martedì 30 dicembre 2008

ECCO LA MASCOTTE ITALIANA DEL CITY!


Si chiama Valerio Massimo, ha 7 anni, è già un promettente calciatore in erba ed è romano verace il più giovane tifoso italiano del Manchester City. Papà Alessio, grande tifoso dei nostri Blues con molte presenze al vecchio e mai abbastanza rimpianto tempio del Maine Road, lo ha immortalato con legittimo orgoglio nella bella foto qui sopra. Io ho pensato di eleggerlo all'istante Mascotte dell'Italian Blue Moon: con l'augurio, da parte mia e di tutti gli altri appartenenti alla nostra bella branch, che il caro lupacchiotto possa un domani calcare per un provino la splendida cittadella sportiva del City a Carrington. Un nuovo Jimmy Grimble il piccolo Valerio Massimo? Magari fosse così, vero papà Alessio?

domenica 28 dicembre 2008

ROVERS-CITY 2-2: RIECCO UN PO' DI FORTUNA!


Rimontare due gol a meno di 10 minuti dal termine in casa dei Rovers, forse la squadra più tignosa e compatta di tutta la Premier League, non credo sia facile per nessuno. Ma quando si ha dalla propria parte un pizzico di fortuna ed una tifoseria splendida che sostiene sempre e comunque i suoi giocatori, l'impresa diventa possibile.
E l'impresa, sotto forma di una sciabolata di sinistro sotto misura del fantastico Denny Sturridge all'88° e del solito beffardo tocco da sotto di destro al 93° di Sua Maestà Robinho De Souza, si è compiuta! Terminiamo un 2008 denso di emozioni con questo pareggio arraffato con pochi meriti, certo, ma la speranza è che l'anno che verrà, a partire dai rinforzi in arrivo col mercato di riparazione di gennaio, sia indimenticabile per tutti noi che amiamo svisceratamente la parte blu di Manchester. Il 4 gennaio inizierà la meravigliosa FA Cup: sognare non è proibito, quindi ... Blue Moon / You saw me standing alone!

sabato 27 dicembre 2008

CITY-HULL 5-1: BOXING DAY INDIMENTICABILE!



Diciottesimi dopo diciotto turni di Premier e quindi in piena zona retrocessione, eppure ... Sono in più di 45mila presenti sugli spalti del COMS dopo la vergognosa disfatta sul campo del WBA della domenica precedente. Mark Hughes dev'essersi fatto un bell'esame di coscienza sentendo traballare sempre più pericolosamente la sua panchina: perché? Al fischio d'inizio della delicata sfida casalinga contro i Tigers si rivede titolare, per di più restituito al suo ruolo naturale di centrocampista centrale, Elano Blumer. Il suo innesto prevede Kompany al suo fianco con Wright Phillips sulla destra e Ireland a sinistra e l'inedita coppia d'attacco Caceido-Robinho: tiriamo tutti un bel respiro di sollievo. Macché Lazio o Espanol o chissà quale altra destinazione possibile, il nostro manager deve finalmente aver capito che il destino di Elano e il suo sono indissolubili. Lasciando partire il prezioso talento ex Santos Hughes ha finalmente capito che firmerebbe, con effetto pressoché immediato, il suo divorzio dal City.
La squadra ha solo un momento di imbarazzante pausa nei primi minuti, quando il solito erroraccio del capitano Dunne mette Marlone King a tu per tu con Hart al limite della nostra area di rigore. Tiro angolato sul palo del portiere in uscita, ma Joe salva alla grandissima mettendo in corner. Meno male, amici Citizens, perché se i gialloneri del Sud dello Yorkshire, autori finora di una grande stagione, avessero segnato per primi ieri avremmo assistito a un altro psicodramma collettivo dei nostri ragazzi in skyblue!
Invece abbiamo trovato le contromisure e, giocando un po' come il gatto col topo, Elano e Kompany si sono ritrovati di colpo a spezzare la manovra lenta e inconcludente degli avversari distribuendo miriadi di palloni invitanti sulle fasce. Là davanti è stato un vero piacere scoprire che l'ecuadoregno ex oggetto misterioso Big Felipe Caceido, ultimissima scelta del nostro attacco, è un gran bell'attaccante. Uno due rapinoso su azioni innescate dal genio della lampada di Cork, l'inesauribile Irelandinho che tanto ci fa godere dall'inizio di questa stagione pazzesca.
I Tigers sembrano fantasmi e continuano ad attaccare dissennatamente scoprendo voragini enormi di fronte alla loro porta. E' un gioco da ragazzi infilare la nona e la decima rete per Robinho, vero campione e giocatore ovunque perchè finalmente sostenuto da un centrocampo all'altezza e non più costretto a cercarsi palloni qua e là per il campo. Finisce 4-0 il primo tempo e resterà a lungo impressa nella mente l'immagine dei poveri Tigers che, invece di rientrare negli spogliatoi, vengono tenuti a rapporto sotto il loro spicchio di curva nel Colin Bell Stand da un coach Brown assai adirato.
Ripresa con Richards e Caceido giustamente risparmiati in vista della difficile trasferta di Blackburn di domenica prossima. Spazio finalmente al giovane e finora misteriosamente trascurato Nedum Onuoha e al solito Jo bello senz'anima incapace di mostrare anche solo minimamente il suo reale valore. Pura accademia inframezzata dal loro gol della bandiera e dal quinto nostro, realizzato dal solito meraviglioso Bald One su strepitoso assist di Robinho. Il nostro pubblico finalmente impazzisce di gioia e, quando il ref decreta la fine delle ostilità, risaliamo in classifica al quindicesimo posto. La zona retrocessione incombe sempre minacciosa, ma se pensiamo che gli avversari di oggi, strabattuti alla grande, sono solo sei punti sopra di noi e sono attualmente settimi ...

sabato 20 dicembre 2008

E' NATALE: LETTERINA A GESU' BAMBINO


Caro Gesù Bambino,
chi ti scrive tifa per una squadra di calcio inglese che è improvvisamente diventata, dall'oggi al domani, la più ricca del mondo. Siamo passati dalle molte promesse e dalle inesistenti certezze di un discusso uomo d'affari del Sud Est asiatico ai dobloni illimitati di un paio di emiri di Dubai proprio nell'ultimo giorno del mercato. E' stato come aver vissuto quotidianamente di stenti e di privazioni continue ed esserci improvvisamente svegliati nel lusso più sfrenato: caro Gesù mio, siamo tutti ancora così sconvolti da tutto questo benessere che ...
Insomma, stropicciandomi gli occhi mi domando spesso cosa volere per fare grande davvero il mio City: un vero centravanti di sfondamento? Il miglior portiere del mondo, per giunta un mio connazionale? Un difensore centrale all'altezza delle nostre ambizioni? Un manager diverso da quello attuale? Oppure ...
Oppure, diranno molti miei lettori qui, le quattro cose tutte in una volta, magari già a gennaio.
I sogni son desideri e, se non il 25 dicembre vicino al Presepe, una settimana dopo io mi attenderei un paio di novità su a Manchester! Il tuo fedele Citizen, che per ora soffre sotto la Mole a vedere gli stenti dei ragazzi di Hughes, si è un po' stufato di essere preso in giro da amici e parenti a conoscenza della sua strana passione per gli skyblues delle Eastlands.
Su dai: accontentalo per una volta sola, fai in modo che, dieci anni dopo il drammatico spareggio di promozione in 1st Division col Gillingham, io e gli altri carissimi 127 (!!!) amici Citizens sparsi un po' in tutt'Italia si possa fare un bel viaggetto in Inghilterra o, magari, a Istanbul. Decidi tu!

venerdì 19 dicembre 2008

COPPA UEFA: SORTEGGIO FAVOREVOLE!



Archiviata in fretta la prova incolore di ieri a Santander, dove nemmeno il lampo finale del gol tardivo di Big Phil Caceido ha riscattato la deludente prova collettiva di Richards e compagni, è arrivato pochi minuti fa un sorteggio davvero benevolo a rinfrancare i cuori di noi Citizens.
Nell'urna di Montecarlo abbiamo beccato i danesi del Copenhagen, squadra non certo irresistibile. Andata in Danimarca il 19 febbraio e ritorno, una settimana dopo al COMS, il giovedì sera 26 dello stesso mese.
Dovessimo eliminare questo club, ci capiterebbe la vincente di Aalborg-Deportivo La Coruna, da affrontare il secondo e il terzo giovedì di marzo 2009. La strada verso Istanbul sembrerebba in discesa, ma questo City saprà essere competitivo per allora o continuerà nel suo attuale perdurante grigiore? Chissà!

mercoledì 17 dicembre 2008

HUGHES CONFERMATO, MA ...



Un senso di precarietà sta avvolgendo il City. Malgrado le dichiarazioni esplicite di Garry Cook, il nostro a.d. piovutoci in casa dopo una lunga esperienza alla Nike negli States, il tecnico gallese è il primo a sapere che la pazienza nei suoi confronti si sta rapidamente esaurendo. Perché?

Quart'ultimi dopo 17 giornate di campionato, Richards e soci si stanno macchiando di una colpa agli occhi di noi fans imperdonabile: non sono ancora una squadra! I fedelissimi partecipanti ai vari forum su Internet, gli spettatori paganti al COMS e molti osservatori competenti della Premier League non mettono in dubbio l'impegno di questo o quel giocatore skyblue. Quel che salta agli occhi di tutti, però, è la mancanza di coesione fra i vari reparti. Questione di modulo sbagliato? Non solo!

Il 44enne Mark Hughes è reduce da quattro consecutive brillanti stagioni trascorse a Blackburn a forgiare una squadra che, partendo ogni anno con l'obiettivo di conquistare la salvezza, finiva sempre per stupire tutti con risultati eccellenti. Certo, gl'inizi non sono stati facili perché ancora sono fresche in noi le gravi traversie della precedente proprietà del nostro club. Nulla da eccepire, quindi, su come il gallese s'è mosso sul mercato visto che il takeover dell'ADUG, capitanata da Sheick Mansour e da Kaldhoon Al Mubarak, si concretizzò solo 24 ore prima che si chiudessero le operazioni di compravendita dei giocatori.

E' arrivato Robinho, grandissimo talento brasiliano in grado di accendere la fantasia del Bernabeu contribuendo fattivamente alla conquista del titolo della Liga nel il Real Madrid. Poi basta? Beh, non è che i volti vecchi e nuovi che hanno calcato e tuttora calcano i campi d'allenamento a Carrington prima agli ordini di Sven Goran Eriksson, poi dello stesso Hughes siano da buttare. Anzi!

La verità è che il nostro City soffre maledettamente ogni avversario, in casa e fuori, perchè manca ancora uno spirito di gruppo. Ognuno dà l'impressione di lottare per sè ma di non volere, o forse più probabilmente non sapere farlo per il club che lo stipendia. Le dichiarazioni forse inopportune ma fondamentalmente sincere di Elano prima e di Robinho poi sono chiare: nello spogliatoio c'è un timore diffuso a non essere all'altezza dei grandi investimenti appena fatti e ancora da fare degli emiri di Abu Dhabi.

Il nostro manager queste cose le sa, ma dimostra di non capire come fare a dare la scossa ai suoi atleti sempre più disorientati. Elano e Jo, colpevoli ai suoi occhi di scarso impegno in allenamento o di vita al di fuori del calcio poco consona ai canoni di un atleta, sarebbero stati messi sul mercato già a gennaio a disposizione del miglior offerente. Allo stesso tempo Lassana Diarra, brillante centrocampista parigino in forza al Portsmouth, avrebbe rifiutato la ricca offerta proveniente da Hughes preferendo il nuovo Real targato Juande Ramos.

La fama di sergente di ferro del gallese dev'essersi sparsa in tutti gli spogliatoi del Regno Unito e, forse, d'Europa! Muoia Sansone con tutti i Filistei? Stai in campana, Mark, perché i tuoi datori di lavoro sono arabi molto più illuminati di quel che pensi. Loro, la Bibbia, la conoscono a menadito e, prima di far la fine dei Filistei, daranno senza esitazioni un bel calcio nel didietro a Sansone!

lunedì 15 dicembre 2008

A NATALE IL CITY VA IN BIANCO!


Ecco l'ingresso della freccia umana Shaun Wright Phillips al party, tenuto in un locale esclusivo di Manchester, al quale son intervenuti tutti i giocatori del nostro City. Un party, come è uso fra i calciatori della nostra società, che è servito per raccogliere fondi che verranno distribuiti ad un'associazione di volontariato che si occupa dei disabili più gravi del Lancashire.
Bravi ragazzi, è da questi gesti che si riconoscono i veri campioni!

domenica 14 dicembre 2008

CITY-EVERTON 0-1: CORNUTI E MAZZIATI!


Le premesse per assistere ad una gran partita c'erano tutte: vuoi che l'attacco skyblues è il secondo migliore della Premier League con 30 gol, vuoi che l'Everton di Moyes dà il meglio di sè in trasferta, vuoi anche che oggi rientrava Robinho dopo i malanni alla caviglia e che il capitano dei Toffees è il fischiatissimo Phil Neville ... E invece niente!
Ci pensa il City , forse il più brutto degli ultimi due anni, a rovinare tutto. Il primo tempo in realtà si gioca su discreti livelli, con l'Everton che già al 9° coglie 2 traverse con Arteta su punizione e,sulla successiva respinta, con il belga Fellani. Al 12° l'unica azione degna di questo nome confezionata dai ragazzi di Hughes: scambio di prima in tuttà velocità tra Elano, Robinho e Benjami che imbecca l'inserimento di Stephen Ireland che calcia di poco alto sopra la traversa. Al 23° si rivede anche Elano, lanciato dal folletto di Cork, che però si fa neutralizzare un gran bel sinistro dallo statunitense Timmy Howard (altro fischiatissimo ex dei Red Devils). Ma al 27° è ancora il basco Arteta, con un gran siluro da fuori area, a scaldare i guantoni del bravissimo Joe Hart, osservato speciale in tribuna da Stuart Pearce, vecchia conoscenza Citizens nonchè selezionatore dell'under 21 dei Tre Leoni.
L'ultimo sussulto del primo tempo è offerto da una cavalcata a tutta birra di Wright-Philips che scocca un gran destro che sfiora la parte alta della traversa tra la costernazione del nostro North Stand. Con la ripresa entra in campo Jo (che risulterà poi tra i peggiori in campo) al posto di un inesistente Benjani. Tutto il resto è.....noia, come direbbe "Old" Califano! Infatti non succede nulla, neanche un tiro in porta da una parte e dall'altra, fino al 71° quando Ireland piazza un bel piattone che è però bloccato da Howard. Ma in questo deserto di emozioni non poteva mancare la beffa finale: angolo per l'Everton (regalato inspiegabilmente da un Dunne come al solito stralunato nei rinvii difensivi) che trova lo stacco dell'australiano Cahill. E' sovrastato il povero Micah Richards: Cahill pesca il jolly ed infila l'incolpevole Hart. Zero a uno e tutti a casa; il City di Hughes si conferma lento, macchinoso e prevedibile nelle trame di gioco (vivacizzate solo dalla fantasia di Ireland e dalla velocità di Wright Philips).
Mark Hughes, fischiatissimo a fine gara, ora rischia davvero il posto. Manca palesemente una prima punta che sappia fare da torre per gli inserimenti di Robinho e Ireland ( tra Jo, Benjami e Vassell non si è cavato un ragno dal buco) e un play-maker in mezzo al campo (Elano e Kompany, comunque positivi, si sono limitati alla fase difensiva e di contenimento).
Non ci voleva questa sconfitta, ora le cose si fanno pesanti per i nostri colori: le ambizioni di inizio stagione vanno assolutamente ridimensionate almeno fino a gennaio, quando solo un massiccio investimento sul mercato potrà evitare continue delusioni.

Tra i migliori del match vi segnalo:
-Hart 7: Efficace su Arteta a più riprese e incolpevole sul gol.
-Kompany 7: E' una diga e si può notare la sua crescita di partita in partita.
-Elano 6,5: Finalmente Elano!!Le sue geometrie sono mancate molto fino ad oggi. Primo tempo ottimo,cala nella ripresa come tutti i compagni ma è tra i pochi a salvarsi nello sfracello finale.
-Ireland 7: E' l'unico a crederci veramente. Sempre generoso e sfuggente ma non è accompagnato a sufficienza dai colleghi del reparto offensivo.
Tra i peggiori:

-Benjani 4: avevo già espresso le mie perplessità su questo ragazzo un anno fa a Renato quando, pagandolo a peso d'oro, lo strapppammo ai pompeys. Di lui si ricorda un gol nel derby con lo United, ma,in un anno di City, non può certo bastare.
-Jo 4: E' forse anche peggio del compagno che ha sostituito....
-Dunne 5: Non me ne voglia il capitano, ma pasticcia troppo in difesa e spazza il pallone senza mia pensarci una volta. Il risultato? Regala il corner all'Everton per il gol finale!

CARLO TAGLIAGAMBE

giovedì 11 dicembre 2008

JOEY, AVANZO DI GALERA?



Alla vigilia di un City-Everton che si annuncia assai palpitante, chissà quanti fans, nell'una e nell'altra sponda blu di Manchester e Liverpool, ricorderanno un ex così scomodo che più scomodo proprio non si può: Joey "Jail Bird" (Angelo Prigioniero) Barton.

Sei anni trascorsi ne vivaio dei Toffees di cui era ardente sostenitore, poi 130 partite e 15 gol coi nostri colori dal 2002 al 2007, venduto poi alla cifra rispettabile di 5,7 ml £ ai Magpies di Newcastle. Questo ragazzo, cresciuto nelle giovanili del club di Goodison Park, abitava con la sua chiacchierata famiglia a due passi da casa Rooney. Per me Joey rappresenta davvero tutto quel che non si dovrebbe fare dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Rissoso, irascibile, autore di colossali bevute e altrettanto colossali scazzottate fra Liverpool, sua città natale, e le Eastlands, Joey sta dilapidando un discreto talento di centrocampista tuttofare perché vittima di un gran brutto carattere. Eppure...

Eppure nel City povero di mezzi finanziari ma estremamente ricco di pathos e d'imprevedibilità forgiato con grande fatica da Mr Psycho, al secolo Stuart Pearce, Barton è stato a suo modo un vero trascinatore. Lasciamo perdere per un momento i suoi problemi con l'alcool per concentrarci esclusivamente sui suoi meriti calcistici. Joey si è sempre battuto con tutto se stesso distribuendo assist, lottando su ogni palla vagante, crossando con quel suo interno destro inconfondibile. Vogliamo crocifiggerlo per quel che ha combinato? Facciamolo pure, ma non dimentichiamo un episodio che ha tragicamente condizionato la vita di questo nostro ex giocatore.

Joey a 19 anni dovette sorbirsi a casa sua l'arresto in diretta di suo fratello 16enne, colpevole di aver assassinato a sangue freddo e a scopo di rapina un uomo all'uscita di un pub della Merseyside. Joey, a condanna eseguita, va sempre tutte le settimane al carcere londinese a trovare suo fratello: non lo ha mai rinnegato, lui! Joey ha mangiato pane e violenza con la naturalezza con cui certi giovani bellimbusti di casa nostra spacciano o sniffano oggi nell'intervallo delle lezioni a scuola. Loro, figli di papà che hanno fatto il '68 e non se ne vergogneranno mai, li assolviamo mentre Barton, personaggio pubblico esattamente come il cocainomane dichiarato Diego Armando Maradona, è pubblicamente messo alla gogna dai solerti e francamente insopportabili commentatori di Sky Sport: qualcosa non va? Direi parecchie cose!

Permettetemi quindi, cari amici Citizens, di portare rispetto verso questo asociale disposto comunque a mettere sempre la faccia e a pagare di persona i suoi gravi sbagli comportamentali.

Joey Barton uguale avanzo di galera? Equazione fin troppo facile da fare, ma io credo fermamente nella sua voglia di risalire la china: in ricordo delle sue molte gagliarde prestazioni, cerca di tenere duro, ragazzo Blue!

lunedì 8 dicembre 2008

FULHAM-CITY 1-1: UN BUON BRODINO!



Smaltiti i postumi di un derby perso un po' malamente, il nostro City, rabberciato dalle gravissime assenze di Richards, Robinho, Garrido, Elano, Petrov, Bojinov, Johnson e con Shaun Wright Phillips e Ball in condizioni fisiche davvero precarie, strappa un discreto pareggio a casa del Fulham nell'anticipo dell'ora di pranzo di sabato scorso.

Il gol iniziale di testa di Benjani viene pareggiato, poco prima della mezz'ora, dall'uomo-simbolo dei Cottagers Jimmy Bullard con Hart che, francamente, avrebbe potuto fare qualcosina di più! Hughes ha da risolvere parecchi problemi, nell'immediato raccoglie segnali positivi dalla coppia centrale di difesa, Dunne-Ben Haim, disinvolti ed efficaci nel chiudere la porta in faccia a una coppia d'attaccanti rapinosa come quella formata da Andy Johnson e Bobby Zamora.

La classifica di Premier ci vede anonimi frequentatori della colonna di destra in attesa di un match casalingo piuttosto insidioso sabato prossimo contro i Blue Scousers di Liverpool. I rumours sul mercato di gennaio parlano di una trattativa bene avviata con lo squinternato Valencia per assicurarsi ad una quotazione monstre già a gennaio il fantastico attaccante 27enne campione d'Europa David Villa. Jo verrebbe restituito al CSKA per ritrovare la vena realizzativa inspiegabilmente smarrita in Premier e in Coppa UEFA. Chi vivrà, vedrà: certo che se la Dea Bendata non ci assiste un po' di più di adesso, il futuro è ancora maledettamente incerto per i nostri magici colori!

giovedì 4 dicembre 2008

CITY-PSG 0-0: EVVIVA KOMPANY!



In 25mila, fra i quali abbiamo avvistato in tribuna il caro ex Nicholas Anelka, hanno assistito ieri sera a una partita non certo memorabile di Coppa UEFA fra City e Paris Saint Germain. Lo 0-0 finale, però, è meno deludente di quanto uno si possa immaginare. Perchè? Beh, uno dei motivi per cui ci si è divertiti è la gagliarda prestazione, l'ennesima di questa sua prima stagione a Manchester, del 22enne belga di origini congolesi Vincent Kompany. Esattamente come il mitico Marcel Desailly inventato in quel ruolo al Milan negli Anni Novanta da Don Fabio Capello, Kompany rasenta la perfezione nello svellere palloni su palloni dai piedi degli avversari, proponendo subito aperture deliziose ai suoi compagni di squadra non sempre pronti ad approfittarne.

Questo autentico baluardo davanti alla nostra difesa è servito a respingere con sufficente disinvoltura gli attacchi del club parigino, alla disperata ricerca di una vittoria per risalire in classifica nel girone A della Coppa UEFA. Stilisticamente inappuntabile, testa alta come un guerriero di una nobile stirpe della savana africana, Vincent si sta dimostrando il vero, grande colpo di mercato di Mark Hughes che lo volle fortissimamente dopo la prima amichevole estiva in Germania dello scorso luglio persa 0-1 contro l'Amburgo.

In attesa di capire quali saranno le prossime scelte del duo Hughes-Cook sul mercato di riparazione a gennaio (arriverà David Villa dall'indebitatissimo Valencia? Magari!), consoliamoci per certe magre prestazioni del nostro City con l'esplosione ad alto livello del belga, del redivivo Shaun Wright Phillips (soprattutto quando gioca a destra), di Ireland e di Robinho. Sabato, intanto, saremo ospiti al Craven Cottage, pittoresco stadiolo londinese, del grintoso Fulham di Roy Hogdson, sì, proprio l'ex allenatore dei nrazzurri morattiani un decina d'anni fa. Diretta su Sky a partire dalle 13,45 e, naturalmente, ... fingers crossed, amici!

lunedì 1 dicembre 2008

CITY-RAGS 0-1: DURA LEX, SED LEX!


Al cospetto di un City Of Manchester ribollente di amore struggente per i ragazzi di Mark Hughes i nostri mefitici cugini hanno vinto con spietato cinismo ma con pieno merito il derby che verrà ricordato soprattutto per due episodi. Uno, l'espulsione del talentuoso ma eticamente riprovevole Nino di Madera, ha dato ossigeno alle nostre speranze di rimonta. L'altro, a pochi secondi dal fischio finale del bravissimo Webb, è stato il miracoloso scatto da centrometrista di Joe Hart a salvare in extremis la porta abbandonata per quel corner da cui era scaturita l'unica vera occasione da gol creata da Dunne e salvata sulla linea da O'Shea. Dal possibile pareggio nell'injury time al raddoppio dei rags vanificato con una prodezza, e poi?
Poi non resta che prendere atto che, al di là dell'antipatia epidermica che i volti dei nostri rivali di Salford e dintorni procurano, Alex Ferguson dispone di un gruppo di giocatori nettamente superiore, per ora, al City del suo ex allievo prediletto Mark Hughes.
Ahimè! Abbiamo sempre stentato a fare gioco, subendo costantemente nel primo tempo per via del divario troppo evidente a centrocampo dove i loro Fletcher e Carrick hanno imperversato in lungo e in largo sul povero isolatissimo Hamann. Sulle fasce laterali, poi, era davvero imbarazzante la pochezza di Vassell e di Robinho ieri di fronte al quasi esordiente Da Silva a destra e all'ex Monza e Trapani Patrick Evra dall'altra parte.
Quattro palle gol loro e una, del tutto casuale, sciaguratamente sprecata da Micah Richards convinto di essere - e non lo era! - in fuorigioco a due passi dalla loro porta. Al 41° la frittata è fatta e per Rooney è stato troppo facile il tap in a due passi dalla rete sulla corta respinta di Hart dopo il tiro di Carrick: 0-1 all'intervallo pesante come il piombo, amici!
I rags picchiano come fabbri ma, ammettiamolo, entro i parametri di un classico match all'inglese e, a pagarne le conseguenze, sembrano i poveri Micah e Shaunie, tartassati in decine di corpo a corpo. Ma giustamente Hughes rischia il tutto per tutto e, nella ripresa, sostituisce gl'incolori Didi e Darius con Elano e Zabaleta. Shaunie va sulla destra e il suo duello con Evra diventa la sfida nelle sfide di questo combattutissimo incontro. Anche Vincent Kompany si distingue per i suoi tackles sempre puntuali così come le sue aperture illuminanti. Quel che ci manca è un terminale accettabile in attacco! Robinho mostra infatti tutti suoi limiti atletici là davanti mentre Benjani semplicemente non la vede mai, la sfera rotonda, per suoi obiettivi limiti tecnici. Risultato? Anche se rimasti in dieci i rags non vengono mai impegnati sul serio con azioni da gol e fa davvero tenerezza la mossa finale di Dunne, stopperone dai piedi delicati come incudini, spostato costantemente in attacco nel convulso finale. 0-1 era e tale è destinato a rimanere! Resta, meraviglioso, lo spettacolo di civile passione degli Skyblues mancuniani sugli spalti: mai un attimo di tregua, l'attaccamento per i nostri colori è la prima ricchezza del nostro club.
Solo due imbecilli patentati come i signori Cristiano Ronaldo e Alex Ferguson, con la consueta spocchia da primi della classe, può avere il coraggio di lamentarsi del frastuono proveniente dagli spalti. Certo, basterebbe spostarli nelle vaste campagne dello Cheshire, magari nel giardino di Sir Alex medesimo, questi noiosissimi derby in cui, vedi un po' te, bambinelli viziati come il portoghese fighetto rischiano la reputazione venendo mandati a casa prima della fine perché beccati dal ref col ditino nella marmellata! La verità, caro Sir cavallaro e meno cari fans del club simbolo del Potere Consolidato, è che i vostri sogni di gloria non dureranno in eterno! Gl'imprenditori arabi di Abu Dhabi, guardando questi nostri tifosi impagabili per correttezza e fedeltà, hanno ormai capito che il loro investimento cospicuo, alla lunga distanza, finirà per ripagarli alla grande!