martedì 13 maggio 2008

UMILIATI E OFFESI!


Davvero non poteva finire peggio l'attuale stagione per il nostro City! Complice la sciocca espulsione del nostro capitano Richard Dunne dopo un solo quarto d'ora, la compagine messa in campo al Riverside da Eriksson è stata letteralmente asfaltata da avversari tutt'altro che irresistibili. Otto a uno è un risultato umiliante, che offende prima di tutto quei non pochi fedelissimi accorsi nel Nord d'Inghilterra a dimostrare l'affetto e la solidarietà di tutta la tifoseria dei Blues per Svennie. Solidarietà che, invece, si sono ben guardati dal manifestare i nostri giocatori in campo! La maggior parte di loro sono stati semplicemente indecenti: considerando che erano 47 anni che non perdevamo così nettamente, i reprobi meritano senz'altro il foglio di via immediato.
Il nono posto in classifica era già consolidato da tempo, però inutile nasconderci che, alla fine del 2007, le prospettive del nostro amato City erano molto diverse!
Ora nessuno di noi tifosi, nemmeno il più ottimista, s'illude più su prospettive radiose di crescita a breve termine! L'attaccamento alla maglia, invece ... beh, amici, almeno sul piano dell'impegno agonistico, noi Citizens ci sentiamo traditi da Dunne e compagni. Basta vedere le nostre gloriose divise indossate da giocatori che, al di là delle qualità tecniche, non hanno le palle! Basta tifare per gente che ha alzato vergognosamente bandiera bianca contro il Chelsea a Stamford Bridge, contro il Fulham al COMS nella ripresa e in questa ultima sciagurata trasferta della stagione. Tre segnali, questi, che sono un campanello d'allarme sull'atmosfera pesante che si respira a Carrington e dintorni da mesi.
Umiliati e offesi chiediamo al nostro board di fare immediata chiarezza sul nostro futuro, partendo dalla conferma dei due nostri veri campioni (il difensore Micah Richards e il portiere Joe Hart). Eriksson, o chi per lui, dovrà basarsi sulla loro conferma per costruire un City davvero competitivo: altrimenti l'ira prenderà il posto del finora civilissimo dissenso, e persino il pubblico più corretto del Regno Unito, cioè noi Blues, perderemo definitivamente la pazienza, con conseguenze davvero imprevedibili per giocatori, società e dirigenti!

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