martedì 11 dicembre 2007

SPURS-CITY 2-1: IL BICCHIERE E' MEZZO PIENO!


Bisogna sempre vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto! Questa è la prima considerazione che ho fatto all’indomani della sconfitta dei nostri Blues a White Hart Lane, il bellissimo tempio dei Tottenham Hotspurs. Sono passati poco più di sei mesi dalla stessa trasferta conclusa con l’identico risultato, eppure … Eppure sembra passato un secolo, considerando la differenza che è maturata in questo breve lasso di tempo fra il club londinese dell’East End e il nostro City!
Allora la sconfitta arrivò all’ultima gara di una stagione esaltante per loro, che conquistarono in pompa magna la qualificazione alla Coppa UEFA subito dietro all’agguerrito quartetto delle Top Four. Per noi, invece, quella partita significò la fine di un lungo, penoso calvario. Stuart Pearce, il nostro mitico Mr Psycho, aveva raschiato il fondo del barile per mettere insieme una rosa di giocatori appena sufficiente a conquistare la permanenza nella Premier League. Una delle linee d’attacco più deboli della nostra storia ci aveva fatto conquistare il poco invidiabile record del minor numero di reti segnate in casa. E, soprattutto, il debito societario si stava consolidando a livelli pericolosi: solo un miracolo poteva rilanciare le ambizioni del nostro board e, amici miei, il miracolo avvenne!
Il povero Pearce fu allontanato subito dopo quella gara e, un po’ per volta, nacque il nuovo Manchester City. Ambizioso, rinnovato, alla ricerca di un’affermazione definitiva fra le grandi d’Europa, il nostro club sta veleggiando, pur fra qualche inevitabile incidente di percorso, nei primi posti della classifica. Invece gli Spurs, club ricco anche perché legato alla lobby esclusiva dell’alta finanza ebraica, ha fatto un buco nell’acqua! Contro tutti i pronostici della vigilia di questa stagione, che li vedeva combattere spalla contro spalla per il titolo inglese, gli yelds londinesi hanno perso una gara dopo l’altra costringendo il board all’esonero del pur bravo manager olandese Martin Jol: la squadra è stata da poco affidata all’ex mago del Siviglia Juande Ramos, ma risalire in alto non sarà facile neanche per lui. La loro tifoseria, incredula, ha dovuto ingoiare bocconi amari in quantità industriale e, domenica scorsa, ha gioito come non mai per il tardivo gol della vittoria di Jermaine Defoe su un City discreto ma piuttosto danneggiato sia dalle assenze gravi di Didi Hamann (squalificato) e di Elano Blumer (infortunato ma pronto al rientro) sia da una evidente svista arbitrale sul primo gol avversario segnato con la mano e in fuorigioco da Pascal Chimbonda.
Or bene, a parte la grande gioia per il provvisorio pareggio di testa un Rolando Bianchi appena entrato dalla panchina, noi torniamo sconfitti ma saldamente al quarto posto di una classifica che, al vertice, annuncia scoppiettanti novità, come la contemporanea sconfitta di Arsenal e Liverpool. Non perdiamoci d’animo, amici Blues: abbiamo servito un buon brodino ad una ormai ex grande, ci attendono altre emozionanti battaglie per confermare che non siamo più il pallido, derelitto club di Pearce e McIntosh della scorsa stagione. Noi siamo lo squadrone di Shinawatra e di Eriksson, destinato a rinverdire i fasti del City di Malcolm Allison e di Joe Mercier: e un po’ per volta ce la faremo!

Nessun commento: