mercoledì 14 gennaio 2009

KAKA' AL CITY? DIFFICILE, MA NON IMPOSSIBILE!


Ricardo Kakà andrà davvero al Manchester City? Non sono passate nemmeno 24 ore dalla mega-offerta ufficiale di 100 ml £ per il suo cartellino a un imbarazzatissimo Adriano Galliani, AD dell'AC Milan. I media di tutto il mondo raccolgono pareri discordi sulla possibilità che la società capitanata dal presidente del Consiglio italiano si privi davvero del suo campione più rappresentativo. Prendiamo atto che, per ora, tutti i principali quotidiani e le TV nazionali spergiurano sull'incedibilità di Kakà: però noi, che abbiamo a cuore il destino della parte blu di Manchester, restiamo ugualmente col fiato in sospeso.
D'accordo, il 26enne paulista è un giocatore straordinario, che ama il suo attuale club e che è riamato in maniera totale dai suoi numerosissimi tifosi: eppure ...
Eppure sono palpabili i segnali di uno scollamento con una dirigenza che, non paga di avere alle sue dipendenze la più brava mezz'ala del mondo, è andata a comprare in sovrappiù i signori Ronaldinho e Beckham.
Vogliamo considerare poi l'inamovibilità di Seedorf e l'allontanamento momentaneo, in prestito al Bordeaux, di un altra temibile alternativa come Yohann Gourcuff?
E che dire poi dell'indebolimento progressivo della difesa, un tempo fiore all'occhiello del club di Via Turati, oggi ridottasi invece ad un autentico colabrodo?
Se a tutto ciò aggiungiamo l'esplicito rifiuto di consegnargli la fascia di capitano all'indomani del previsto ritiro dai campi di gioco di Paolo Maldini, direi che per il Pallone d'Oro del 2007 ce ne sarebbero di motivi validi per chiedere di essere ceduto!
C'è poi un motivo validissimo, ma che non verrà mai ammesso dal diretto interessato, che dovrebbe spingere Berlusconi a dire subito sì all'offerta irripetibile del nostro azionista di maggioranza Sheick Mansour: la plusvalenza di bilancio per la cessione di Kakà sarebbe di ben 102 ml di euro, una quantità tale di denaro che il Cavaliere e Galliani potrebbero impiegare, ad esempio, sia nell'acquisto dello stadio di San Siro che nel rafforzamento dell'attuale rosa dei rossoneri.
Capisco le obiezioni dei tifosi rossoneri: in fondo resto sempre uno di loro anch'io! Kakà ad appena 26 anni ha incantato Milano e l'Italia con imprese sportive e gesti tecnici di una raffinatezza unica: mai nessun altro grande campione ha dato, come lui, l'impressione di poter paragonarsi con quel grandissimo fantasista della storia del Milan che risponde al nome di Gianni Rivera.
Dire addio a un campione così sarebbe, dal punto di vista squisitamene sportivo, una tragedia, anche se resterebbero fior di grandi giocatori in grado di rinverdire i fasti del passato.
Capisco meno le considerazioni di certi addetti ai lavori come ad esempio il collega Luca Serafini che, su Sportmediaset, ciancia un giorno sì e l'altro pure del City come di una società inglese di bassa classifica, incapace di vincere alunché di significativo. Ben altri club, per Serafini, potrebbero permettersi di andare in Via Turati a chiedere Kakà: Real, Chelsea, gli stramaledetti rags e ...
Forse qualcuno dovrebbe informare il suddetto signore che il City è, a discapito dei risultati recenti, il quarto club inglese come sguito di tifosi. Il calcio moderno non è solo uno sport ma è anche un'industria. Forse Serafini non sa, oppure fa in modo di nascondere a chi lo legge o lo ascolta in Italia, che il patrimonio personale di Sheick Mansour è esattamente 11 volte e mezzo più grande di quello di Roman Abramovich, patròn dei Blues londinesi.
Forse qualcuno dovrebbe dire a Serafini di scendere dalla sua nuvoletta sopra Cologno Monzese e di domandare in giro se per caso, mentre lui si riempiva la bocca di luoghi comuni sul City e sulla Premier League vaneggiando pure sul flop di un altro ex grande giocatore del Milan, c'è la crisi economica mondiale. Ma i dipendenti Mediaset, di sicuro, se la passano sufficentemente bene per non accorgersene, quindi ...
Quindi il mio modesto parere è che il passaggio di Kakà dal Milan al City nelle prossime settimane è difficile, ma non impossibile. Il 2 febbraio, ultimo giorno di questo mercato di riparazione, è ancora lontano ma fino ad allora noi Blues coltiveremo l'esile speranza che questo meraviglioso atleta prenda davvero un aereo per il Lancashire, destinazione Manchester.

5 commenti:

pdm ha detto...

Mi spiace... ma non credo proprio che Kakà arriverà al City

Anonimo ha detto...

ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha

Grande Renato,M sn squartato a leggere il pezzo di Serafini ahahahah

Cmq è vero, c sn molti argomenti ke potrebbero far passare kakà al City, io sinceramente essendo tifoso del Milan e super simpatizzante City spero rimanga a Milano.. xò mal ke vada arrivasse al City il Milan potrebbe prendersi degli ottimi difensori.

Cmq sia nel bene ke nel male kontinuerò a tifare un Kakà o al City o al Milan!!

Anonimo ha detto...

vi piace vincere con i soldi..eh? vi piace lo sceicco che vi compra i fenomeni...forza hammers e forza milan!

F. ha detto...

Sarebbe bellissimo se arrivasse, ma fossi in lui non so se lo farei, sarebbe un salto nel buio troppo grande.
Certo è che se lo sceicco comprasse Kakà, sicuramente i pezzi da novanta comincerebbero ad arrivare. Una squadra con Kakà e Robinho (e possibilmente un grande allenatore in panchina) attirerebbe più di un grosso nome.

Staremo a vedere...

Anonimo ha detto...

Io se arrivasse kakà sarei molto contento, ma da italiano eviterei di dare tutti quei soldi al Berlusca.... Quello lì è pericoloso.