venerdì 27 febbraio 2009

CITY-FC COPENHAGEN 2-1: UNA VITTORIA CON DEDICA A …


“Ho saputo mercoledì mattina che era morto mio cugino, uno dei miei migliori amici, e dedico alla sua memoria questa doppietta!” Craig Bellamy, descritto da tutti i media anglosassoni come una specie di mercenario sempre a caccia di un maxi ingaggio, ha un cuore grande così e noi, tifosi Citizen italiani, lo abbiamo compreso subito!
Ieri sera, sotto la pioggia battente che ha accompagnato City e FB Copenhagen nel loro ritorno dei sedicesimi di Coppa UEFA, il bomber gallese ha letteralmente trascinato i suoi compagni di squadra alla vittoria. I suoi gol, entrambi belli e rapinosi, sono venuti solo nel finale, al 73° e all’80°, e hanno coronato una prestazione agonisticamente valida di tutti gli undici Blues prescelti da Hughes. Già nel primo tempo si vedeva lontano un miglio come il gioco di rimessa dei vari Robinho (finalmente in ripresa, ma quanti gol sbagliati!), Ireland e Shaun Wright Phillips avrebbe sfiancato un po’ alla volta la strenua difesa dei danesi.
Non è solo al cugino di Craig che vorremmo fosse dedicata la qualificazione storica del nostro City agli ottavi della futura Europa Cup.
Io e gli altri iscritti a Italian Blue Moon ricordiamo oggi con una certa commozione la scomparsa, dovuta a breve malattia, del nostro grande amico Peter Gatrell. Peter era il presidente della Disable City Branch, vale a dire il club che raggruppa quei tifosi della parte blu di Manchester che hanno handicap fisici. Io e Alex Mariani lo dovevamo incontrare, dopo esserci scambiati parecchie mail nei mesi precedenti, alla riunione dei cari Reddishblues al Townley Pub nell’aprile del 2007. Volevamo consegnargli di persona una donazione necessaria a comprare qualcosa che potesse alleviare l’invalidità permanente di qualche iscritto della sua branch. Peter, quel giorno, doveva festeggiare assieme alla moglie Sue e alle sue due figlie la sua deliziosa nipotina: ma lasciò al nostro comune amico Alex Channons una toccante lettera di ringraziamento, che conservo gelosamente, a tutti noi di Italian Blue Moon.
Avrei tanto voluto incontrarlo di persona la prossima settimana in occasione della gara infrasettimanale di Premier con l’Aston Villa, e invece …
Riposa in pace, caro Peter! Per noi fans italiani sarai sempre la grande anima di questa fetta particolare dei Blue Mancunians!

lunedì 23 febbraio 2009

REDS-CITY 1-1: CHI LA FA L'ASPETTI!


Chi la fa, l'aspetti! Ho ancora negli occhi la bella quanto sfortunata prestazione del City all'andata contro la corazzata agli ordini di Rafa Benitez. Quel giorno fummo rimontati anche grazie all'espulsione di Zabaleta per dubbio fallo sul loro regista di centrocampo nonché abile cascatore Xavi Alonso: si era sul 2-1 per noi a una ventina di minuti dal termine. Dopo i reds avrebbero completato la rimonta con un assedio disordinato quanto produttivo causa le ripetute amnesie della nostra difesa guidata da Dunne, ma a me e a molti altri rimase l'amaro in bocca per il comportamento poco signorile del nazionale iberico campione d'Europa.
Chi la fa l'aspetti! Nella foto qui sopra la grinta gioiosa del nuovo talento olandese del centrocampo, Nigel de Jong, ieri il miglior uomo in campo, sintetizza alla perfezione il pareggio colto con pieno merito dal City ad Anfield Road, lo stupendo tempio dei Red Scousers.
Si osserva un primo tempo condotto con grande equilibrio tattico, grazie anche alle scelte per una volta assennate, di Hughes. Il manager gallese, dovendo sopperire alla grave assenza di Wright Phillips, si inventa un trio di centrocampisti centrali (Zabaleta, Kompany e de Jong) tenaci quanto produttivi martelli a difesa della propria area. Risultato? Il temuto assedio dei reds secondi in Premier alla porta di Shay Given non sortisce effetto, anzi! Alcune vivaci ripartenze ispirate dal solito folletto di Cork, Steve Ireland, e la ritrovata vena della stella Robinho invece preoccupano non poco la Kop e, al 6° della ripresa, i nostri amati Blues vanno in vantaggio!
Chi la fa l'aspetti! Sull'asse de Jong-Kompany il pallone arriva all'ex Craig Bellamy che fa secco Reyna anche grazie a una deviazione del connazionale Arbeloa. Su Anfiled scende all'improvviso il gelo, mentre i generosi Mancunians presenti innalzano i soliti cori gioiosi. Vuoi vedere che ...?
A riportarci coi piedi piantati per terra provvede al 78° il meraviglioso olandese tuttofare Kuyt, approfittando dell'unica distrazione difensiva di Dunne: pareggio in fondo giusto doveva essere e pareggio è stato ma, diciamolo in tutta franchezza, se questo Liverpool pretendeva di lottare fino in fondo coi nostri odiati cugini per il titolo, ieri ha perso ogni speranza.
Chi la fa l'aspetti! L'amarezza dell'andata è così finita nel dimenticatoio e ora non resta che concentrarci sul ritorno dei sedicesimi di Coppa UEFA contro i bianchi del FC Copenhagen. Partiamo da un 2-2 che ci permetterà di giocare il calcio che preferiamo: quello fatto di ripartenze sapientemente orchestrate e talvolta finalizzate in prima persona dal nostro uomo squadra The Bald One, al secolo Steve Ireland.
Dita incrociate, amici, e come sempre ... City Till We Die!

giovedì 19 febbraio 2009

IL PUNTO BY PIERANDREA CASTO


(Statua di Colin Bell al Museo del COMS-foto di Richard Tucker)
Ritorno a scrivere del City dopo qualche settimana di assenza, ma senza che il campionato dei citizen abbia subito cambiamenti eclatanti. Dopo la finestra di mercato di gennaio, la rosa è sicuramente più competitiva di quanto fosse alla fine di agosto. Tuttavia reali cambiamenti nei risultati e, soprattutto, nel gioco non ci sono stati, anzi! Se la squadra prima alternava partite scadenti a goleade eclatanti, nell'ultimo mese e mezzo si sono alternate vittorie sofferte a umiliazioni degne della retrocessione nella allora Second Division del 1998.
Non è giusto nel calcio addossare tutte le colpe a un'unica persona, ma in questa situazione non si può che incentrare l'indagine di colpevolezza su Mark Hughes. Ve ne spiego il motivo: senza nulla discutere sulla bravura dell'ex centravanti del Chelsea, che ammiro per la sua compostezza e l'educazione che mantiene in panchina e in sala stampa, ci sono troppi indizi che spingono ad indicare lui come caprio espiatorio di quest'annata fin qui tutt'altro che spettacolare.
In primis il manager gallese non è riuscito a creare un gruppo che fosse unito sia fuori che soprattutto in campo dove si possono notare ad ogni gara solo ed esclusivamente grandi individualità senza che vi sia intesa tra i singoli.
Secondo indizio è la mancanza di manovre ben orchestrate. Davanti a formazioni ben chiuse (esempio lampante la gara di Stoke), Ireland e compagni seguono sempre passaggi orizzontali, lasciando il destino di ogni azione all'ingegno individuale.
Terzo e ben più grave indizio è sicuramente lo scontro tra il tecnico e i giocatori leader della squadra: Robinho non gioca bene dalla trasferta di Blackburn ed Elano, con Hughes in panchina, non ha mai disputato una gara degna del suo nome. Entrambi hanno invece messo in ginocchio i nostri "azzurri" nell'amichevole di Londra. L'unico significato che mi viene in mente è che alcuni giocatori non si impegnino a pieno in maglia skyblue e l'esplosione di Jo nelle fila dell'Everton ne è la riprova più evidente. Quest'ultimo è un segnale allarmante di come ci sia una frattura molto forte all'interno dello spogliatoio, che non deve essere letto esclusivamente dando la ragione a Elano e soci. Questa è una situazione frequente nelle squadre di un certo spessore, e chiarisce inequivocabilmente che serve al City un allenatore che sappia gestire meglio il rapporto con le "prime donne". Guardo con nostalgia ai tempi di Pearce quando ogni giocatore dava il 150% anche perché stimolato da un allenatore sanguigno.
Stasera in Danimarca si gioca una gara importantissima perché dopo le delusioni in Coppa di Lega e FA Cup, solo attraverso la coppa UEFA si può sperare di alzare un trofeo a distanza di 33 anni dall'ultimo trionfo. Ci aspettano i temibili danesi del Copenhagen, ancora in letargo nel loro campionato nazionale e quindi concentrati più che mai sulla gara odierna. Facendo tesoro di quanto accaduto ieri tra Aalborg e Deportivo La Coruna (3 a 0 per gli altri danesi ancora rimasti in gara in questo torneo) è necessaria una prestazione ottimale. Anche perché tra oggi e domenica ad Anfield contro il Liverpool si deciderà probabilmente il futuro di Hughes sulla panchina del City. I risultati non possono più attendere soprattutto perché ad oggi anche i campioni più bravi sembrano bidoni una volta indosso la maglia del City.
PIERANDREA CASTO

domenica 15 febbraio 2009

POMPEY-CITY 2-0: MAL DI TRASFERTA!

Encefalogramma piatto. Giocatori che sembrano addirittura svogliati o indifferenti guidati da un manager che dà chiaramente l'impressione di capire poco dell'andamento di ogni gara. Mal di trasferta confermato anche ieri da un City che, pur privo dello squalificato Wright Phillips e all'ultimo momento di Micah Richards, è stato irriso per l'ennesima volta in stagione da avversari tutt'altro che irresistibili. La foto qui sopra riprende il momento della sostituzione, forse tardiva, di uno spento Robinho tre minuti prima di subire il gol del vantaggio dei Pompey.
Era il 67° e prima, incredibile ma vero, nè i padroni di casa nè noi avevamo costruito la parvenza di una palla gol. Loro, per lo meno, provavano a dare tutto quel che avevano per metterci in difficoltà. Noi ci difendevamo con ordine ma, una volta che riconquistavamo la palla, non eravamo in grado di creare azioni offensive importanti. Perché?
L'indice accusatorio, comunque, non va posto solo nei confronti dell'asso brasiliano. Tolti il quasi esordiente Shaleum Logan e la colonna della difesa Nedum Onuoha, nessuno si è salvato dalla bocciatura solenne di Fratton Park. Novanta minuti senza tirare in porta e soprattutto senza assommare più di due passaggi esatti mettono ora sulla graticola Mark Hughes. I tifosi su a Manchester non sanno più cosa pensare del manager gallese così duro e inflessibile nel far rispettare le regole dello spogliatoio eppure così povero di insegnamenti quanto a trame di gioco. Cresce il disappunto, ora però si fa fatica a nascondere la rabbia, nei forum su Internet e nei dialoghi concitati fra una Guinness e un fish & chips, verso un personaggio che si è presentato con ottime referenze per il suo lavoro a Blackburn. Intanto a Città del Messico pare che l'allenatore di quella nazionale, stufo di un ambiente che molto ha promesso e poco o nulla ha mantenuto, stia per far le valige diretto ancora una volta nel Regno Unito. Il suo nome? E' un certo Sven Goran Eriksson: vuoi vedere che ...

giovedì 12 febbraio 2009

RYAN AIR CI PORTA A TIFARE CITY!


Salve a tutti, amici della parte blu di Manchester! Colgo l'occasione della nuova promozione Ryanair per dedicare un post agli amici del blog riguardante la squadra del Manchester City. Le nuove vantaggiosissime tariffe della compagnia irlandese creano qualche occasione in più per andare a vedere dall'Italia una partita al City of Manchester Stadium e per tifare Robinho & C. Ecco le occasioni a nostra disposizione fino ad Aprile dal Nord della penisola.
Tutte le partenze sono da Orio al Serio, gli orari indicati sono sempre quelli locali (ora italiana o ora inglese). I biglietti sono soggetti a disponibilità e finiscono molto in fretta.Il 4 Marzo alle 19.45 si gioca Manchester City - Aston Villa.Per l'andata c'è un volo il 3 Marzo che parte alle 17.50 e arriva alle 19.45 al costo di € 0,01.
Per quanto riguarda il ritorno si può scegliere tra:
5 marzo 19.35 - 22.45 al costo di € 10;
7 marzo 19.35 - 22.45 al costo € 0,01.
Il 21 Marzo alle 15.00 si gioca Manchester City-Sunderland. L'andata del 19 marzo costa € 10, partenza alle 17.50 e arrivo alle 19.45.
C'è un volo di ritorno la sera stessa del match che parte alle 19.35. C'è il rischio di non arrivare in tempo per prendere il volo. Dipende molto dal mezzo di trasporto che si utilizza per raggiungere l'aeroporto, il costo è di € 48,11. Una soluzione più tranquilla, forse un po' troppo tranquilla, ci sarebbe il 24 Marzo e costa solo un centesimo.
L'11 Aprile alle 15.00 si gioca Manchester City-Fulham. Forse questa è la più difficile da organizzare, l'andata costa € 39,79 ed è il 9 Aprile con partenza alle 18.50. Il ritorno da un centesimo c'è, ma bisogna attendere fino al 14 Aprile con decollo da Manchester alle 20.35.
Il 18 Aprile alle 15.00 si gioca Manchester City-West Bromwich.
Per l'andata c'è un volo il 16 Aprile alle 18.50, prezzo del biglietto € 19,80. Anche questa volta possiamo scegliere tra due ritorni, uno la sera stessa della partita (alle 20.40) quindi con un po' di ansia e uno qualche giorno dopo (il 21 Marzo). Entrambi a € 0,01.
I biglietti da un centesimo sono acquistabili solo fino al 15 Febbraio. Purtroppo non ho trovato offerte per la prossima sfida di Coppa Uefa contro il Copenhagen. Naturalmente c'è un solo sito dove verificare date, orari, prezzi e naturalmente per prenotare:
http://www.ryanair.it/

Se non sapete come si ottengono i voli a un centesimo, leggete qui:


Ogni occasione è buona per partire... e per tifare Man City!

LORENZO City Till I Die

domenica 8 febbraio 2009

CITY-BORO 1-0: GIVEN, AN INSTANT HEROE!



Mai, a memoria di Citizen, l'esordio di un portiere a custodia della nostra porta è stato più felice di quello del nazionale irlandese Shay Given! Quattro paratone una più bella dell'altra, tre delle quali con un fastidioso sole in faccia, hanno stupito piacevolmente tifosi e addetti ai lavori presenti ieri sugli spalti del City of Manchester. Il Sunday Telegraph, a tal proposito, ha coniato per Shay un appellativo davvero azzeccato: "instant heroe"!

Un Boro giunto con l'acqua alla gola e ben messo in campo da Southgate ha subito per larghi tratti la superiorità tecnica e tattica degli skyblues di Mark Hughes. Però il brasiliano Afonso Alves, in un modo o nell'altro, s'è presentato davanti a Given come per una sfida all'OK Corrall. Le ha provate tutte, l'ex attaccante dell'Herenveen, pur di segnare un gol che sarebbe stato pesantissimo da rimontare: ma il nuovo n°37 giunto pochi giorni fa dal Newcastle ha sfoderato il meglio del suo repertorio di infaticabile perfezionista.

Craig Bellamy ha così potuto porre la sua inconfondibile firma a una gara tesa, combattuta ma in fondo vinta con pieno merito dal nuovo City di Mark Hughes. Siamo sinceri, amici: dopo tante critiche spesso ingenerose, rendiamo finalmente atto al manager gallese che, per dare una fisionomia ben precisa al nostro amato club, c'era davvero bisogno di un terzino sinistro finalmente disinvolto (Wayne Bridge), di un centrocampista infaticabile e dal senso innato della posizione (Nigel de Jong), di una punta veloce, potente e con la tigna giusta per segnare gol a grappoli (Bellamy, appunto) e, last but not least, di un portiere più esperto del bravissimo ma forse ancor troppo acerbo Hart.

Tutti molto bene gli undici scelti da Hughes per la gara di ieri, con la sola preoccupante eccezione di Robinho. L'ex Santos e Real Madrid è evidentemente distratto dalle accuse, tutte da dimostrare, di tentata violenza nei confronti di una ragazza in un night di Leeds. Passerà anche questa, vedrete! Ora ci attende, sabato prossimo alle 17 ora italiana, il recupero di campionato a Fratton Park contro i Pompey di Tony Adams: riusciremo finalmente a sconfiggere il nostro cronico mal da trasferta? Lo scopriremo solo vivendo!

venerdì 6 febbraio 2009

DI PADRE IN FIGLIO ...

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PLATINI? NON SA QUEL CHE DICE!



Ci mancava giusto lui, le roi Michel, a dire la sua sulla mega-offerta fatta dai nostri azionisti al Milan per Ricardo Kakà. Come tutti i veri ipocriti che si rispettino, l'ex campione juventino ha criticato pesantemente il nostro board, reo di avere offerto una cifra spropositata per l'acquisto di un singolo giocatore.
Vien da sorridere al pensiero che, a parlare così, sia proprio il grande giocatore per cui Giampiero Boniperti, su diretto mandato dell'Avvocato Gianni Agnelli e adoperando i soldi pubblici che il governo italiano erogava allora alla FIAT, spese una cifra ritenuta colossale e spropositata dai vertici del calcio mondiale di quei tempi.
Le parole usate a Londra da quest'uomo per censurare il comportamento dei nostri dirigenti muovono a profonda compassione. Ci domandiamo perché quella Juve, perché il Real o il Barcellona, l'Inter o il Milan e, soprattutto in Inghilterra, gli stramaledettissimi rags, Liverpool, Arsenal, Chelsea e Tottenham possono investire in lungo e in largo per acquistare chiunque a qualunque cifra, e noi del City no?
Caro Michel, le hanno mai spiegato la differenza fra sport e industria? Ha mai sentito parlare di libero mercato? Ai suoi tempi i numeri dieci venivano pagati a pane e salame, a rate fetentissime firmando megacambiali con le banche, oppure giocavano praticamente gratis solo per soddisfare la passione dei loro fantastici tifosi? Rifletta meglio la prossima volta che parlerà di noi e, ci creda, noi Citizens sparsi in tutto il mondo ci auguriamo di non dover ricevere dalle sue mani il prossimo trofeo internazionale che conquisteremo, tra l'altro, alla facciaccia sua!

domenica 1 febbraio 2009

POTTERS-CITY 1-0: MAL DI TRASFERTA!



Stoke City mi riporta ad una domenica di fine Ottobre, vissuta al Coms, spettatore privilegiato in terra inglese della prima tripletta sul suolo d’Albione di Robinho. Settimana di bufera per il brasiliano, in campo al Britannia, uno degli stadi più caldi e raccolti della Premier League. Bellamy e De Jong vengono confermati da Hughes titolari inamovibili, ma i potters rappresentano un ostacolo insidioso, con il coltello tra i denti e tanta voglia di salvarsi, costruendo l’impresa tra le mura amiche. Straordinario già prima del fischio d’inizio l’apporto dei nostri tifosi Citizens, che hanno “divorato” la breve distanza che separa le due città.
Kompany indossa ancora la fascia da capitano, vero condottiero in un pomeriggio soleggiato, ma molto freddo e ventoso. Ireland sciupa una grossa chance cercando la volèe invece di servire il liberissimo Robinho alla sua sinistra. Confermano di essere una formazione quadrata ma dalle qualità mediocri i biancorossi locali agli ordini di Tony Pullis.
Sprecano una buonissima occasione in contropiede i ragazzi di Hughes, quando da un calcio d’angolo potters, l’azione si trasforma in un amen da difensiva in offensiva, sull’asse Ireland-Bellamy-Robinho, con il brasileiro che colpisce “alla ciofeca” una palla comoda da spedire alle spalle di Sorensen. Un vero peccato. Il solito schema con rimessa lunga di Delap, ripetuta almeno in tre circostanze, non produce effetti alla generosa, ma compassata manovra dello Stoke City che in casa non subisce gol da quattro partite. Un primo tempo sonnecchiante viene ravvivato dalla mini rissa dopo la mezzora. SWP dopo un contrasto deciso, viene inseguito e steso da dietro da Rory Delap, giustiziere per l’occasione con tanto di calcetto di stizza con SWP a terra. L’arbitro non ci pensa due volte ed estrae il cartellino rosso. La temperatura del Britannia sale, diviene incandescente. Clamoroso all’ultimo respiro, al quinto minuto di recupero, il gran gol di testa di James Beattie – grave esitazione sul suo stacco di Wayne Bridge! - che fa esplodere il pubblico di casa e condanna un rinunciatario e pasticcione City ad un secondo tempo di passione. Non c’è gioco, l’accusa più grave che va rivolta al manager ex Blackburn, capace solo di mettere in campo nuovi acquisti senza dare un’impronta precisa alla squadra. Palla a Robinho: e se non inventa nulla? Se altri giocatori cardini mancano all’appello? Come manca la qualità nel bel mezzo del campo. Il tutto sotto lo sguardo attento dello sceicco Kaldhoon in tribuna. Avanti di questo passo la separazione non potrà che essere inevitabile, al di là delle conferme di facciata. Va bene che il suo guru, Alex Ferguson, è rimasto anni nell’altra metà della città senza vincere nulla, ma Hughes non ha il tempo a sua disposizione. A nulla valgono i tentativi Citiziens, con Elano, entrato nella ripresa, e due volte Bellamy, insieme ad un gol più facile da sbagliare che da segnare, “ciccato” da Robinho solo in area. Un mezzo rigore su Richards viene negato a quattro minuti dalla fine, le proteste lasciano il tempo che trovano. Tempo che è sempre meno amico di Hughes e del suo City che non scampa l’ennesima trasferta deludente della stagione.
City Till We Die! - ALEX MARIANI