giovedì 11 dicembre 2008

JOEY, AVANZO DI GALERA?



Alla vigilia di un City-Everton che si annuncia assai palpitante, chissà quanti fans, nell'una e nell'altra sponda blu di Manchester e Liverpool, ricorderanno un ex così scomodo che più scomodo proprio non si può: Joey "Jail Bird" (Angelo Prigioniero) Barton.

Sei anni trascorsi ne vivaio dei Toffees di cui era ardente sostenitore, poi 130 partite e 15 gol coi nostri colori dal 2002 al 2007, venduto poi alla cifra rispettabile di 5,7 ml £ ai Magpies di Newcastle. Questo ragazzo, cresciuto nelle giovanili del club di Goodison Park, abitava con la sua chiacchierata famiglia a due passi da casa Rooney. Per me Joey rappresenta davvero tutto quel che non si dovrebbe fare dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Rissoso, irascibile, autore di colossali bevute e altrettanto colossali scazzottate fra Liverpool, sua città natale, e le Eastlands, Joey sta dilapidando un discreto talento di centrocampista tuttofare perché vittima di un gran brutto carattere. Eppure...

Eppure nel City povero di mezzi finanziari ma estremamente ricco di pathos e d'imprevedibilità forgiato con grande fatica da Mr Psycho, al secolo Stuart Pearce, Barton è stato a suo modo un vero trascinatore. Lasciamo perdere per un momento i suoi problemi con l'alcool per concentrarci esclusivamente sui suoi meriti calcistici. Joey si è sempre battuto con tutto se stesso distribuendo assist, lottando su ogni palla vagante, crossando con quel suo interno destro inconfondibile. Vogliamo crocifiggerlo per quel che ha combinato? Facciamolo pure, ma non dimentichiamo un episodio che ha tragicamente condizionato la vita di questo nostro ex giocatore.

Joey a 19 anni dovette sorbirsi a casa sua l'arresto in diretta di suo fratello 16enne, colpevole di aver assassinato a sangue freddo e a scopo di rapina un uomo all'uscita di un pub della Merseyside. Joey, a condanna eseguita, va sempre tutte le settimane al carcere londinese a trovare suo fratello: non lo ha mai rinnegato, lui! Joey ha mangiato pane e violenza con la naturalezza con cui certi giovani bellimbusti di casa nostra spacciano o sniffano oggi nell'intervallo delle lezioni a scuola. Loro, figli di papà che hanno fatto il '68 e non se ne vergogneranno mai, li assolviamo mentre Barton, personaggio pubblico esattamente come il cocainomane dichiarato Diego Armando Maradona, è pubblicamente messo alla gogna dai solerti e francamente insopportabili commentatori di Sky Sport: qualcosa non va? Direi parecchie cose!

Permettetemi quindi, cari amici Citizens, di portare rispetto verso questo asociale disposto comunque a mettere sempre la faccia e a pagare di persona i suoi gravi sbagli comportamentali.

Joey Barton uguale avanzo di galera? Equazione fin troppo facile da fare, ma io credo fermamente nella sua voglia di risalire la china: in ricordo delle sue molte gagliarde prestazioni, cerca di tenere duro, ragazzo Blue!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno quel che hai scritto su Barton. Sempre forza City!

Anonimo ha detto...

Joey Barton score a goal score a goal score a goal,Joey Barton score a goal score a goal for us!!!!

F. ha detto...

D'accordo su Barton, ma calcoliamo anche che ci sono citizens di sinistra che potrebbero non condividere le riflessioni sul '68. Solo questo, per il resto nulla da dire...

Anonimo ha detto...

Concordo con F. su tutto. Io ho la maglia del City con numero e nome di Joey, per cui non lo rinnego assolutamente! Bisogna distinguere fra i bambini viziati del calcio e persone che hanno un vissuto giovanile difficilissimo. In questo senso, ad esempio, non partecipo mai ai linciaggi pubblici cui viene sottoposto Cassano, che sarà anche un pirla ma almeno, a differenza di tanti colleghi, ha un pur piccolo motivo per esserlo...
Quoto F. anche sulle considerazioni sul '68, stagione controversa nella quale non c'è né solo il bianco né solo il nero: del resto in un blog ognuno scrive quello che vuole nei limiti dell'educazione. Mio padre ha fatto il '68 da lavoratore e di sicuro non se ne vergognerà mai. Ma dormirò ugualmente, sicuro al chinotto...

Anonimo ha detto...

Piccola aggiunta al mio anonimo, perché rileggendolo mi sono reso conto che forse può dare adito a dubbi di interpretazione. Primo: sono orgoglioso di mio padre. Secondo: sono di sinistra. Normalmente non sento il bisogno di specificarlo, ma a causa del mio intervento poco chiaro rischiavo di passare per uno di destra. E non mi va assolutamente