

RICHARDS RINNOVA FINO AL 2013!


MANCHESTER, 8 febbraio 2008 - Il non ancora ventenne roccioso difensore centrale Micah Richards - nella foto la sua pittoresca esultanza dopo il meraviglioso gol del pareggio segnato la scorsa stagione in FA Cup al 93° contro l' Aston Villa - ha siglato un nuovo contratto con i nostri adorati Blues con scadenza giugno 2013. Il precedente accordo sarebbe scaduto nel 2010. Saputa la notizia, SGE ha così commentato: "E' una notizia straordinaria, che dimostra ancora una volta la serietà del nostro progetto assicurandoci, per lungo tempo, uno dei nostri giocatori più talentuosi del Regno Unito e d'Europa. "
C.T.

WELCOME, CARLO!




Con questo articolo inizia la sua collaborazione al nostro blog una giovane promessa del giornalismo. Carlo Tagliagambe, accanito tifoso dei nostri Citizens, si occupa di sport nelle università italiane. Dò a lui la parola:


Tifare Manchester City è come andare sulle montagne russe.
Un momento sei teso perchè non sai cosa ti riserva il futuro del club, un altro scendi vertiginosamente in picchiata, per poi risalire in grande stile.
E' un po' questo il sunto che possiamo ricavare dalla storia degli ultimi dieci anni del City.
Il mio personalissimo approccio con il club delle Eastlands avvenne nel 2001 quando, appena terminato il campionato con conseguente retrocessione in First Division, mi trovavo in città per una vacanza-studio.
La famiglia che mi ospitava aveva addobbato la propria casa come un feudo 'blues': ovunque si trovavano bandiere, sciarpe e addirittura sagome di cartone raffiguranti i calciatori.
In quel contesto mi innamorai di quei colori, per una semplice ragione: con la squadra appena retrocessa, in tutta la città non si parlava d'altro che del modo migliore di affrontare la stagione successiva in First Division.
Niente piagnistei, imprecazioni verso dirigenti o giocatori, solo un gran desiderio di stare vicino al proprio club nel momento del bisogno.
Io credo che in nessuna altra parte del mondo si possa prendere con così tanta sportività un verdetto tanto amaro: forza City, ecco perchè da allora sei entrato nel mio cuore!

CARLO TAGLIAGAMBE - Milano

martedì 5 febbraio 2008

50 ANNI FA, IL DISASTRO AEREO A MONACO: UNA VERGOGNA SENZA FINE!


Come già saprete, domenica prossima ci toccherà rendere visita alla società dei nostri dirimpettai della Greater Manchester per il derby di ritorno in campionato. Essendo dei raffinati ed abilissimi affaristi, i loro dirigenti hanno deciso di commemorare, a modo loro, il disastro aereo che mezzo secolo fa colpì loro e, nella persona del grandissimo portiere Citizen Frank Swift, anche noi sotto una fitta nevicata a Monaco di Baviera. Per la cronaca l’aereo, appena decollato dopo ben due tentativi andati a vuoto per le pessime condizioni meteorologiche, planò all’improvviso su un capannone adibito a deposito di benzina e di olio. Morirono ventuno persone, fra loro otto promesse del calcio britannico reduci da un match di Coppa Campioni giocato alcune ore prima contro la Stella Rossa di Belgrado, ma vi furono comunque dei sopravvissuti, tra cui il celebre allenatore Matt Busby e il mitico Bobby Charlton, forse il più grande attaccante inglese d’ogni epoca. “La sola ricompensa che ricevemmo” ha dichiarato ai giornalisti qualche anno fa Albert Scanlon, uno degli atleti superstiti “fu qualche centinaio di sterline dalla compagnia aerea. La squadra ci pagò gli stipendi mentre eravamo feriti, ma a parte questo non ci diedero niente altro. Ai giorni nostri devo persino pagare, come qualunque altro, per veder giocare il mio ex club!". Così Brian Granville, famoso giornalista esperto di calcio, commentò la tragedia: “Perché mai, in nome della ragione e del buon senso, quei dirigenti caricarono tutta la loro squadra su un aeroplano invece di noleggiarne due? Il terribile disastro di Superga, nove anni fa, non insegnò dunque nulla? In Inghilterra, l’Arsenal reagì rifiutandosi di viaggiare per aria, a meno che i suoi giocatori potessero usare due aeroplani. Quei personaggi vanno aspramente censurati per la pazzia che è costata a loro, ed al calcio britannico, così cara!”
Quei personaggi, caro Granville, avevano bene in mente una sola cosa: l’imperativo categorico è vincere, anche risparmiando sulla pelle di chiunque, persino dei propri tesserati! Nella foto qui sopra potete ammirare l’iscrizione che compare all’Old Trafford dai primi giorni del 2008. Si noti come sia ben evidente il marchio AIG (importante gruppo assicurativo che opera in esclusiva in Asia). Si tratta di uno dei più ricchi sponsor dei nostri rivali di contrada. Tutto qui? Beh, non esattamente, amici! Infatti fonti riservatissime della BBC hanno lasciato trapelare nelle ultime ore il malcelato disgusto per una richiesta di 5mila sterline da parte dei cari cuginetti per concedere all’emittente inglese il diritto di riprendere l’evento in televisione. Della serie: come speculare su delle povere vittime innocenti e non pentirsene affatto! Dimenticavo: le due squadre si presenteranno domenica allo stadio alle ore 13,30 italiane con le divise totalmente sprovviste di scritte pubblicitarie: per rispetto, si dice, alla memoria di quei caduti. Infine il board dei padroni di casa ha pregato i tremila possessori dei preziosi tagliandi spettanti alla società ospite di celebrare in assoluto silenzio il minuto di raccoglimento in omaggio a quelle povere vittime. Raccomandazione, va da sé, quanto mai opportuna visto il disprezzo che noi Citizens proviamo per i dirigenti ragsSir Alex e i loro calciatori non c’entrano! - di ieri e di oggi!

domenica 3 febbraio 2008

CITY-ARSENAL 1-3: QUANDO TUTTO VA STORTO ...


La prima sconfitta casalinga della stagione arriva per mano del più forte club del momento della Premier League e forse d'Europa e ci può, anzi, ci deve stare considerando i nostri attuali problemi d'organico. Ma se quest'insuccesso arriva per via di episodi particolarmente sfavorevoli che finiscono per indirizzare in modo inappellabile l'esito finale del match, io dico che c'è ben poco da fare! I 46mila e rotti spettatori che hanno riempito ieri il COMS già a metà mattinata avevano trovato la sorpresa di un'improvvisa nevicata su Manchester e sulle Eastlands. Un segno del destino? Chissà! Molti di certo speravano di vedere, di fronte ai meravigliosi Gunners che giocano a memoria con la forza dei nervi distesi, un City disposto a vender cara la pelle fin dalle prime battute, e invece ... ci siamo sciolti praticamente al primo vero loro attacco quando Adebayor, che di questi tempi come Re Mida tutto quel che tocca trasforma in oro, si è trovato a spingere in rete un comodo cross dalla destra dell'inesauribile Sagna. Ne esce fuori un tiro centrale che Joe Hart sta per parare comodamente quando l'intervento alla disperata di Micah Richards causa il più classico degli autogol: 0-1 e siamo solo all'ottavo! Mazzata psicologica non da poco, per i nostri che faticano a riprendersi e lasciano l'iniziativa troppo passivamente agli avversari. Al 23° la frittata sembra completa quando il guardialinee di fronte alla tribuna s'addormenta beato invece di segnalare il fuorigioco evidente di Eduardo nel cuore dell'area piccola sotto a un impietrito North Stand. Golletto facile facile e anche bellino in semirovesciata del talentuoso brasiliano di nazionalità croata che nemmeno esulta, convinto anche lui dell'irregolarità della sua posizione, e invece ... raddoppio considerato regolare! Una fiammata d'orgoglio della premiata coppia Corluka-Fernandez ci rimette in gara subito dopo e la nostra folla sospira all'unisono: siamo rientrati in partita! Il tifo esplode fragoroso in uno stadio dove fino a pochi istanti prima si udivano solo i cori festanti di chiara origine irlandese dei fans biancorossi del Nord di Londra. Però ... il divario fra noi e loro appare fin troppo chiaro e Svennie ha un solo modo per cercare di rimontare: colpire la loro difesa molto alta ai fianchi sperando in qualche fuga solitaria dei nostri più veloci incursori verso il redivivo Lehmann. Il primo tempo si chiude con una paratona di Hart sul solito inarestabile Re Mida togolese: altro sospiro collettivo che i microfoni di Sky riescono a farci udire malgrado la petulante telecronaca di un Nicola Roggero incapace come sempre di leggere fra le righe della gara che commenta.
La ripresa inizia e quel che preconizzavo, d'improvviso, si manifesta: abbiamo tutti un sussulto, noi Citizens allo stadio e davanti alla TV, quando un lungo lancio preciso sulla sinistra va a cogliere il peggior Martin Petrov della stagione finalmente solo mentre s'invola solo soletto a trafiggere il portiere tedesco. Macchè! Il solito impresentabile guardialinee che ha sbagliato nel primo tempo fa il bis segnalando una posizione di fuorigioco, completamente passivo, di Vassell da poco entrato al posto del giovane, ma ancora acerbo Sturridge. Dal possibile 2-2 i nostri atleti passano allo smarrimento, all'impotenza, alla rassegnazione: di fronte abbiamo una squadra in grande salute, sicura dei propri mezzi, in cui il solo Fabregas non sembra brillare. Piano piano la lucina fioca fioca si riduce fino a spegnersi definitivamente a due dalla fine quando il gigante Ade, rialzandosi appena fuori dalla sua area dopo un fallaccio dell'irriconoscibile Elano di questi tempi, si fa quaranta e più metri di corsa per finalizzare un contropiede mortifero con l'aria di un impiegato delle Poste Italiane quando timbra puntuale il cartellino per tornarsene a casa. 1-3 e tutti a casa, noi Citizens, ad imprecare pensando a quel che poteva essere e non è stato e, soprattutto, alla condizione psico-fisica in cui ci presenteremo per il derby di domenica prossima all'Old Trafford. Comunque, giù il cappello, amici, di fronte alla prestazione dei grandi Gunners! Arsene Wenger è un mago che raccoglie ora il frutto di un lavoro paziente e geniale di un decennio. Svennie tenta d'imitarlo costruendo un City di giovani speranze avendo iniziato solo pochi mesi fa: cerchiamo di non dimenticarcelo!

venerdì 1 febbraio 2008

TYPICAL CITY!


C'è una frase che, per noi tifosi degli Sky Blues di Manchester, riassume meglio di tutte le altre la naturale predisposizione ad accettare civilmente ogni avversità.
"Typical City": vale a dire, cosa che può accadere solo a noi del City. Questa è la nostra filosofia di vita! Storicamente non siamo mai stati benvoluti dalla Dea Bendata e, malgrado ciò, continuiamo ad alzare le spalle nella ferma convinzione che, prima o poi, potrebbe ammalarsi di strabismo anche lei finendo per favorire noi: i reietti bersagliati dal destino cinico e baro! La settimana che volge al termine e che si concluderà con la proibitiva sfida di domani al COMS con la capolista Arsenal avrebbe, in altre tifoserie più istintive e passionali, scatenato un putiferio. Vediamo perché:

1) Domenica c'è stata l'eliminazione bruciante dalla prestigiosa FA Cup ad opera della provinciale di turno, lo Sheffield Utd. Avete visto il primo gol beccato per colpa di quei maledetti palloncini che, portati dai nostri fans per festeggiare i nostri giocatori, hanno di fatto ostacolato il povero (nomen, omen) Ball? "Typical City!"
2) Poi la sfiga è proseguita mercoledì in campionato col clamoroso autogol su un tiro irrimediabilmente fuori nel match contro il fanalino di coda Derby County: 1-1 finale grazie al giovane Sturridge (il Balottelli del City!) ma come si fa a perdere così altri due punti preziosi nella rincorsa a un posto in Europa? "Typical City!"
3) Last but not least, ieri è arrivata, sotto forma di clamoroso disservizio degli aerei inglesi, la beffa del mancato tesseramento in extremis della punta scelta da Eriksson per sostituire il nostro paesano Rolando Bianchi. A meno di clamorose novità di oggi, infatti, il fortissimo attaccante del Portsmouth Benjani è sbarcato a Manchester per le visite mediche solo alle 23 di ieri quando le liste dei trasferimenti in tutta Europa erano ormai irrimediabilmente chiuse. E allora? "Typical City again!"
Or bene, amici, in attesa del big match di domani trasmesso su SkyCalcio Canale 205 dalle 13,45 ore italiane, consoliamoci con la splendida foto di qui sopra. Me la manda un caro amico fedelissimo del North Stand, Michael J. Rennie: il Maine Road, altrimenti noto come "lo stadio Wembley del Nord d'Inghilterra", è qui in tutto il suo splendore in un'immagine datata 1974.
C'erano i palloncini anche allora per celebrare i nostri beniamini, ma mancavano i tromboni Caressa e De Grandis a ricamarci stupidi insulti sopra: chissà perchè uno finisce per lamentarsi sempre dei bei tempi andati?